Galli della Loggia

  • Insegneremo storia o “italianità”?

    di Massimo Baldacci e Antonio Brusa

     

    Immagine WhatsApp 2025 01 20 ore 17.34.13 a4a9b213 Dopo aver letto l’intervista che l’on. Valditara ha rilasciato al “Giornale”, abbiamo deciso di scrivere il documento che alleghiamo. Lo abbiamo sottoposto a tanti colleghi universitari e di altre istituzioni culturali e moltissimi (in 147) lo hanno firmato con convinzione: storici, geografi, filosofi, pedagogisti e di altre discipline. Ora lo proponiamo agli insegnanti e ai cittadini sensibili alle questioni scolastiche. Non chiediamo a nessuno giudizi prematuri sulla riforma, né tantomeno di esprimere un rifiuto di principio al lavoro della Commissione. Chiediamo di riflettere sulla questione centrale di questa riforma, e cioè la sua dichiarata finalità identitaria. La storia serve per tramandare a ragazzi e ragazze “l’italianità”, o per insegnare loro a conoscere il mondo nel quale vivranno? Qui non c’entrano né partiti, né ideologie personali, né il favore o meno che si può concedere a questo governo. C’entrano il senso del nostro lavoro di insegnanti e la salvaguardia del carattere scientifico della nostra disciplina. Se condividete questa preoccupazione, vi prego di inviare la vostra adesione a questo link, gestito da Proteo: https://forms.gle/hLjhanPgSghzRvru8.

    Lo sappiamo tutti: più siamo, più la nostra voce sarà forte.

     

    Il documento

    Il ministro dell’istruzione e del merito on. Valditara, il 15 gennaio, ha rilasciato al Giornale un’intervista in cui anticipa alcuni elementi delle nuove Indicazioni curricolari nazionali, formulate da una commissione presieduta da Loredana Perla (e di cui fa parte anche Ernesto Galli della Loggia, autore con lei del volume Insegnare l’Italia, 2023).

    Ovviamente, le anticipazioni contenute in questa intervista non sono sufficienti per formulare un giudizio organico e circostanziato sulle nuove Indicazioni. Per questo sarà necessario attendere il documento elaborato dalla commissione. Tuttavia, il senso dell’intervista è quello di aprire la discussione e cercare di influenzarla ancor prima dell’uscita del documento. Infatti, il dibattito che si è acceso, sui social – specie fra insegnanti – e sui media fra storici, scrittori e giornalisti, si è rapidamente articolato in tante sottoquestioni, fra le quali primeggiano lo studio della Bibbia e del latino e la ricorrente nostalgia della buona scuola di una volta, rischiando di mettere in secondo piano quello che questa riforma propone come tema fondamentale. Tale tema è se un intero programma di studi possa essere finalizzato a uno scopo politico, quale quello della costruzione (o della salvaguardia) di un’identità collettiva, e se a questo debba essere subordinato l’apprendimento di discipline scientifiche, quali in particolare la storia e la geografia (ma non dimentichiamo la riduzione della letteratura a contenitore di valori identitari). A questo proposito, appare emblematico il passaggio dell’intervista circa l’insegnamento della storia: “L’idea è quella di sviluppare questa disciplina come una grande narrazione, senza caricarla di sovrastrutture ideologiche, privilegiando inoltre la storia d’Italia, dell’Europa, dell’Occidente”. Appare evidente la coerenza con l’idea di una scuola il cui primo compito è quello di formare un’identità collettiva, e in particolare un’identità nazionale italiana, che rappresenta il leitmotiv del libro di Galli della Loggia e Perla. Questa sembra la questione fondamentale che sta alla base di tutta l’operazione. Si tratterebbe, a dispetto delle parole del ministro, di una scelta ideologica, che andrebbe a scapito del profilo scientifico del curricolo, e quindi del suo autentico valore formativo.

    Certamente, vogliamo sperare che queste perplessità siano dissipate dal documento elaborato dalla commissione, del quale una breve intervista non può dare un resoconto esauriente. Nel frattempo, sollecitiamo gli insegnanti, gli studiosi e le associazioni professionali a prendere consapevolezza della posta in gioco e a discuterla. È una scelta strategica per la scuola italiana, che non può passare nel silenzio della scuola e della politica.

    Massimo Baldacci (presidente nazionale di Proteo) e Antonio Brusa (presidente della Società Italiana di Didattica della storia)

     

    Hanno sottoscritto il documento (in ordine alfabetico)

    Pietro Adamo, unito
    Salvo Adorno, unict
    Ilaria Agostini, unibo
    Gabriella Agrusti, Lumsa
    Roberto Alciati, unifi
    Emiliano Alessandroni, uniurb
    Margherita Angelini, unikore
    Stefano Azzarà, uniurb
    Duccio Balestracci, unisi
    Giuseppe Barone, unict
    Claudio Bazzocchi, Crs
    Anna Emilia Berti, unipd
    Carmen Betti, unifi
    Piero Bevilacqua, Sapienza
    Fabio Bocci, uniromatre
    Antonio Bonatesta, uniba
    Beatrice Borghi, unibo
    Francesca Borruso, uniromatre
    Alessandra Bulgarelli, unina Federico II
    Roberto Buttini Gattai, unifi
    Franco Cambi, unifi
    Mimmo Cangiano, unive
    Luigi Cajani, Sapienza
    Stefano Calonici, unisi
    Paolo Cammarosano, units
    Glauco Maria Cantarella, unibo
    Antonio Cantaro, uniurb
    Vittorio Caporrella, unibo
    Guido Carpi, unina Orientale
    Annastella Carrino, uniba
    Simone Casini, unipg
    Alessandro Cavalli, Accademia nazionale dei Lincei
    Francesca Chiarotto, uniupo
    Salvatore Cingari, unipg per stranieri
    Livio Ciappetta, unicusano
    Piero Colla, Osservatorio europeo sull'insegnamento della storia
    Mino Conte, unipd
    Pasquale Cordasco, uniba
    Elisabetta Corsi, Sapienza
    Cristiano Corsini, uniromatre
    Rita Cosma, Sapienza
    Giuseppe Cospito, unipv
    Carmela Covato, uniromatre
    Marco Cuaz, univda
    Stefano D’Atri, unisa
    Costanza D’Elia, unicas
    Giuliano De Felice, uniba
    Valeria Deplano, unicag
    Tommaso Detti, unisi
    Angelo d’Orsi, unito
    Liliana Dozza, unibz
    Tiziana Drago, uniba
    Lea Durante, uniba
    Maurizio Fabbri, unibo
    Pasquale Favia, unifg
    Alessandra Ferraresi, unipv
    Vincenzo Ferrone, unito
    Silvia Fioretti, uniurb
    Paolo Fioretti, uniba
    Roberto Fineschi, unisi
    Francesco Fistetti, uniba
    Marcello Flores, unisi
    Filippo Focardi, unipd
    Gianni Francioni, unipv
    Fabio Frosini, uniurb
    Filippo Galletti, unibo
    Alessandra Giannelli, uniba
    Carlo Greppi, storico
    Alexander Hobel, unina Federico II
    Lutz Klinkhammer, Istituto storico germanico Roma
    Alessandro Lagioia, uniba
    Rosanna Lamboglia, unibas
    Cristina Lavinio, unicag
    Tiziana Lazzari, unibo
    Guido Liguori, International Gramsci Society
    Isabella Loiodice, unifg
    Pietrangelo Lombardi, unipv
    Gennaro Lopez, uniromatre
    Giancarlo Macchi Janica, unisi
    Elena Madrussan, unito
    Rosario Mangiameli, unict
    Brunello Mantelli, unical
    Roberto Maragliano, uniromatre
    Carla Marcellini, ISM
    Berta Martini, uniurb
    Chiara Massari, Iveser
    Alfio Mastropaolo, unito
    Ivo Mattozzi, unibz
    Andrea Micciché, unikore
    Maria Elisa Micheli, Accademia nazionale dei Lincei
    Maria Chiara Michelini, uniurb
    Gian Giacomo Migone, unito
    Giuseppe Monsagrati, Sapienza
    Massimo Montanari, unibo
    Domenico Mugnolo, uniba
    Marcello Mustè, Sapienza
    Giovanni Muto, unina Federico II
    Melania Nucifora, unict
    Elisabetta Nigris, unimibicocca
    Nadia Olivieri, Ivrr
    Enrico Pagano Istorbive
    Daniele Palermo, unipa
    Salvatore Palifds, unige
    Walter Panciera, unipd
    Matteo Pasetti, unibo
    Manoela Patti, unipa
    Rossano Pazzagli, unimol
    Irene Piazzoni, unimi
    Pietro Pinna, unito
    Tiziana Pironi, unibo
    Stefano Pivato, uniurb
    Adriano Prosperi, Accademia nazionale dei Lincei
    Chiara Pulvirenti, Sapienza
    Giulia Quaggio, Università Complutense di Madrid
    Giuseppe Raciti, unict
    Alice Raviola Blythe, unimi
    Francesco Remotti, unito
    Renzo Repetti, unige
    Mario Ricciardi, unibo
    Maria Grazia Riva, unimibicocca
    Laura Ronchi, Sapienza
    Francesca Roversi Monaco, unibo
    Saverio Russo, unifg
    Biagio Salvemini, uniba
    Salvatore Santuccio, unirc
    Andrea Savio, unipd
    Daniele Serapiglia, Università Complutense di Madrid
    Giuseppe Sergi, unito
    Elisa Signori, unipv
    Maria Sternini, unisi
    Maura Striano, unina Federico II
    Pietro Themelly, Sapienza
    Elisabetta Todisco, uniba
    Marica Tolomelli, unibo
    Maria Tomarchio, unict
    Raffaele Tumino, unimc
    Ira Vannini, unibo
    Pietro Vereni, uniromadue
    Marcello Verga, unifi
    Carlo Verri, unipa
    Elisabetta Vezzosi, units
    Giacomo Vignodelli, unibo
    Claudia Villani, uniba
    Francesco Violante, uniba
    Andrea Zagli, unisi
    Alberto Ziparo, unifi

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