Didattica della storia

L’innovazione possibile di “Insegnare storia”.

di Antonio Brusa

I primi tre libri della serie “Insegnare storia” possono essere considerati il manifesto della collana “Insegnare storia”. L’innovazione scolastica spesso è considerata una sorta di metanoia, di rivolgimento dell’esistente. Non senza ragioni: la quantità di ostacoli che si frappongono fra la realtà e un modello accettabile di insegnamento è tale che vien voglia di rovesciare tutto e ripartire da capo. Dalla burocrazia, alle classi numerose, al monte ore risicato, agli allievi che hanno difficoltà di lettura e una scarsa propensione allo studio della storia, è ben nota la lunga schiera di impedimenti che vengono tirati in ballo quando la discussione verte sul mestiere dell’insegnante. Raimundo Cuesta, un apprezzato studioso spagnolo di didattica della storia, ha scritto…

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Uranica. Quattro lezioni e un gioco sulla guerra oggi.

di Laboratorio Lapsus*

 

Fig.1: Dida: Mappa dei conflitti e delle situazioni critiche globali, dal punto di vista USA Fonte

 

 Lezione n.1: Cos'è la guerra oggi?

I concetti di guerra e di pace si compenetrano e sfumano l’uno nell’altro. Basti pensare all’ ambiguo concetto di “missione di pace” o "peacekeeping", applicato a missioni come quella in Somalia o in Kosovo. Con le classi si possono osservare alcune immagini del conflitto siriano, per evidenziare come i limiti del campo di battaglia nell’epoca contemporanea sconfinano decisamente nello spazio civile, quando, attraverso operazioni di bombardamento sistematico, questo viene invaso dalla dimensione militare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Governo nuovo, programma di storia nuovo? Ragioniamo, intanto, su quello vecchio.

di Antonio Brusa

Sono passati dieci anni dall’uscita delle Indicazioni nazionali per la scuola di base. Lo ricordano su FB Regi Palermo e Giorgio Cavadi. Scrivono con ragione che sono dei buoni programmi. Come loro, tutti speriamo che si conservino, anche in futuro, i loro aspetti positivi. È prevedibile, infatti, che il nuovo governo si dia da fare per cambiarli. Secondo la legge Moratti, i programmi vanno considerati sperimentali e andrebbero soggetti a revisione ogni tre anni.

Come giustamente ricordano Regi e Giorgio, le Indicazioni nazionali del 2012  non sono altro che la continuazione di quelle del 2007. Lo posso confermare, perché ho fatto parte delle due Commissioni. Servirà ricordare gli aspetti fondamentali di quei testi. Nel caso dovessero cambiare, si saprà che cosa si…

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La didattica della storia attraverso gli oggetti: le risorse della rete

di Antonio Prampolini

Sull’onda dell’interesse che ha suscitato il libro di Joan Santacana e Nayra Llonch sulla didattica dell’oggetto (Fare storia con gli oggetti. Metodi e percorsi didattici per bambini e adolescenti, Carocci 2022), Historia Ludens ha preparato una sitografia dedicata alla storia attraverso gli oggetti per segnalare alcune risorse ad accesso libero e gratuito che meritano di essere conosciute sia per le proposte didattiche che per i materiali che contengono. “Siamo circondati da oggetti. Un archivio storico potenzialmente infinito”, scrivono Santacana e Lloinch. Ma, poiché non sappiamo interrogarli, questi oggetti restano muti. C’è tanta storia dentro ogni oggetto. Occorre tirarla fuori, per trasformare un oggetto in una risorsa didattica.

 

Indice

  1.  Didattica…

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Tabula. La didattica degli oggetti in soccorso della grammatica latina.

di Davide Porsia

Chissà cosa avrebbe pensato Lucio Orbilio Pupillo, prima grammatico beneventano infine plagosus maestro di Orazio. O chissà quale arma avrebbe usato per punire l’imperizia degli alunni e dello stesso magister nell’uso dello stilus e della tabula cerata. “Briciole di cera che rotolano sui banchi e sui libri, che spreco inutile. E che scrittura incomprensibile! Scrivi dieci volte: VIRUM MIHI CAMENA INSECE VERSUTUM” e giù nerbate da lasciare i segni.

Ma Orbilius, archetipo del docente frustrato (e perciò frustante), non c’è: pare sia morto nel 13 a.C. Quindi almeno per il momento, possiamo considerarci al sicuro e ritenerci liberi di sbagliare al riparo da dolorose conseguenze.

Partiamo da un pannello di compensato di pioppo di formato A5 (148 X 210 mm X 4 mm) al quale si…

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