di Antonio Prampolini

La recente legge 92/2019, che prevede l’introduzione nella scuola italiana dell’insegnamento dell’educazione civica, ha posto il tema all’ordine del giorno del dibattito politico del quale «Historia Ludens» ha già riportato la sintesi (e la critica).

Bandiera italiana

In questo contesto si è ritenuto possa essere utile una sitografia sull’educazione alla cittadinanza (storia, normativa, indirizzi pedagogici e orientamenti politici, esperienze didattiche e divulgative) oltre che in Italia, in Francia, Germania, Inghilterra-UK, Spagna e nelle istituzioni/reti europee.

La sitografia (elaborata con un’ottica comparativa) consiste in schede informative sintetiche con i link alle risorse della rete, l’elenco delle fonti e la segnalazione dei siti web di istituzioni/associazioni/fondazioni/network che affrontano, offrendo notizie e approfondimenti, il tema dell’educazione alla cittadinanza.

L’introduzione dell’Educazione Civica

Con l’accordo quasi unanime di tutte le forze politiche, sia di governo che di opposizione, il Parlamento italiano ha approvato nel 2019 la legge denominata Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica (Legge n. 92 del 20 agosto). L’insegnamento, specifico e trasversale, sarà obbligatorio nel primo e secondo ciclo di istruzione a decorrere dall’anno scolastico 2020/21 e impegnerà insegnanti e studenti per un totale annuo di 33 ore, che non saranno aggiuntive ma ricomprese nel monte orario già esistente. In realtà, la legge 92 non “introduce” ma “re-introduce” un insegnamento all’educazione civica caratterizzato da abbandoni e riprese.

Da Moro a Gelmini: cinquant’anni di educazione civica

Nel 1958, Aldo Moro, allora ministro della pubblica istruzione, lo aveva fermamente e convintamente voluto nella scuola secondaria come parte dell’insegnamento della storia, per educare, alla luce dei principi di libertà e democrazia sanciti dalla Costituzione della Repubblica, le nuove generazioni a «crescere come persone responsabili, cittadini attivi e lavoratori competenti». Un'educazione civica, quella caldeggiata da Moro, radicalmente diversa nei contenuti e nelle finalità rispetto a quella, intrisa di retorica patriottica e risorgimentale, che era stata insegnata ai giovani nell’Italia post-unitaria, e, soprattutto, a quella nazionalista, militarista ed anche razzista impartita durante il Ventennio mussoliniano.

L’educazione alla cittadinanza nella scuola primaria e/o secondaria ha assunto nomi diversi nelle direttive/iniziative/proposte di legge emanate e/o sostenute dai vari ministri delle pubblica istruzione che si sono succediti nel corso della seconda metà del ‘900 fino ai giorni nostri: Educazione morale e civile (Ermini, 1955); Educazione civica (Moro, 1958); Educazione alla convivenza democratica (Falcucci, 1985); Educazione civica e cultura costituzionale (Lombardi, 1996); Educazione alla convivenza civile (Moratti, 2003); Cittadinanza e Costituzione (Gelmini, 2008).

Il succedersi delle diverse iniziative/proposte di legge non deve però trarre in inganno. L’educazione alla cittadinanza ha rappresentato nella realtà del sistema scolastico italiano una “materia non materia”, che, priva di un’adeguata considerazione e dei necessari supporti organizzativi e didattici, è stata condannata ad una inevitabile marginalità.

La legge attuale

La legge 92/2019 stabilisce all’articolo 3 che l’insegnamento dell’educazione civica dovrà affrontare numerose tematiche, tra queste: la Costituzione e le istituzioni dello Stato italiano, dell’Unione europea e degli organismi internazionali; l’Agenda 2030 (ONU) per lo sviluppo sostenibile; la cittadinanza digitale; il diritto del lavoro; la tutela del patrimonio ambientale/culturale e delle produzioni agroalimentari del territorio; il contrasto alle mafie; la protezione civile; il volontariato; il codice della strada.

L’articolo 4 si sofferma in particolare sulla conoscenza della Costituzione italiana posta a «fondamento dell’educazione civica», mentre l’articolo 5 elenca le finalità dell’educazione alla cittadinanza digitale, che comprendono: la critica delle fonti in Internet; l’accesso ai servizi telematici pubblici e privati; l’osservanza delle norme comportamentali e di riservatezza negli ambienti digitali (nei social network in particolare), la lotta a tutte le forme di cyberbullismo.

Argomenti e obiettivi indubbiamente importanti e degni di considerazione, ma la loro eccessiva ampiezza e ambizione, oltre alla loro oggettiva complessità (soprattutto se rapportati al limitato numero di ore assegnato alla nuova materia, alle poche risorse destinate alla formazione dei docenti, all’assenza di una retribuzione specifica per l’impegnativa attività dei coordinatori) fanno presagire fin da ora che difficilmente la scuola italiana sarà in grado di affrontarli nel quadro di una concreta ed efficace educazione alla cittadinanza.

Se certamente la scuola è un’istituzione che deve giocare un ruolo fondamentale nell’educazione civica, non può però essere gravata di un compito superiore alle sue forze. In questo rivolgersi alla scuola come fosse un “ospedale” a cui affidare la cura di tutti i mali che affliggono la nostra contemporaneità si riflette l’incapacità della politica (non solo in Italia) di trovare risposte adeguate alla crisi valoriale e comportamentale delle nuove generazioni; risposte che non possono essere confinate al mondo della scuola ma che devono coinvolgere e impegnare l’intera società.

Fonti

LEGGI E DIRETTIVE MINISTERIALI

Decreto Presidente della Repubblica 14 giugno 1955, n. 503, Programmi didattici per la scuola primaria.

Decreto del Presidente della Repubblica 13 giugno 1958 n. 585, Programmi per l’insegnamento dell’educazione civica negli istituti e scuole di istruzione secondaria e artistica.

Decreto del Presidente della Repubblica 12 febbraio 1985, Approvazione dei nuovi programmi didattici per la scuola primaria.

Legge 28 marzo 2003, n. 53, Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale.

Legge 30 ottobre 2008, n. 169, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università.

Legge 20 agosto 2019, n. 92, Introduzione dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica.

ARTICOLI

Adernò G. (2019), Educazione civica, storia della “Cenerentola” della scuola, in «Tecnica della Scuola», 13 maggio 2019.

Brusa A. (2019), Del pasticcio dell’Educazione civica e dei suoi legami ambigui con la storia, in «Historia Ludens», 17 giugno 2019.

Cameron-Curry L., Pozzi M., Troia S. (2014), Dalla competenza digitale alla cittadinanza digitale: esperienze di apprendimento.

Chiosso G., Educazione e cittadinanza. Il punto di vista pedagogico.

Corradini L. (2019), Educazione civica e Costituzione. Il legame necessario, in «Scuola e Formazione», n. 5/8, maggio-agosto 2019.

Di Cesare R. (a cura di) (2019), Dossier del Sevizio Studi del Senato in materia di insegnamento scolastico dell'educazione civica.

Sale M. (2019), Cittadinanza digitale a Scuola, un’ora preziosa: tutte le novità.

SITI WEB

Sito del Ministero dell'Istruzione e del Ministero dell'Università e della Ricerca. Il sito offre informazioni varie (norme, regolamenti, iniziative) riguardanti l'educazione civica.

Sito dell'Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa (INDIRE), ente di ricerca del Ministero dell’Istruzione. Il sito contiene alcuni articoli sull'educazione alla cittadinanza e su temi collegati.

Sito dell’Istituto Regionale Ricerca Educativa dell’Emilia Romagna (IRREER) dedicato alla didattica della storia e delle scienze sociali. Il sito permette di accedere a programmi/direttive scolastiche e ad articoli di approfondimento sull'insegnamento dell'educazione civica.

Sito della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. La ricerca all'interno del sito con le parole "educazione civica" segnala alcuni articoli e iniziative sul tema.

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