di Amedeo Feniello e Pietro Petteruti Pellegrino

La prima edizione del concorso nazionale di scrittura a squadre Che storia!, realizzato nell’anno scolastico 2017-2018, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, è stato una sfida. Esso è nato dalla consapevolezza che scrivere racconti su temi, avvenimenti e personaggi storici rappresenti una modalità coinvolgente di apprendimento e insieme un’opportunità privilegiata di maturazione psicologica e di crescita culturale e civile, in un contesto che, noi come organizzatori ne eravamo sicuri, avrebbe favorito il lavoro di gruppo rispetto a quello dei singoli. Così è stato, come abbiamo potuto constatare dall’entusiasmo dei partecipanti che hanno saputo condividere impostazione e impianto.

I temi dell’edizione 2018

Due sono stati i temi proposti in questa edizione. Il primo, di forte attualità e di impatto anche emotivo, richiedeva la costruzione di racconti che avessero ad oggetto le vittime collaterali, cioè le vittime non intenzionali di conflitti intenzionali, le quali nei libri di storia e nelle grandi narrazioni non appaiono quasi mai, nascoste nelle pieghe della memoria istituzionale. Il secondo, di natura più riflessiva, spingeva invece alla ricerca, nel proprio quotidiano e nel proprio ambiente, di storie minori da cui far scaturire la grande Storia.

La risposta delle scuola

Il concorso è stato un successo. Vi hanno partecipato più di cento squadre dell’intero territorio nazionale, dalla Sicilia sino all’estremo nord della Penisola, con lavori che hanno espresso fattivamente la qualità delle energie positive che la scuola italiana è in grado oggi di proporre, pur in una miriade di difficoltà.

È stato appassionante e difficile, molto difficile, scegliere dei vincitori. I racconti hanno dimostrato capacità critica e di elaborazione; tutti sono stati animati da curiosità, da desiderio di conoscere e capire; tutti hanno accettato la sfida dell’originalità, di provare a raccontare in modo nuovo le nostre storie. Guardando alla scuola e al nostro paese da qui, dall’interno dal laboratorio collettivo che è stato il nostro concorso, non si può non avere qualche ragione di speranza, nonostante tutto.

Un libro di racconti storici scritti da ragazzi

Considerata la qualità dei dieci racconti finalisti, ci è sembrato opportuno andare aldilà della semplice premiazione. Abbiamo così deciso di impegnarci a rivederli e a pubblicarli in collaborazione con gli insegnanti referenti. Ne è venuto fuori un libricino di valore, con narrazioni a tratti avvincenti ed emozionanti, distribuite in un arco cronologico che, dopo un preludio nel mondo della stregoneria, va dagli avvenimenti della Repubblica Romana del 1848, visti dagli occhi, inaspettati, di una pioniera del giornalismo americano, alle rivolte contadine per la terra nella Puglia degli anni Cinquanta del Novecento. Un affresco con tante storie parallele, con continui richiami anche all’attualità, che ha messo in luce non solo la fantasia degli studenti ma anche la loro capacità di analisi e di ricerca, grazie soprattutto al lavoro degli insegnanti tutor, che, perfetti interpreti degli obiettivi dell’iniziativa, hanno saputo trasmettere ai loro studenti entusiasmo e curiosità. (Grazie alla cortesia degli autori, HL pubblica a parte il racconto vincitore).

Il Novecento è sempre il preferito

Come nell’insieme dei testi partecipanti al concorso, nei racconti presentati nel concorso è prevalsa la storia del Novecento: aspetto che merita di essere sottolineato, considerato che spesso si accusa la scuola italiana di insegnare poco la storia contemporanea. Meno sorprende, invece, che la maggior parte dei testi si confronti con lo strazio senza fine delle guerre e dei conflitti di ogni sorta. E che domini il dolore e la disperazione, più che la gioia e la speranza. D’altronde, non spetta certo a questi racconti dare l’illusione che il nostro sia il migliore dei mondi possibili, ammesso che tale compito possa essere affidato alla narrazione storica, sia essa più o meno intrisa di letteratura.

E l’edizione 2019?

Per la prossima edizione, che è partita da circa un mese e di cui qui si indica il link del bando e gli elementi per partecipare, sarà abolita la delimitazione cronologica al periodo compreso tra il Medioevo e la Seconda guerra mondiale, accogliendo racconti che riguardino l’intera storia dell’umanità (e di conseguenza coinvolgendo anche le prime due classi delle scuole superiori), e sarà ampliato lo spazio a disposizione per il racconto, in modo da favorire la libertà di scelta dei partecipanti anche sul piano delle soluzioni narrative.

L’iniziativa, promossa dall’Accademia dell’Arcadia, dall’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea e dall’Istituto di storia dell’Europa mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è inserita nell’ambito del progetto Narrazioni di confine, presentato nelle sue varie articolazioni nel sito omonimo.

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