di Antonio Prampolini

Indice

a. Un laboratorio per una nuova storia europea

b. Il sito web del laboratorio EHNE

c. La collezione di fotografie “Le fonds Colbert”

d. Un’enciclopedia digitale della storia europea

e. Una selezione di voci dell’enciclopedia EHNE

01 Consumi e traffici transnazionali

02 Attraversamenti ferroviari alpini (1848-1882)

03 Modernità materiale

04 Europa napoleonica

05 Bismark e l’Europa

06 Gli imperi multinazionali

07 Stato e scuola (XIX - XXI secolo)

08 Libertà e cittadinanza

09 Politiche pubbliche

10 Gli umanisti e l'Europa

11 La rivoluzione scientifica

12 Le guerre di religione

13 La geografia in un contesto coloniale

14 Il mantenimento dell’ordine nelle colonie

15 La “pacificazione”: una politica imperiale

16 Vincitori e vinti

17 Collaborazioni in tempo di guerra (1939-1945)

18 La repressione della resistenza nell’Europa occupata (1939-1945)

19 Genocidio: storia e usi di un concetto

20 I rifugiati

21 I combattenti

22 La famiglia patriarcale

23 Genere e rivoluzione

24 Femminismo e movimenti femministi

25 Antifemminismo

26 Iconografia dell’Europa

27 La circolazione dei modelli artistici nel Medioevo

28 La rappresentazione cartografica dell'Europa nel Rinascimento

29 Migrazioni e identità artistiche

30 Le condizioni materiali dell’insegnamento scolastico

31 La pedagogia della memoria collettiva

32 Integrazione europea nei programmi di storia italiana

33 Inquinamento industriale

34 Salute e ambiente

35 Epidemie e quarantene

36 Le migrazioni delle elite europee

37 Migrazioni forzate

38 Il genere nelle migrazioni

a. Un laboratorio per una nuova storia europea

Logo EHNE.00. Logo EHNE. (Fonte)

Il 14 febbraio 2012, il Ministère de l’Enseignement supérieur et de la Recherche approvava, finanziandolo, il progetto per la creazione del Laboratoire d’excellence "Écrire une Histoire Nouvelle de l'Europe” (LabEx EHNE). Il progetto, che riuniva cinque laboratori di tre università (Parigi I, Parigi IV, Università di Nantes) aveva come obiettivo principale quello di contribuire, promuovendo nuovi studi e ricerche, ad una migliore e più diffusa conoscenza della storia dell’Europa. Una storia che doveva rivolgersi non solo e non tanto agli specialisti del settore, ma ad un pubblico più vasto formato dagli insegnanti e dagli studenti delle scuole francesi e da tutti i cittadini interessati all’argomento.

Per raggiungere questo obiettivo erano state definite sette macro-aree di ricerca (focus tematici):

1. L'Europa come prodotto della civiltà materiale

L’Europe comme produit de la civilisation matérielle: flux, crises, transitions

Lo spazio europeo studiato nella sua evoluzione/trasformazione attraverso lo scambio delle merci e delle tecnologie produttive, le relazioni economiche, i movimenti dei cittadini e le reti di comunicazione.

2. L'Europa in un'epistemologia della politica

(L’Europe dans une épistémologie du politique)

Un approccio comparativo transnazionale e multidisciplinare per approfondire i concetti e i movimenti relativi alla cittadinanza e alla sfera pubblica in Europa.

3. L’umanesimo e la costruzione di un'identità europea

(L’humanisme européen ou la construction d’une Europe « pour soi », entre affirmation et crise identitaires)

Una storia europea concentrata sulla longue durée che enfatizza la cultura, le rappresentazioni e le identità socio-religiose.

4. L’Europa, gli europei e il mondo

(L’Europe, les Européens et le monde)

La costruzione dell'identità europea nel suo rapporto con il mondo: le sue relazioni, i suoi scambi, i suoi "effetti di ritorno".

5. L’Europa delle guerre

(L’Europe des guerres et des traces de guerre)

Il ruolo centrale della guerra e delle sue conseguenze materiali e psicologiche nella storia dell'Europa del XIX e XX secolo.

6. Il genere nella storia europea

(Genre et Europe)

Una storia di genere dell'Europa, dove le relazioni tra i sessi sono costitutive per la definizione dello spazio politico, economico e culturale europeo.

7. Tradizioni nazionali, circolazioni e identità nell'arte europea

(Traditions nationales, circulations et identités dans l’art européen)

Una storia dell’arte nel Vecchio Continente per analizzare i fattori di unità e di divisione che hanno agito sulla formazione e sullo sviluppo di un'identità culturale europea, dal Medioevo ad oggi.

Le sette aree di ricerca, qui elencate, hanno impegnato il laboratorio EHNE, dal 2012 ad oggi, in un’intensa attività scientifica che si è tradotta nella produzione e pubblicazione di monografie, voci enciclopediche, risorse didattiche sulla storia dell’Europa moderna e contemporanea.

b. Il sito web del laboratorio EHNE

Il laboratorio EHNE è presente in rete con un proprio sito bilingue (francese e inglese) da dove è possibile accedere (oltre che ad informazioni sulle attività e pubblicazioni del laboratorio) a due importanti risorse digitali: la collezione di fotografie Le fonds Colbert e l’enciclopedia EHNE Encyclopédie d'histoire numérique de l'Europe.

c. La collezione di fotografie “Le fonds Colbert”

Si tratta di un’importante collezione di fotografie su lastre di vetro per proiezione, risalenti alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento, rinvenuta nel maggio del 2013 nei depositi del Lycée Colbert di Parigi.

La collezione è composta da 1.816 lastre di vetro con vedute di paesaggi urbani, opere di ingegneria civile, immagini etnografiche riguardanti la Francia, l'Europa e alcune delle sue estensioni coloniali nel resto del mondo.

Le lastre fotografiche della collezione Colbert erano state utilizzate in Francia, negli ultimi anni dell’Ottocento e nel primo decennio del Novecento, come sussidi didattici nelle scuole e con finalità divulgative nelle conférences populaires rivolte ad un pubblico adulto (per un approfondimento: Le fonds Colbert, un « enseignement par les yeux »).

LabEx EHNE ha digitalizzato l'intera collezione per offrirla ad accesso libero sul proprio sito (Fonds photographiques).

d. Un’enciclopedia digitale della storia europea

Il principale risultato dell’attività storiografica del laboratorio EHNE è la realizzazione di una Enciclopedia digitale della storia europea (EHNE Encyclopédie d'histoire numérique de l'Europe) ad accesso libero. In rete dal gennaio 2016, l’enciclopedia ha visto crescere progressivamente le proprie voci dalle 100 iniziali alle attuali 558.

Le voci (bilingue, francese e inglese) sono per la maggior parte autoriali e consistono in testi brevi e sintetici, redatti da studiosi francesi e di altre nazionalità con finalità didattiche e divulgative. Ogni voce segnala una bibliografia essenziale sull’argomento trattato.

La ricerca delle voci può essere effettuata con diverse modalità:

per Temi (Thématiques), nelle dieci sezioni in cui è suddivisa l’enciclopedia:

Civiltà materiale (Civilisation matérielle), L’Europa politica (L’Europe politique), Umanesimo europeo (Humanisme européen), L’Europa e il mondo (L’Europe et le monde), Guerre, tracce e memorie (Guerres, Traces, Mémoires), Genere e Europa (Genre et Europe), Le arti in Europa (Les arts en Europe), Istruzione e formazione (Éducation et formation), Ecologia e ambiente (Écologies et environnements), Le migrazioni in Europa (Les migrations en Europe);

per Articoli (Articles de A à Z), in un elenco dei titoli in ordine alfabetico;

per Autori (Annuaire des auteur-e-s), in un elenco in ordine alfabetico.

È inoltre prevista una ricerca delle voci enciclopediche attinenti ai programmi di storia delle scuole superiori francesi (Programmes du lycée: Seconde générale, Première générale, Terminale générale, Première spécialité histoire, Terminale spécialité histoire). In tale ambito, le voci possono essere “filtrate” per tipologia di risorsa: testi, audio, video, grafici.

e. Una selezione di voci dell’enciclopedia EHNE

Le voci vengono segnalate seguendo l’ordine tematico proposto dall’enciclopedia.

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Civiltà materiale

Evoluzione del nome “caffè” nel continente europeo.01. Evoluzione del nome “caffè” nel continente europeo. (Fonte)

► 01 Consumi e traffici transnazionali

Consommation et circulations transnationales di Marie-Emmanuelle Chessel, 22/06/2020.

Il consumo di prodotti provenienti da altri continenti fa parte dello stile di vita europeo da secoli. Ha dato vita ad una fitta rete di relazioni e traffici transnazionali. E’ stato un fattore importante nella costruzione delle società europee.

Indice: L’espace transnational de la société de consommation; Les circulations transnationales du consommateur engagé; Circulations sociales?; Le consommateur-usager.

Portale monumentale della galleria del Moncenisio, Modane.02. Portale monumentale della galleria del Moncenisio, Modane. (Fonte)

► 02 Attraversamenti ferroviari alpini (1848-1882)

Le percement des premières traversées ferroviaires alpines (1848-1882) di Émilie Cottet Dumoulin e Judith Schueler, 22/06/2020.

La costruzione di gallerie ferroviarie nelle Alpi ha segnato la storia dell'Europa nella seconda metà dell'Ottocento. I tunnel di Semmering (1848-1854), Mont-Cenis (1857-1871) e Gotthard (1872-1882) furono realizzati grazie ai trasferimenti di tecnologie e conoscenze su scala europea. Oltre ad essere un simbolo del progresso, le gallerie ferroviarie incarnarono ambizioni e rivalità nazionali.

Indice: Moderniser le franchissement des Alpes au service de visions politiques; Le Mont-Cenis et le Gothard, chantiers d’innovation; Les tunnels alpins, stimulateurs de curiosité scientifique.

Raffigurazione di un impianto chimico a Rostock – Germania del Nord (1890 ca.).03. Raffigurazione di un impianto chimico a Rostock – Germania del Nord (1890 ca.). (Fonte)

► 03 Modernità materiale

Modernité(s) matérielle(s): reflet d’une Europe en croissance di Mathieu Flonneau, 22/06/2020.

La capacità dell'Europa di inventare nuovi beni e servizi era visibile già alla fine del Medioevo e soprattutto, per l’età contemporanea, dopo l'inizio della "Rivoluzione industriale". Una “modernità materiale” che ha contribuito a creare nuovi valori sociali e morali che sono stati percepiti come liberatori. Una “modernità” che però, oggi, viene sempre più contestata nei suoi contenuti e conseguenze.

Indice: Nouvelles mobilités et sens des flux matériels et immatériels; Des utopies positivistes porteuses, au-delà d’une hégémonie matérielle, d’un projet politique; L’émergence des marchés: la consommation comme libération ou aliénation moderne; Des décentrements désormais nécessaires: dimensions, limites et épuisements contemporains de l’héritage européo-centré.

L’Europa politica

Situazione politica dell'Europa nel 1812, prima della campagna di Russia di Napoleone.04. Situazione politica dell'Europa nel 1812, prima della campagna di Russia di Napoleone. (Fonte)

► 04 Europa napoleonica

L’Europe napoléonienne di Walter Bruyère-Ostells, 22/06/2020.

Erede delle repubbliche del Direttorio, l'Europa napoleonica, nata da un mosaico di trasferimenti più o meno completi del modello francese e dal desiderio di integrazione dinastica dei Bonaparte, raggiunse il suo apice nel 1810-1811. La mancanza di adesione di parte delle élite europee, soprattutto cattoliche, e la debole resistenza del Grande Impero di fronte alle sconfitte del 1812, spiegano la caduta di Napoleone nel 1814.

Otto von Bismarck con l'elmo chiodato prussiano (foto, 1871).05. Otto von Bismarck con l'elmo chiodato prussiano (foto, 1871). (Fonte)

► 05 Bismark e l'Europa

Bismarck et l’Europe di Stéphanie Burgaud, 22/06/2020.

Dalla Prussia alla Germania, la diplomazia del ministro Otto von Bismarck è stata caratterizzata più dalla continuità che dal cambiamento. Sebbene le crisi che si sforzò di provocare non degenerassero in una guerra globale, la sua politica contribuì comunque al deterioramento dei rapporti tra gli stati europei, favorendo la formazione di alleanze permanenti sempre più rigide e contrapposte.

Mappa dei gruppi etnici in Austria-Ungheria nel 1910.06. Mappa dei gruppi etnici in Austria-Ungheria nel 1910. (Fonte)

► 06 Gli imperi multinazionali

L’Europe des empires multinationaux (du xixe siècle au début du xxe siècle) di Jean-Paul Bled, 22/06/2020.

La costituzione degli stati-nazione nell'Europa del XIX secolo non deve oscurare il fatto che un certo numero di imperi multinazionali resistette sino all’inizio del Novecento (1917-23): l'Impero Russo, l'Impero Asburgico, l'Impero Ottomano. Un pluralismo di nazionalità che non era gestito allo stesso modo nei diversi imperi, dipendendo dall’importanza numerica, economica e culturale dei singoli gruppi nazionali. Di questi imperi, solo l'Unione Sovietica, erede della Russia zarista, rimase un'entità multinazionale dopo la Grande Guerra.

Indice: Des réalités diverses; Face à la question des nationalités, des politiques contrastées; Nationalités, enjeux internationaux et crise des empires.

Illustrazione dal libro Cuore di Edmondo De Amicis (1886).07. Illustrazione dal libro Cuore di Edmondo De Amicis (1886). (Fonte)

► 07 Stato e scuola (XIX - XXI secolo)

État et École en Europe (XIXe-XXIe siècles) di Pierre Porcher, 18/09/2020.

Nella prima metà del XIX secolo la scuola divenne progressivamente, in Europa, materia dello Stato. Ovunque si crearono amministrazioni per controllare e promuovere il suo sviluppo. Spinti dalla domanda di istruzione, dai bisogni nati dall'industrializzazione, dall'emergere delle nazioni e dalla diffusione di ideali rivoluzionari, gli Stati presero in mano l'educazione dei loro popoli, a volte contro le Chiese, a volte di concerto con esse. Ancora oggi, nonostante l’Unione Europea incoraggi la cooperazione, gli Stati membri restano sovrani per ciò che riguarda la scuola e le tradizioni educative nazionali sono ancora vive e prevalenti.

Indice: Comment l’École devint une affaire d’État; De l’École duale à l’École unifiée: instruction pour tous et sélection des élites; Les États face à la démocratisation et à la massification de l’enseignement.

Cartello recante la scritta “Qui ci onoriamo del titolo di cittadino” (Francia, 1799).08. Cartello recante la scritta “Qui ci onoriamo del titolo di cittadino” (Francia, 1799). (Fonte)

► 08 Libertà e cittadinanza

Liberté et citoyenneté en Europe di Gérard Raulet, 22/06/2020.

La nozione di cittadinanza europea è vaga. Si basa sia su un insieme di valori condivisi che su un trattato costituzionale. Da un punto di vista giuridico, il trattato costituzionale conferisce agli abitanti degli Stati nazionali europei lo status di cittadini europei solo nella misura in cui sono già cittadini dei rispettivi Stati. L'articolo esplora i deficit democratici e i conseguenti deficit di legittimità, come pure le condizioni, per un'effettiva realizzazione di una cittadinanza transnazionale o sovranazionale.

Indice: Enjeu: l’État de droit, garantie de la liberté; La notion de citoyenneté européenne; Les déficits démocratiques; Les conditions économiques; Les scénarios optimistes, l’argument téléologique; L’interaction entre les États nationaux et la citoyenneté européenne.

La Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea.09. La Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea. (Fonte)

► 09 Politiche pubbliche

Politiques publiques européennes di Laurent Warlouzet, 22/06/2020.

La proliferazione delle organizzazioni internazionali in Europa dal 1948 ad oggi ha stimolato l'attuazione di politiche pubbliche a livello europeo in molti settori che vanno dalla politica agricola comune (PAC) all'uguaglianza di genere e al progetto Airbus.

I gradi di condivisione delle prerogative pubbliche variano dalla cooperazione intergovernativa alle politiche ampiamente federate (come è il caso della PAC). Si possono distinguere tre modelli economico-sociali: uno orientato al mercato, che è stato dominante sin dall'inizio, uno più recente in cui è prevalsa la tendenza neoliberista, e, infine, uno caratterizzato da politiche sociali e societarie più specifiche.

Umanesimo europeo

Ritratto di Erasmo da Rotterdam, di Hans Holbein il Giovane (1497 / 1498–1543).10. Ritratto di Erasmo da Rotterdam, di Hans Holbein il Giovane (1497 / 1498–1543). (Fonte)

► 10 Gli umanisti e l'Europa

Les humanistes et l’Europe di Andrea Martignoni, 22/06/2020.

L'umanesimo è un movimento culturale che è decollato in Italia nel XIV secolo, per poi affermarsi come modello culturale dominante nell’Europa moderna. Basato su un ritorno agli autori dell'Antichità, sosteneva il rinnovamento degli studi delle discipline umanistiche e proponeva una nuova visione dell'uomo posto al centro del mondo. Se il Rinascimento ci ha indubbiamente lasciato in eredità una certa idea di Europa, quali significati racchiudeva al tempo degli umanisti? Da un'Europa cristiana governata dal Papa a un'Europa di confederazioni, da un'Europa con identità plurali a un'Europa con una comune identità umanistica: tanti progetti per l'Europa, tra sogni, speranze e disillusioni.

Indice: L’Europe et les Européens: des notions entre espoir et désillusion: L’Europe des humanistes ou la nouvelle République des lettres.

Galileo Galilei mostra l'uso del cannocchiale al Doge di Venezia (affresco di Giuseppe Bertini, 1858). 11. Galileo Galilei mostra l'uso del cannocchiale al Doge di Venezia (affresco di Giuseppe Bertini, 1858). (Fonte)

► 11 La rivoluzione scientifica

L'Europe des savoirs (XVIIe – XVIIIe siècle)

I secoli XVII e XVIII hanno visto in Europa un notevole sviluppo della scienza e della conoscenza. Una “rivoluzione scientifica e culturale” che ha mobilitato scienziati, artisti e artigiani, che ha stimolato la creazione di circoli e accademie. La “Repubblica delle Lettere” (ampliatasi grazie alla stampa e alle traduzioni dei testi) ha contribuito a questa “rivoluzione” che si diffondeva nonostante il controllo e la censura degli Stati.

Indice: «Révolution scientifique»?; Une petite communauté; Sciences et lettres; Nouveaux publics, nouvelles pratiques, nouveaux lieux.

Mappa delle confessioni religiose in Europa (2019).12. Mappa delle confessioni religiose in Europa (2019). (Fonte)

► 12 Le guerre di religione

L’Europe, entre guerres et paix de religion di Tatiana Debbagi Baranova, 02/09/2020.

La nascita e la diffusione della Riforma protestante nel XVI secolo provocarono la disgregazione della cristianità in Europa. Il Sud rimase fedele al cattolicesimo. Al Nord, le autorità politiche imposero la Riforma. Gli stati multi-confessionali furono scossi da “guerre di religione” e dovettero inventare modalità di convivenza e trovare nuovi equilibri di potere al loro interno.

Indice: Le déchirement de la chrétienté; Les affrontements religieux, expériences européennes; Arrêter les conflits religieux.

L’Europa e il mondo

Il Mediterraneo e le regioni circostanti la Libia (carta geografica di Giuseppe Ricchieri, 1913).13. Il Mediterraneo e le regioni circostanti la Libia (carta geografica di Giuseppe Ricchieri, 1913). (Fonte)

► 13 La geografia in un contesto coloniale

La géographie en contexte colonial di Marie De Rugy, 22/06/2020.

Esistono legami stretti tra l'espansione coloniale e lo sviluppo delle scienze sociali. La geografia, in particolare, appare come la scienza dell'imperialismo europeo. Sono state create categorie come: "geografia dell'esplorazione", "geografia coloniale" e "geografia tropicale", che rimandavano a una scienza patriottica, applicata ai territori colonizzati.

Indice: Au-delà de la «géographie coloniale»; Le terrain colonial comme objet de savoirs.

Distribuzione di armi ai partigiani marocchini a Taza nel 1925.14. Distribuzione di armi ai partigiani marocchini a Taza nel 1925. (Fonte)

► 14 Il mantenimento dell’ordine nelle colonie

Le maintien de l’ordre en situation coloniale di Stève Bessac-Vaure, 10/09/2020.

Il “mantenimento dell'ordine” era una delle principali giustificazioni della tutela delle potenze europee su vaste aree del globo. Era necessario lottare contro l’anarchia che regnava nei territori extraeuropei al fine di garantire gli interessi economici degli stati colonizzatori. La storiografia deve non solo mettere in discussione il presunto consenso delle popolazioni indigene alla tutela coloniale ma anche analizzare i modelli imperiali di mantenimento dell’ordine.

Indice: Les principales caractéristiques du maintien de l’ordre en situation coloniale; Les débats historiographiques; De nouvelles perspectives.

Sottomissione alle autorità francesi dei capi tailandesi del fiume Nero (Tonkin, 1888). 15. Sottomissione alle autorità francesi dei capi tailandesi del fiume Nero (Tonkin, 1888). (Fonte)

► 15 La “pacificazione”: una politica imperiale

La «pacification», un processus impérial di Jean-François Klein, 22/06/2020.

Pacificazione è un termine generalmente associato ai conflitti coloniali (e anche di decolonizzazione) condotti dagli europei nei loro imperi d'oltremare. Un'analisi diacronica permette di misurare quanto questo termine sia molto complesso e di constatare come abbia radici nelle origini stesse dell'Europa, poiché proviene dalla Repubblica Romana e da allora non ha cessato di essere utilizzato.

Le guerre

La resa di Vercingétorix nel -52 (Lionel Royer, 1899).16. La resa di Vercingétorix nel -52 (Lionel Royer, 1899). (Fonte)

► 16 Vincitori e vinti

Vainqueurs et vaincus en Europe di Catherine Horel, 22/06/2020.

La distinzione tra vincitori e vinti, derivante dai tanti conflitti che hanno segnato la storia europea, non è stata stabile nel lungo periodo. La percezione che entrambi i gruppi hanno della vittoria e della sconfitta non è lineare. Le figure dei vincitori e dei vinti si sono evolute in base al confronto con eventi e resoconti. Il nemico, assoluto o convenzionale, diventa ereditario, influenzato dagli stereotipi che ne modellano l'identità. Sembra quindi opportuno esplorare la sconfitta, andando oltre una storia che spesso si costruisce sulle vittorie.

Indice: Représentations et interprétations; La victoire sans bataille; Martyrologe et construction mémorielle.

Stretta di mano tra Pétain e Hitler il 24 ottobre 1940 a Montoire-sur-le-Loir.17. Stretta di mano tra Pétain e Hitler il 24 ottobre 1940 a Montoire-sur-le-Loir. (Fonte)

► 17 Collaborazioni in tempo di guerra (1939-1945)

Collaborations en Europe (1939-1945) di Barbara Lambauer, 22/06/2020.

La collaborazione in tempo di guerra non riguarda solo i rapporti tra gli occupanti e le popolazioni occupate, ma anche l'assistenza fornita dai governi/poteri nazionali alle forze di occupazione straniere. Durante la seconda guerra mondiale, la collaborazione dei governi e dei cittadini è stata un fattore cruciale per il mantenimento del dominio tedesco nell'Europa continentale. Inoltre, è stata proprio questa collaborazione che ha reso possibile la persecuzione e la deportazione degli ebrei europei.

Indice: Définition; Motivations; Stratégies et pratiques allemandes; Radicalisation; La persécution et la déportation des Juifs.

Esecuzione di un partigiano russo a Minsk, 1942-1943.18. Esecuzione di un partigiano russo a Minsk, 1942-1943. (Fonte)

► 18 La repressione della resistenza nell’Europa occupata (1939-1945)

Combattre la résistance en Europe occupée, 1939-1945 di Barbara Lambauer, 22/06/2020.

La repressione della Germania nazista nei territori occupati durante la Seconda guerra mondiale porta le tracce di esperienze di guerre precedenti, pur facendo affidamento su una nuova strategia di dissuasione. Il 1941 segnò il definitivo abbandono delle normative internazionali e l'inizio di una violenza sistematizzata su larga scala contro i civili, a cominciare dagli ebrei. Nonostante situazioni spesso molto diverse, esistevano forti legami e scambi tra le regioni occupate, poiché le esperienze repressive circolavano e i metodi venivano osservati, trasferiti e sperimentati da un territorio all'altro.

Indice: Approches allemandes avant 1939; 1939-1941: une radicalisation progressive; Pratiques de répression à partir de 1941.

Fotografia di Raphael Lemkin (1900-1959).19. Fotografia di Raphael Lemkin (1900-1959). (Fonte)

► 19 Genocidio: storia e usi di un concetto

Genocide: history and use of a concept di Simon Perego, 23/06/2020.

Il concetto di "genocidio" è stato elaborato dal giurista ebreo polacco Raphael Lemkin (1900-1959), che lo presentò in un libro pubblicato nel 1944 negli Stati Uniti. Questo concetto è intimamente legato alla Shoah e allo sterminio degli armeni nell'Impero Ottomano. Dopo la Seconda guerra mondiale è diventato centrale per la giustizia internazionale. La definizione di Lemkin è stata ripresa nel 1948 dalle Nazioni Unite nella Convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio.

Indice: Aux origines d’un néologisme; Du procès de Nuremberg à la Convention de 1948; Les limites de la définition onusienne.

Monumento Kindertransport alla stazione di Liverpool Street in ricordo del salvataggio da parte degli inglesi di 10.000 bambini ebrei dalla persecuzione nazista.20. Monumento Kindertransport alla stazione di Liverpool Street in ricordo del salvataggio da parte degli inglesi di 10.000 bambini ebrei dalla persecuzione nazista. (Fonte)

► 20 I rifugiati

Les réfugiés en Europe di Laure Humbert, 22/06/2020.

La figura del “rifugiato moderno” è emersa nel corso del XX secolo. Le due guerre mondiali, i cambiamenti nei confini, la creazione di nuovi stati, gli scambi di popolazione "forzati" e le guerre di decolonizzazione avevano prodotto in Europa flussi di rifugiati notevolmente superiori a quelli registrati nel XIX secolo. Come risposta al fenomeno, gli Stati europei e le organizzazioni intergovernative istituzionalizzeranno gradualmente il diritto di asilo.

Indice: Secourir et surveiller les réfugiés; L’élaboration d’une protection internationale des réfugiés au sortir de la Grande Guerre; Prendre en charge les réfugiés après 1945.

Dragoljub Jelicic, soldato dodicenne dell'esercito serbo nella Prima Guerra Mondiale.21. Dragoljub Jelicic, soldato dodicenne dell'esercito serbo nella Prima Guerra Mondiale. (Fonte)

► 21 I combattenti

Combattants (XIXe-XXI) di Isabelle Davion, 22/06/2020.

I combattenti sono quelli che "fanno la guerra". Tutte le guerre, che si tratti di guerre tra eserciti o guerre civili, alla fine si riducono a individui che uccidono o vengono uccisi. Si diventa combattenti in seguito a coscrizione obbligatoria o per libera scelta. Essi non sono necessariamente soldati in uniforme: anche i civili - uomini, donne, adolescenti - possono imbracciare le armi e combattere la loro guerra.

Indice: Identités combattantes; Combattre; Tenir.

Relazioni di genere

Anziano patriarca circondato dalla sua famiglia (Italia, intorno al 1910).22. Anziano patriarca circondato dalla sua famiglia (Italia, intorno al 1910). (Fonte)

► 22 La famiglia patriarcale

L’autorité paternelle en Europe di Margareth Lanzinger. 22/06/2020.

Nel XIX secolo e per gran parte del XX, l'autorità esercitata dai padri si fondava sul concetto giuridico di “patria potestas”. Questa posizione dominante, che risaliva al diritto romano, ha continuato a svolgere un ruolo determinante negli ultimi due secoli. Il periodo da Cinquecento al Settecento ha visto la posizione del padre rafforzarsi, soprattutto nel contesto del protestantesimo. Questa superiorità della figura del marito e del padre durerà nei paesi dell'Europa occidentale fino alla riforma delle leggi sulla famiglia negli anni '60 e '70 del Novecento.

Indice: Droits et devoirs du «pater familias»; L’autorité paternelle, garante de la stabilité sociale.

Eugène Delacroix, La libertà che guida il popolo (olio su tela, 1830).23. Eugène Delacroix, La libertà che guida il popolo (olio su tela, 1830). (Fonte)

► 23 Genere e rivoluzione

Genre et révolution en Europe aux XIXe-XXe siècles di Gabriella Hauch, 22/06/2020.

Il concetto di rivoluzione si riferisce a periodi di trasformazione socio-politica determinata (o semplicemente iniziata) dall'azione militante e centrata sul paradigma dell'uguaglianza e della libertà. Tutte le rivoluzioni, a partire dalla rivoluzione francese del 1789, sono state eventi in cui le relazioni di genere sono state negoziate e talvolta ridefinite. Hanno lasciato una profonda impronta nella storia europea del XIX secolo e hanno segnato la nascita della modernità borghese e delle sue concezioni dell'ordine di genere. L'ordine di genere emerso alla fine del XVIII secolo definiva i ruoli maschili e femminili collegandoli a specifici spazi di azione: le donne erano escluse dalla politica istituzionalizzata, dalle scienze e dall'esercito, mentre un diritto di famiglia inscritto nei codici civili le rendeva subordinate agli uomini. Le rivoluzioni dell’Ottocento hanno sfidato queste disuguaglianze e quelle del Novecento le hanno abolite.

Indice: La Révolution française: une révolution pour les femmes?; 1848 sous le signe de l’égalité entre les sexes?; Les révolutions russes et leurs épigones; Un printemps de l’égalité des sexes après 1945?

Congresso internazionale per il suffragio femminile, Budapest, 15-20 giugno, 1913.24. Congresso internazionale per il suffragio femminile, Budapest, 15-20 giugno, 1913. (Fonte)

► 24 Femminismo e movimenti femministi

Féminismes et mouvements féministes en Europe di Anne-Laure Briatte, 22/06/2020.

La sensibilità femminista ha preceduto di molto i movimenti con lo stesso nome. I primi movimenti femministi si formarono in Europa solo a metà del XIX secolo. Questi movimenti sostenevano innanzitutto il diritto delle donne a istruirsi e a esercitare liberamente professioni che la società del tempo riservava agli uomini. Sebbene questi movimenti fossero per lo più organizzati nel quadro degli stati nazione, ben presto si strutturarono anche su scala internazionale. Tuttavia, il nazionalismo e le due guerre mondiali del XX secolo misero a dura prova il loro l'internazionalismo. Gli anni '60 - '80 del Novecento rappresentano un momento nuovo e importante per i movimenti femministi che aspiravano alla liberazione delle donne sia a livello materiale che culturale.

Indice: La Révolution française: une révolution pour les femmes?; 1848 sous le signe de l’égalité entre les sexes?; Les révolutions russes et leurs épigones; Un printemps de l’égalité des sexes après 1945?

Manifesto della National League for Opposing Woman Suffrage, 1910 circa, Regno Unito.25. Manifesto della National League for Opposing Woman Suffrage, 1910 circa, Regno Unito. (Fonte)

► 25 Antifemminismo

L’antiféminisme di Christine Bard, 22/06/2020.

L'antifemminismo è il contro-movimento del pensiero e dell'azione che si oppone al femminismo. La sua gamma tematica è ricca quanto i campi di intervento del femminismo e si evolve nel tempo per contrastare i diritti via via acquisiti dalle donne.

Le arti

Europa in “Iconologia” di Cesare Ripa, Siena, 1613.26. Europa in “Iconologia” di Cesare Ripa, Siena, 1613. (Fonte)

► 26 Iconografia dell'Europa

Représentation de l’Europe di Sylvain-Karl Gosselet, 23/06/2020.

L'iconografia dell'Europa è una fonte fondamentale per comprendere l'idea di Europa fin dall'antichità. Infatti, il suo linguaggio simbolico espresso dalle immagini - piatte o in rilievo - è ricco e vario, e aggiunge alla storia dell'idea di Europa innumerevoli capitoli inediti che completano quelli che ci sono stati consegnati dalle fonti scritte.

Indice: Révéler l’idée d’Europe dans les arts; Du mythe d’Europe à l’Europe chrétienne; De l’Europe catholique à la renaissance du mythe; Le retour de la figure antique; Le renouveau des emblèmes: Europe et l’Union européenne.

Cattedrale di Chartres (Francia), stile alto gotico, 1134-1260.27. Cattedrale di Chartres (Francia), stile alto gotico, 1134-1260. (Fonte)

► 27 La circolazione dei modelli artistici nel Medioevo

La circulation des modèles artistiques au Moyen Âge di Panayota Volti, 23/06/2020.

La creazione artistica medievale su scala europea è sostenuta dalla nozione e dalla circolazione dei modelli. Che si tratti di architettura, scultura, pittura, oreficeria, ceramica, il modello forma un sistema completo che porta in tutti l'identità del lavoro futuro. I modelli circolano con relativa facilità, in maniera diversificata a seconda dei casi, mentre il loro utilizzo si rivela, in determinati contesti, sistematico e ricorrente. Così, nell'architettura religiosa, la cattedrale incorona la gerarchia istituzionale e costituisce il modello supremo per le altre chiese, parrocchiali o monastiche.

Indice: Modalités de circulation des modèles; La diffusion de modèles symboliques.

Abraham Ortelius, “Mappa dell'Europa”, Civitates orbis terrarum, 1570.28. Abraham Ortelius, “Mappa dell'Europa”, Civitates orbis terrarum, 1570. (Fonte)

► 28 La rappresentazione cartografica dell'Europa nel Rinascimento

La représentation cartographique de l’Europe à la Renaissance di Émilie D’orgeix, 22/06/2020.

La Geografia dell'autore greco Tolomeo, tradotta in latino nel 1409, ha avuto una profonda influenza sulla rappresentazione del continente europeo durante il Rinascimento. La prima mappa dell'Europa, pubblicata nel 1554 da Gerard Mercator, è stata l'origine di una lunga genealogia di mappe che utilizzavano fonti antiche e contemporanee. L'Europa, come figura allegorica, ha portato a una vasta produzione cartografica dove i territori non sono solo rappresentazioni fisiche ma anche intellettuali.

Indice: Un renouveau de la cartographie; Donner corps à une aire territoriale commune.

Vasilij Kandinskij nel 1913.29. Vasilij Kandinskij nel 1913. (Fonte)

► 29 Migrazioni e identità artistiche

Migrations et identités artistiques di Christine Gouzi, 22/06/2020.

Le migrazioni artistiche sono state spesso studiate per meglio comprendere le circolazioni volute e progettate dagli artisti, nonché i fenomeni di reciproche influenze nell'arte. Eppure i movimenti degli artisti non sono sempre stati volontari, poiché l'attività creativa è stata anche il risultato di migrazioni forzate sin dal Medioevo. Questo fenomeno si sarebbe poi diffuso nel corso del XIX secolo per diventare un aspetto importante di un Novecento segnato da guerre ed esodi etnici e politici.

Indice: Flux migratoires et fléaux; Les artistes malades de la peste; Exilés, bannis et proscrits; La langue de l’exil; L’exil intérieur.

Istruzione e formazione

PC Klæstrup (1820-1882), insegnamento reciproco o metodo Bell-Lancaster. 30. PC Klæstrup (1820-1882), insegnamento reciproco o metodo Bell-Lancaster. (Fonte)

► 30 Le condizioni materiali dell’insegnamento scolastico

Matérialité(s) de la culture scolaire en Europe di Renaud D’Enfert, 22/06/2020.

Le condizioni e l'organizzazione materiale dell’insegnamento scolastico continuano a non ricevere un’adeguata considerazione da parte degli storici dell'educazione, nonostante la loro indubbia importanza per un efficace trasmissione e apprendimento del sapere. Importanza ampiamente riconosciuta da parte del mondo della scuola già all’inizio dell’Ottocento. A partire dal 1850, considerazioni didattiche e preoccupazioni igieniche portarono ad un'industrializzazione delle strutture scolastiche e alla loro circolazione su scala internazionale.

Indice: L’impulsion de l’enseignement mutuel (1800-1850); Diversification et industrialisation des équipements scolaires (1850-1920); Vers un espace scolaire renouvelé (à partir des années 1920).

Il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz (Polonia, 1940-1945). 31. Il campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz (Polonia, 1940-1945). (Fonte)

► 31 La pedagogia della memoria collettiva

Les pédagogies de la mémoire en Europe di Sébastien Ledoux, 22/06/2020.

La pedagogia della memoria collettiva prevede generalmente due tipi di attività con gli studenti: l'intervento di testimoni e le visite ai luoghi della memoria. Questi strumenti specifici, apparsi all'indomani della Prima guerra mondiale e sviluppati su scala europea all'inizio del XXI secolo, sono stati utilizzati dagli insegnanti per il loro valore pedagogico (personificazione e materializzazione del passato) e per l'impatto educativo (pacifismo, valori democratici, diritti umani, prevenzione della violenza di massa).

Indice: Les pédagogies de la mémoire en classe et hors classe; Un instrument des politiques mémorielles nationales et européennes.

L'emiciclo del Parlamento europeo (Bruxelles). 32. L'emiciclo del Parlamento europeo (Bruxelles). (Fonte)

► 32 Integrazione europea nei programmi di storia italiana

L’intégration européenne dans les programmes d’histoire italiens di Lucia Boschetti, 08/09/2020.

Dalla fine della seconda guerra mondiale si sono svolti diversi dibattiti sui contenuti e sui metodi di insegnamento della storia contemporanea nelle scuole secondarie superiori italiane. L'integrazione europea è stata presto inclusa tra gli argomenti obbligatori, ma la storia del XX secolo ha ricevuto un trattamento più ampio solo dalla metà degli anni '90. L'importanza attribuita all'integrazione europea è aumentata. Tuttavia, lo spazio dedicato all'argomento in Italia è ancora inferiore rispetto a Francia e Germania. La maggior parte dei libri di testo si concentra principalmente sulla successione dei trattati e sono necessari miglioramenti nell'approccio critico e la moltiplicazione dei punti di vista.

Indice: L’histoire contemporaine, entre propagande et amnésie; De l’expérimentation à la réforme; L’intégration européenne dans les manuels d’histoire du cycle secondaire supérieur au xxie siècle.

Ecologia e ambiente

Fotografia del villaggio di Bournville, a sud di Birmingham, 1926.33. Fotografia del villaggio di Bournville, a sud di Birmingham, 1926. (Fonte)

► 33 Inquinamento industriale

Les pollutions industrielles en Europe di François Jarrige e Thomas Le Roux, 23/06/2020.

Il progresso dell'industrializzazione, la crescita della popolazione e l'aumento dei consumi pro capite hanno causato in Europa nel corso del XX secolo un forte aumento dell'inquinamento. A metà dell’Ottocento l'aria delle città era già satura di polveri industriali, mentre i fiumi si erano trasformati in scarichi, a volte in vere e proprie fogne urbane. Lo sviluppo delle ferrovie, negli anni tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, cambia la geografia dell'inquinamento con la localizzazione di stabilimenti industriali in prossimità di nodi e linee ferroviarie.

Indice: Matrices; Accélérations; Expertises et fatalisme.

“Acqua, aria, luce”, tableaux muraux,1900.34. “Acqua, aria, luce”, tableaux muraux,1900. (Fonte)

► 34 Salute e ambiente

Santé et environnement en Europe (XVIIe-XXIe siècles) di Patrick Fournier e Stéphane Frioux, 23/06/2020.

La storia dei rapporti tra salute e ambiente affonda le sue radici in antiche tradizioni, alcune delle quali sono addirittura all'origine della disciplina storica: ad esempio Jean Bodin, nel Metodo per facilitare la conoscenza della storia (Methodus ad facilem historiarum cognitionem, 1566) fa del determinismo climatico una delle spiegazioni per comprendere le condizioni di vita delle popolazioni, le caratteristiche corporee, i cambiamenti nella salute e il legame tra natura e società. Questa idea (che basa la conoscenza medica sulla storia delle malattie nate dalle qualità dell'acqua, dell'aria, del suolo e del cibo, sia individuali che collettive, come epidemie e pandemie) ha conosciuto una rinascita di interesse dalla fine del XX secolo tra gli storici così come nelle organizzazioni sanitarie nazionali e internazionali.

Indice: La nature: menace ou atout? L’exemple des zones humides et des forêts; Urbanisation, pollutions, alimentation: la santé face à l’insalubrité et aux substances toxiques; La santé au travail: une préoccupation ancienne renouvelée par les révolutions industrielles.

Stazione di quarantena temporanea contro il colera a Bardonnechia (agosto 1884).35. Stazione di quarantena temporanea contro il colera a Bardonnechia (agosto 1884). (Fonte)

► 35 Epidemie e quarantene

Les épidémies et les quarantaines en Europe di Celia Miralles Buil, 23/06/2020.

La grande (e abbagliante) letalità delle epidemie, l'incapacità delle autorità pubbliche e dei medici di contenerle hanno lasciato nell’immaginario collettivo degli europei un'impressione duratura. La peste, il colera, la febbre gialla, a cui si devono aggiungere il vaiolo e il tifo, costituiscono le classiche epidemie da quarantena, nome legato alle misure attuate per contenerle.

Indice: La mise en place d’un système quarantenaire; Des quarantaines controversées en Europe; Vers la fin des quarantaines?

Migrazioni

Albert Einstein nel 1947 (Premio Nobel per la fisica nel 1921). 36. Albert Einstein nel 1947 (Premio Nobel per la fisica nel 1921). (Fonte)

► 36 Le migrazioni delle élite europee

Les élites européennes: des migrants comme les autres? di Antonin Durand, 23/06/2020.

La storia delle migrazioni ha a lungo concentrato i suoi sforzi sulle popolazioni più svantaggiate costrette a migrare a causa della povertà o della guerra. Tuttavia, anche le élite migrano. Élite scientifiche o intellettuali, imprenditori con o senza capitale, hanno in comune il fatto di essere percepiti nei paesi di destinazione come un fattore di arricchimento culturale e finanziario, quando invece i migranti della povertà sono facilmente visti come un male necessario. La realtà è però più complessa, i paesi ospitanti sono ben lungi dal stendere sempre il tappeto rosso alle elitè straniere e le logiche di esclusione spesso prevalgono su quelle di inclusione.

Indice: Fuir son pays pour des idées au «siècle des exilés»; Attirer les élites, chasser les étrangers: les tensions du premier XXe siècle; Du brain drain à l’exil fiscal: attirer les élites coûte que coûte.

Migrazioni di ebrei in Europa dopo la Shoah. 37. Migrazioni di ebrei in Europa dopo la Shoah. (Fonte)

► 37 Migrazioni forzate

Migrations forcées et fin des minorités en Europe (1944-1957) di Thomas Chopard, 23/06/2020.

Con la fine della Seconda guerra mondiale cessò la presenza di grandi minoranze etniche o nazionali nell'Europa centrale e orientale. Le migrazioni forzate completarono la revisione demografica, avviata dai piani nazisti durante la guerra, in vista del consolidamento dei nuovi confini europei. Queste migrazioni assunsero forme diverse che si combinarono tra di loro: deportazioni altamente controllate, espulsioni caotiche e pratiche fortemente incentivate volte a incoraggiare le minoranze ad andarsene.

Indice: Déplacer les populations pour durcir de nouvelles frontières; Expulsions; Fuites.

Migranti europei (donne e bambini) a Ellis Island, New York (1908).38. Migranti europei (donne e bambini) a Ellis Island, New York (1908). (Fonte)

► 38 Il genere nelle migrazioni

Genre et circulations en Europe di Delphine Diaz, 22/06/2020.

La storia delle migrazioni è stata a lungo studiata senza tener conto dei differenti ruoli svolti da uomini e donne negli spostamenti individuali e collettivi. Lo studio delle forme di mobilità nello spazio, come i viaggi di piacere, l'esplorazione e la conquista coloniale, concentrandosi sugli uomini, ha reso le donne invisibili, nonostante fossero anch’esse figure attive negli spostamenti a lunga distanza. Anche le donne vittime delle migrazioni forzate sono state ignorate per molto tempo.

Indice: Donne in movimento nell'Ottocento: verso un “ampliamento dello spazio” (Michelle Perrot); Mobilità intensificata di ogni tipo durante la prima metà del XX secolo; La seconda metà del XX secolo: verso una femminilizzazione delle migrazioni internazionali.

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