microstoria

  • I diari come fonte storica. L’Archivio di Pieve Santo Stefano.

    di Antonio Prampolini

    Indice

    1. L’Archivio di Pieve Santo Stefano

    2. Il sito web dell’Archivio

    3. Le piattaforme tematiche

    3.1 Italiani in quarantena
    3.2 Italiani all’estero
    3.3 Grande guerra
    3.4 10 giugno 1940: l’entrata in guerra dell’Italia
    3.5 Elette ed eletti nell’Italia repubblicana

     

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 1Fig.1: il logo della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale onlus Fonte1. L’Archivio di Pieve Santo Stefano

    A partire dagli anni Ottanta sono sorte, sia in Italia che in Europa, diverse sedi archivistiche e varie associazioni per raccogliere, tutelare e valorizzare scritti autobiografici, fino ad allora dispersi e spesso destinati all’oblio, nella consapevolezza della loro importanza quali fonti per una storia ricostruita non più solo attraverso i personaggi famosi, i grandi movimenti, le rivoluzioni e le classi sociali, ma con lo sguardo rivolto alla gente comune e alle loro vicende personali1. Una storia, solo apparentemente minuscola, che si affianca e si intreccia con quella che solitamente scriviamo con la S maiuscola.

    Una delle prime e più importanti realtà per la conservazione e la diffusione di scritti autobiografici è l’Archivio Diaristico Nazionale con sede a Pieve Santo Stefano, piccolo borgo toscano nella Valtiberina. L’archivio è stato fondato nel 1984 dal giornalista e scrittore Saverio Tutino2 per salvare e pubblicare documenti di origine popolare, spesso rifiutati dagli archivi ufficiali e dagli editori. Dall’anno della sua fondazione ad oggi, l’archivio ha visto crescere nel tempo il proprio patrimonio, acquisendo un numero sempre maggiore di scritti autobiografici di varia provenienza e natura (diari, memorie, lettere), anche grazie al Premio Pieve, istituito dallo stesso Tutino nel 1985. Questo premio, infatti, assicura al vincitore la pubblicazione della propria opera. Attualmente, quasi diecimila unità sono conservate presso l’archivio, e molti degli scritti hanno partecipato al concorso.

    L’Archivio di Pieve Santo Stefano si è distinto anche per l’uso delle nuove tecnologie informatiche nella catalogazione e nella conservazione del proprio patrimonio. Si è, infatti, dotato di un sistema elettronico di schedatura che tiene conto di una molteplicità di dati (autore, data di nascita, professione, titolo dell'opera, consistenza, genere, provenienza geografica, abstract, soggetti, parole chiavi, luoghi citati, eventi o personaggi straordinari, estremi cronologici del racconto, descrizione del manoscritto, tempo della scrittura ed altri dati) tutti utili al ricercatore per avvicinarsi ai testi autobiografici, anche solo con una idea di massima dei loro contenuti. Ha inoltre intrapreso un’attività straordinaria di restauro e digitalizzazione dei manoscritti, partendo da quelli più antichi o in peggiore stato di conservazione, sino ad arrivare ai documenti più recenti. La digitalizzazione, in particolare, ha reso possibile la realizzazione di un museo innovativo (il Piccolo museo del diario) e, soprattutto, la pubblicazione online dei diari e delle memorie autobiografiche sul sito web dell’Archivio.

     

    2. Il sito web dell’Archivio

    Il sito dell’Archivio di Pieve Santo Stefano si articola in più sezioni. Tre sono le principali:

    Archivio,
    Museo
    Diari online.

    La sezione Archivio permette di accedere al Catalogo informatico dei diari, attraverso il quale è possibile impostare diverse ricerche, semplici o multiple, per Titolo, Autore, Estremi cronologici. Di ogni diario viene proposta una scheda che comprende, oltre ai dati della ricerca: il Tempo della scrittura, la Tipologia testuale, la Natura del testo, la Provenienza geografica e la sua Consistenza.

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 2Fig.2: l’ingresso del Piccolo Museo del Diario FonteLa sezione Museo presenta il Piccolo Museo del Diario, allestito per raccontare, attraverso un percorso coinvolgente e innovativo, l’archivio e le preziose testimonianze autobiografiche che conserva.

    Tra le sue attività, di particolare interesse quelle inerenti la Didattica: La memoria è viva, viva la memoria (in questo modulo didattico gli studenti vengono condotti alla scoperta dell’archivio, della sua storia e delle procedure di catalogazione dei testi autobiografici) e Didattikit (un gioco didattico con le carte di Diari incrociati: un kit per attività di scrittura creativa).

    La sezione Diari online indirizza il visitatore del sito verso cinque piattaforme tematiche che contengono estratti dei diari conservati presso l’archivio, le quali invitano a compiere «un viaggio straordinario nelle memorie private degli italiani»:

    Italiani in quarantena, diari dall'isolamento;
    Italiani all'estero, i diari raccontano;
    Grande Guerra, i diari raccontano;
    10 giugno 1940: l'entrata in guerra dell'Italia; Elette ed eletti.

     

    3. Le piattaforme tematiche

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 3Fig.3: : la diffusione del colera in Italia tra il 1835 e il 1837 nei principali centri (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1992) Fonte3.1 Italiani in quarantena

    La piattaforma Italiani in quarantena, diari dall'isolamento propone venti testi autobiografici (distinti dai nomi degli autori e da un numero progressivo) che coprono un arco temporale che va dall’inizio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento. Vi troviamo, in particolare, le testimonianze delle terribili epidemie che hanno colpito l’Europa e l’Italia:

    • il colera in Spagna (1833-34 diario 1, 1865-67 diario 10);
    • il colera a Napoli (1836 diario 5, 1837 e 1854 diario 15, 1884 diario7);
    • il colera a Roma (1837 diario 14);
    • il colera a Como (1855 diario 8);
    • la “Spagnola” (1918-19 diario 4, diario 6, diario 12, diario 17).

     

     

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 4Fig.4: l’emigrazione italiana per regione negli anni 1901-1915 Fonte3.2 Italiani all’estero

    La piattaforma Italiani all'estero, i diari raccontano è il frutto di un progetto realizzato con il contributo della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. E’ una selezione delle parti più significative delle testimonianze raccolte nel fondo catalogato con il soggetto “emigrazione”. Ogni pagina è stata digitalizzata dal documento originale (diario, memoria o lettera), titolata, introdotta, collocata nel tempo, geolocalizzata, e indicizzata con delle parole chiave rispondenti ai temi relativi al vissuto degli italiani all’estero dall’Ottocento ai giorni nostri.

    La piattaforma offre la possibilità di consultare i testi autobiografici per Autori, Temi, Luoghi (paesi e continenti), elencati in ordine alfabetico, e per Periodi storici (Periodo pre-unitario, fino al 1876; Periodo post-unitario, 1876 – 1914; Periodo tra le due guerre mondiali, 1914-1945; Periodo post seconda guerra mondiale, 1946-1976; Periodo contemporaneo, dal 1977 ai giorni nostri).

     

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 5Fig.5: Trincea italiana sull’Adamello, 1918 Fonte3.3 Grande guerra

    La piattaforma Grande Guerra, i diari raccontano, nata dalla collaborazione tra l’Archivio di Pieve Santo Stefano e il gruppo editoriale L’Espresso, propone brani estratti da taccuini, lettere e memorie dei soldati italiani che hanno combattuto nel Primo conflitto mondiale. Vuole essere «uno strumento per viaggiare nel tempo» per comprendere le esperienze di vita e di morte nelle trincee di sassi e di fango di quella lunga e terribile guerra di logoramento.

    I brani sono stati pubblicati nel più assoluto rispetto degli scritti originali: «numerosi sono gli errori di ortografia che si mischiano con costruzioni lessicali di origine dialettale, i nomi dei luoghi sono spesso storpiati, i tempi dei verbi ingarbugliati. La guerra l’hanno raccontata ufficiali istruiti ma anche soldati quasi analfabeti che si cimentavano per la prima volta con la parola scritta».

    Le ricerche possono essere effettuate per Autori, Temi, Eventi e luoghi bellici. I brani sono stati tutti geolocalizzati per consentire una lettura delle storie attraverso la mappa interattiva visualizzata nella prima pagina della piattaforma.
    La Grande Guerra, i diari raccontano non è un progetto “chiuso”, ma destinato ad arricchirsi grazie agli scritti autobiografici che numerosi continuano a pervenire da ogni parte d’Italia all’Archivio di Pieve Santo Stefano.

     

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 6Fig.6: Benito Mussolini annuncia la dichiarazione di guerra dal balcone di Palazzo Venezia a Roma Fonte3.4 10 giugno 1940: l’entrata in guerra dell’Italia

    La piattaforma 10 giugno 1940: l’entrata in guerra dell’Italiapresenta una selezione di quindici brani tratti dagli scritti autobiografrici conservati presso l’archivio, per raccontare da un punto di vista assolutamente inedito uno dei momenti più drammatici della storia del nostro Paese.

    In alcuni diari è evidente l’eco della retorica e della propaganda del regime fascista, come ad esempio in quello di Paolino Ferrari, il quale scriveva:

     

    «10 giugno 1940. Oggi il Duce ha parlato dal balcone di Palazzo Venezia per annunciare l'evento agli italiani ed al mondo. È la guerra, la santa guerra attesa da decenni e auspicata dai migliori italiani per l'affrancamento della Patria dall'egemonia dei franco-inglesi nelle acque del Mediterraneo e per il compimento definitivo dell'unità nazionale»,

     

    o in quello di Aldo Bigalli:

     

    «Lunedì 10 giugno 1940. Mattina. Grande orgasmo, Pomeriggio. Alle 18 il Duce ha annunziato che l'Italia a fianco della Germania è entrata in guerra e che “l'Italia proletaria fascista è di nuovo in piedi”».

     

    Nei diari scritti dalle donne traspare tutta la preoccupazione per le conseguenze della guerra.

    Magda Ceccarelli De Grada annotava:

     

    «1940 12-13 Giugno. L’urlo sinistro delle sirene d’allarme. Le prime volte fa una certa impressione nel buio della notte, ma poi la promiscuità e la insicurezza dei rifugi consiglia di rimanere in letto o quanto meno in casa. Mia figlia si attacca a me come una bambina»,

     

    e Ester Marozzi:

     

    «10 giugno 1940. Oggi alle 18 il Duce in un discorso dal balcone di Palazzo Venezia ha annunciato al popolo che la guerra alla Francia e all’Inghilterra è dichiarata da domani giorno 11 giugno […] Nessuno sente questa guerra, nessuno la vuole, ma Mussolini ha ordinato che si faccia».

     

    ARCHIVIO PIEVE SANTO STEFANO IMMAGINE 7Fig.7: copertina del Corriere della Sera del 6 giugno 1946, con la notizia dei risultati del referendum istituzionale indetto il 2 giugno 1946 Fonte3.5 Elette ed eletti nell’Italia repubblicana

    La piattaforma Elette ed elettiè il risultato di un progetto di ricerca finalizzato allo studio delle «pratiche discorsive sulla donna politica e sull’uomo politico» nella storia dell’Italia repubblicana e alla rappresentazione del profondo divario di genere nelle istituzioni pubbliche come «dato endemico» della sua storia. Il 1946, anno di fondazione della Repubblica e della prima andata alle urne delle donne, costituisce un «osservatorio privilegiato» per studiare tale divario.

    La piattaforma, che offre interessanti spunti di riflessione sull’ingresso delle donne nella vita politica, si articola in sei sezioni:

    Progetto;
    Rappresentazioni;
    Eventi;
    Voci dall’Italia Repubblicana;
    Categorie/Temi (Maternità e paternità, Sessualizzazione, Privato, Oratrici e oratori, Coppie, Inversione di genere, Virtù fisiche e virtù morali, Abiti, lusso e acconciature);
    Elette (elenco dei personaggi).

    Le cinque piattaforme tematiche online dell’Archivio di Pieve Santo Stefano costituiscono indubbiamente, sia per la varietà dei temi affrontati che per la qualità degli scritti autobiografici proposti, una vera e propria “enciclopedia popolare” della storia d’Italia. Una fonte preziosa che non può essere ignorata dai docenti e dagli studenti nel loro impegnativo ma affascinante percorso di insegnamento e di apprendimento della storia contemporanea del nostro Paese.

     


    Note

    1 In Italia, oltre all’Archivio Diaristico Nazionale (ADN) di Pieve Santo Stefano, si distinguono per la loro attività di catalogazione e ricerca: l’Archivio Ligure della Scrittura Popolare di Genova (ALSP) e l’Archivio della Scrittura Popolare di Trento (ASP). In Europa: il Nederlands Dagboekarchief (NDA) con sede a Amsterdam e la Association pour l’autobiographie et le patrimoine autobiographique (APA) con sede a Ambérieu-en-Bugey (Francia), il Deutsches Tagebucharchiv con sede a Emmendingen (Germania), La Roca del Vallés Arxiu de la memòria popular (Spagna).

    2 Su Saverio Tutino, sulla sua attività di giornalista e scrittore: la voce a lui dedicata nelDizionario Biografico degli Italiani.

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