campi di concentramento

  • I falsi amici

    Valencia, 14 novembre

     

    La Stanbrok nel porto di Alicante

     

    Giunti allo stremo, siamo alle ultime battute della guerra civile spagnola, i repubblicani cercano scampo in Francia. La Francia democratica, però,ha chiuso i confini. Allora progettano di salvarsi via mare. Si imbarcano da Alicante, a sud di Valencia. Alla spicciolata, su navi mercantili, su pescherecci o su navi passeggere. Il 28 marzo 1939, circa duemiladi loro si stipano sullo Stanbrook, una nave carbonifera. Partono da Alicante, la città che, nel frattempo, era sottoposta a feroci bombardamenti da parte dell’aviazione fascista. Quelli che restano, circa quindicimila, vengono catturati dalla legione Littorio e portati in un campo di concentramento.

    I fuggiaschi varcano il mare, verso l’Algeria. Di nuovo i francesi. Questi, i democratici, non hanno campi di concentramento. Li chiamano campi di accoglienza. I repubblicani finiscono lì, in pieno deserto. Una vita di stenti e di lavori forzati. Di fame e di morte. Angel Espì affida le sue speranze ad una poesia. La leggo nella bella mostra sugli Emigrati dello Stanbrook all’Università di Valencia.

     

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    Despuès de horriblesdias de hambre y muerte (…)
    Hoypiensoquemañanaentremisbrazos
    Entremisbesoscariñosos, misabrazos
    Olvidareisaquellostiempos tan crueles

    Dopo orribili giorni di fame e di morte
    Oggi penso che domani fra le mie braccia
    Fra i miei baci amorosi, i miei abbracci
    Dimenticherete quei tempi di fame tanto crudeli

    Mappa dei campi “di accoglienza” francesi

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