Autore: Antonio Brusa
La guerra insegnata. Note di didattica per la scuola e per i musei. (Parte prima)
Indice
1. Craonne, la città martire
2. Gallipoli, la spiaggia sacra
3. Perché studiare la guerra?
1. Craonne. La città martire
Craonne si trova nel Nord Est della Francia, sotto le Ardenne, dove si affrontarono soldati di molte guerre, europee e mondiali. Per una di quelle eccezioni che si imparano solo in loco, si pronuncia Cran (ma dubito tutti i francesi lo sappiano). La città è piccolissima, un insediamento sparso, con una vecchia scuola, adibita a mensa, e un palazzo comunale costruito con i fondi del governo svedese (omaggio alla città martire). La città importante più vicina è Laon. A un medievista brillano gli occhi a sentirne il nome. Qui si elaborò la…
Autore: Massimiliano Lepratti
Indice:
1. Prologo
2. Prima storia. La miccia: ossia la moneta non si sa più quanto valga
3. Seconda storia: il combustibile, ossia quando le case statunitensi scesero di valore (sorprendendo tutti)
4. Terza storia: l'incendio si propaga
5. Appendice. Chi ferma l'incendio?
1. Prologo
La crisi che abbiamo conosciuto a partire dal 2008 non è la prima e probabilmente non sarà l'ultima grande crisi economica e finanziaria conosciuta dall'umanità. Le spiegazioni possono essere tante e complesse, ma per voler essere semplici si può cominciare dicendo che tutte le crisi hanno un elemento di partenza comune: qualcosa a cui prima si dava un valore elevato improvvisamente perde questo valore. Nel 2008 questo qualcosa sono…
Erano anni che ci lavorava, Cesare Grazioli, sulle canzoni italiane. Le scaricava pazientemente da youtube e ne cercava, una per una, le note filologiche (esiste anche una filologia delle canzonette). La sua idea: semplice ed efficace. Portarle in classe - lui insegna al Bus, uno straordinario complesso di scuole superiori di Reggio, massacrato come non pochi dalla Gelmini - e usarle come fonte accattivante, per far studiare gli ultimi centocinquant'anni.
Pubblicarle in Italia? difficile. Ci ha pensato Daniel Prevost, del liceo italo-francese di Lione, adattando i pezzi in modo che non ricadano nella tagliola dei diritti di autore. Ecco, di seguito, la presentazione del collega francese, e l'indirizzo del sito "La clé des langues" (interessante, peraltro, per fumetti,…
Ci sono gli effetti speciali, per chiudere il ciclo delle Summer School sul Paesaggio Storico, che si tengono a Gattatico, presso Reggio Emilia, ormai da cinque anni. Siamo partiti con la preistoria e, quest’anno, giungiamo agli ultimi decenni. Di qui ci proietteremo verso il futuro. Gli effetti speciali? Eccoli: l’ultimo giorno di questa Summer, Bibo Cecchini (dell’Università di Alghero), con il suo staff e la collaborazione di colleghi della Bicocca, prepara un programma di simulazione. I partecipanti al seminario immagineranno i cambiamenti che, secondo loro, sono idonei ad affrontare i nostri problemi e magari a superarli. Il programma ce ne farà vedere gli effetti nel futuro.
Sotto elezioni, uno direbbe, ne avremmo proprio bisogno di un “laboratorio creativo” di questo…
Autore: Antonio Brusa
Le foibe: i fatti, la costruzione della memoria, la ricerca storica.
Strumenti per la didattica1
Sommario
a. Introduzione
b. I fatti, cronologia e carte
c. Una storia tra politica e scuola
d. La didattica. Qualche avvertenza
A. Introduzione
Digito “foibe” sul motore di ricerca. Un milione e duecentosettantamila pagine (al 10 febbraio 2013). Si aprono con l’immancabile Wikipedia, poi è un susseguirsi di voci contrastanti: ora un giornale di destra, ora il sito Anpi, ora il circolo anarchico e poi quello neofascista. Dopo un centinaio di titoli, finalmente, compare qualche storico: è la manchette del libro di Raoul Pupo e Roberto Spazzali.
Un testo di riferimento, preceduto però da un cupo avvertimento. Attenti: secondo la sinistra va a finire che…
Autore: Susy Cavone
Il difficile collegamento fra la scienza preistorica, la ricerca archeologica e i destinatari del sapere storico ha generato nel tempo la divulgazione di una falsa preistoria, infarcita di innumerevoli stereotipi. Come tutti gli insegnanti sanno, gli effetti di questa cattiva circolazione del sapere si riscontrano negli allievi, sia quelli delle elementari; sia negli studenti del primo anno delle superiori.
Vi invitiamo, in questo contributo, ad avventurarvi in questo universo mediatico, e a correrere insieme il rischio di incontrare uomini seminudi, villosi,
impavidi cacciatori, divoratori dicarne cruda, ovviamente armati di clava, oppure donne prosperose, dalle forme inevitabilmente perfette, eternamente rapite da qualche maschio…
Autori: Antonio Brusa, Teresa Cavone, Maria Pia De Bellis, Mario Iannone, Chiara Palmieri, Valentina Ventura
Introduzione
Negli ultimi due decenni si sono diffuse nelle scuole alcune proposte didattiche che nei decenni precedenti erano state esclusive dei gruppi più innovativi italiani. Fra queste, il laboratorio e la didattica operativa. A questo aspetto positivo, fa riscontro un aspetto negativo. Questa diffusione non è stata accompagnata da una riflessione e da un aggiornamento culturale adeguati. Di conseguenza, imperversano nelle scuole i “simil-laboratori” e la pseudo-operatività. Imitazioni dell’operatività vera, si riducono a esercizi e questionari, a giochini a volte privi di senso. Un fenomeno analogo è accaduto per una pratica innovativa fra le più promettenti:…
Passatempo, 5 febbraio
In questo imperversare di giornate della memoria e di anniversari, passa sotto silenzio il cinquantenario della nascita della scuola media unica. Se ne ricorda giusto il Cidi, che ha messo a disposizione una bella pagina di contributi, dalla quale ho ricavato la vignetta di Staino. Quella riforma interessa anche la formazione storica dei cittadini italiani. Per la prima volta gli allievi italiani poterono avvicinarsi ad una storia un po' più scientifica degli aneddoti e delle moralità, che caratterizzavano l'insegnamento nelle elementari. Nacquero i primi manuali con i documenti: il Brancati, il Di tondo-Guadagni. Opere che restarono in commercio per decenni. Si cominciò a parlare di laboratori e di ricerca in classe e, alla fine di quel decennio, Giuseppe…
Suggerimenti e esperienze per un’escursione efficace nel territorio.[1]
Autori: Marco Cecalupo e Giuseppe Febbraro (insegnanti di Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado, Reggio Emilia)
Introduzione:
Si può fare scuola fuori dall'aula. Gli insegnanti lo sanno, ma spesso lasciano al mercato dell'educational anche la gestione didattica delle uscite, con risultati mediamente piuttosto deludenti.
Come suscitare, invece, l'interesse di tutti (docenti e studenti) nei confronti di un'escursione nel paesaggio? Innanzitutto trasformando quest'ultimo in un oggetto vivo, problematico, stratificato, denso di significati spesso discordanti, patrimonio di tutti, nessuno escluso. Se l'uscita è dotata di determinate qualità, la sua efficacia è indiscussa: mobilita tutte le intelligenze e…
Bari, 29 gennaio
Tra le varie associazioni di storici, quella dei modernisti (SISEM) vanta una sezione didattica attiva, guidata da Walter Panciera, dell’università di Padova. Ha prodotto un documento sul TFA che è importante diffondere sia fra i giovani che frequentano i corsi, sia fra gli insegnanti in servizio, che dovrebbero conoscere e partecipare a queste vicende formative.
Come si sa, la vecchia Ssis funzionò male, per quanto riguarda la didattica della storia, soprattutto perché i docenti, incaricati di insegnare didattica, preferivano insegnare storia o addirittura rifare i loro corsi monografici. La nuova legge istitutiva dei TFA, per quanto abbia molti punti criticabili, su questo è precisa: i corsi devono essere di Didattica della Storia e non di Storia (il cui studio è…
Bari, 28 gennaio
Lo scrittore e poeta Amadou-Hampaté Ba sosteneva che la cultura africana era essenzialmente orale. Diceva: “in Africa un vecchio che muore è una biblioteca che brucia”. Era una convinzione diffusa. La scoperta dei manoscritti di Timbuctu (Tin-Buktu, nella locale lingua) l’ha rovesciata. Migliaia di manoscritti, redatti su pelle di montone, come nell’Europa medievale, ma anche vergati su scapole di cammello o cortecce d’albero, hanno raccolto i pensieri africani fin dal 1200, intorno a temi di teologia, scienza, tecnica e letteratura. Erano conservati presso le famiglie più importanti della città. Poi, intorno al 1970, cominciarono a essere raccolti in luoghi ritenuti più sicuri, le biblioteche. Quella più importante è (era) dedicata ad Ahmed Baba, un sapiente del XVI…
di Antonio Brusa
Sommario: La contestualizzazione dei fenomeni è un’attività specifica dello storico, utilissima, in occasione della giornata della memoria, per evitare la ritualità della commemorazione e rientrare nella buona pratica scolastica. Contestualizzare un fatto di memoria è un compito particolarmente difficile. Se ne presenta un dizionario essenziale, ricavato dal convegno L’invenzione del nemico (1998)
In occasione del sessantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali si svolse presso la Camera dei Deputati un convegno, organizzato anche dall’Ismli, al quale parteciparono Laurana Lajolo, che allora dirigeva la Commissione Didattica della rete degli istituti storici della Resistenza, Tristano Matta e Enzo Collotti. (L’invenzione del Nemico, palazzo san Macuto, 3…
Pavia, 24 gennaio
Qui, a Pavia, hanno già avuto inizio le attività di didattica della storia. Ci sono i tutor, i supervisori. Ho sentito gli altri colleghi in modo da concordare le nostre lezioni. Siamo un gruppo affiatato già da nove anni di lavoro nella Silsis, la scuola di formazione che la Gelmini eliminò in nove minuti (ci sono voluti nove anni per farla e a me nove minuti per cancellarla, dichiarò).
Di fronte a me (classe 43a) ci sono sei ragazze. Ed è questa la prima differenza con la vecchia scuola. Una selezione talmente severa, che ha impedito di coprire tutti i posti a disposizione. Il corso è molto breve, 12 ore. Ed è questa la seconda differenza col passato: storia ne aveva molte di più. La rigidità dell'organizzazione, poi, impedisce di realizzare il progetto che aveva…
Bari 21 gennaio
Se ne comincia a parlare, fra storici, del "paradigma di Auschwitz". Nessun cedimento al revisionismo. Un ragionamento storico, meglio ancora: da didatti della storia. Questa discussione parte dall'osservazione che, negli ultimi due decenni, la Shoàh tende quasi a sostituirsi a quel complesso di fatti centrali del Novecento, che vanno dal fascismo, alla guerra, alla Resistenza. Gli ebrei, le leggi razziali, l'orrore dello sterminio sono gli argomenti chiave del nuovo paradigma.
Sono temi fondamentali e vanno trattati. La discussione non deve scalfire questa certezza. Se oggi vengono studiati a scuola, questo è un miglioramento indubbio, rispetto a trent'anni fa, quando non ne parlava quasi nessuno.
La critica muove da un dubbio: siamo sicuri che questo successo…
Quando insegniamo una storia “liscia”, senza problemi, di fatti che scorrono, di descrizioni che si leggono e poi si dicono in classe, non facciamo formazione, perché lasciamo il nostro allievo lì dov’era prima. Non lo smuoviamo dal suo stato “a-problematico”. Il sapere storico nasce quando l’allievo comincia a porsi delle domande.
Questo libro è, in primo luogo, un libro di storia, e delle domande corrette che a essa – in questo caso la preistoria – è utile e corretto rivolgere. Si apre con la sollecitazione a fare pulizia mentale. A liberarsi dagli stereotipi, e per quanto riguarda la preistoria sono piuttosto abbondanti. Questi sono un ostacolo insormontabile, se si vuole accedere a un racconto problematico del passato, che insegni anche a interrogare il presente.
Piccole storie 1…
Natale, festa di lotta e di intercultura
Ricorre sulla stampa, quasi ad ogni Natale, la notizia che in qualche scuola italiana le maestre hanno proibito presepi e feste natalizie in ossequio all’intercultura. Il presepe continua a fare scandalo, e non solo in Italia. Quest’anno “Le Monde” dava conto delle proteste di un parroco parigino, infuriato per un allestimento poco tradizionale del presepe. Non mi entusiasma eccessivamente l’idea del presepe nelle scuole o nei luoghi istituzionali (o anche nelle università, come accade spesso nel mio dipartimento). Ma sono del tutto dubbioso sull’efficacia che la sua interdizione possa avere nella diffusione di una prospettiva interculturale, che allude piuttosto ad una cultura aperta, pronta agli scambi, curiosa, piuttosto che ad un modo di…
di Antonio Brusa
Indice:
- Perchè studiare la porcellana?
- Il quadro storico-geografico. La via della seta e la via della porcellana
- La porcellana. Che cos’ è e a che cosa serve
- Un modello storico di grande complessità
- I rapporti con l’occidente. Quando il tarocco fa la storia
- Come si trasforma una mostra in un laboratorio didattico
- Perché studiare la porcellana?
A Lucera ci sono le prime testimonianze dell’arrivo della porcellana in occidente. Ce ne parla Francesco Abbate, nella sua Storia dell’arte nell’Italia meridionale (Donzelli, Roma 1998, p. 239). Sono pochi frammenti, frutto degli scavi nella fortezza Svevo-Angioina che domina la città: ma sono sufficienti per farci immaginare che Federico II, sempre alla ricerca di quanto di più favoloso si potesse allora immaginare, sia…
Come studiare il collasso di una civiltà padana dell'età del Bronzo. [1]
Autori: Marco Cecalupo, Gabriella Papadopoli, Davide Porsia (insegnanti di Scuola Secondaria di Primo Grado)
Introduzione:
La Summer School “Emilio Sereni” sulla Storia del paesaggio agrario italiano protostorico e antico[2], svoltasi nell'agosto del 2009 presso la Biblioteca-Archivio Emilio Sereni dell’Istituto Alcide Cervi di Gattatico (Re) è stata un'esperienza feconda, per due ragioni: ha sottoposto a dura critica una visione purtroppo molto diffusa del paesaggio e del patrimonio, che chiamiamo “essenzialista” (passatista, identitaria o estetizzante a seconda dei casi), contrapponendone un'altra, moderna e “civica”; allo stesso tempo, ha stimolato i partecipanti, a stretto contatto con la ricerca…
Avevo conosciuto il lavoro di Antonio Brusa (e probabilmente anche incontrato lui in qualche convegno), fin dai primi anni Ottanta, quando insegnavo storia al liceo e mi occupavo di didattica della storia. Ho avuto il piacere di riprendere in mano uno dei frutti di questo lavoro in occasione della pubblicazione del primo volume di Piccole storie dalla Meridiana, casa editrice per la quale è curatore di diverse collane.
Il volume, che si presenta come il primo di una serie, si propone di fornire una visione e un approccio didattico innovativo all’insegnamento della preistoria, a partire dalla scuola materna.
A Madrid dal 15 al 18 ottobre 2012 si è svolto il I CONGRESO INTERNACIONAL DE EDUCACIÓN PATRIMONIAL dal titolo "Mirando a Europa: estado de la cuestión y perspectivas de futuro". Di seguito riportiamo la relazione, adattata, tenuta dal Prof. A. Brusa. Un'occasione di riflessione sul significato di parole come patrimonio europeo, identità, radici.
Un premio che ci obbliga a ripensare l'insegnamento della storia, il patrimonio europeo e l'educazione alla cittadinanza.
(di Antonio Brusa)
1. La pace, un patrimonio critico
Il premio Nobel per la Pace, recentemente assegnato all'Unione Europea è un nuovo punto di partenza, per riesaminare alcune questioni chiave, dell'insegnamento della storia e forse anche della convivenza civile in Europa. Senza entrare nel merito delle polemiche e degli…
“Credo che la storia, la buona storia, sia così bella e affascinante, così piena di misteri e così aggrovigliata, che è l’ambiente ideale per viverla attraverso i giochi. Penso, perciò, che i giochiziari siano vuoti di senso non perché sono zeppi di parole crociate ma perché si rifanno a una storia inerte, elencativa e vecchia. […] Un gioco storico ha la possibilità di appassionare e, quindi, di divertire, se nasce da un problema storico attraente. Da una storia viva.”
La casa editrice la meridiana manda in libreria Piccole Storie 1. Giochi e racconti di preistoria per la primaria e la scuola dell’infanzia, del prof. Antonio Brusa, pubblicato nella collana di didattica ludica p come gioco, che spazza via i pregiudizi e rimette ordine nella didattica della storia a…