di Antonio Prampolini

 

1. L’enciclopedia

2. La linea del tempo

3. La mappa geografica

4. Gli indici

5. Le voci enciclopediche

6. L’Italia nella Grande Guerra

1. L’enciclopedia

La International Encyclopedia of the First World War è il frutto di un progetto di ricerca internazionale diretto dallo storico Oliver Janz e realizzato dal Dipartimento di Storia moderna del Friedrich-Meinecke-Institute della Freie Universität di Berlino.

Logo della Enciclopedia internazionale della Prima guerra mondialeLogo della Enciclopedia internazionale della Prima guerra mondiale

Scopo del progetto: offrire un nuovo approccio conoscitivo, globale e multiprospettico, alla storia della “Grande Guerra”, capace di utilizzare al meglio l’ipertestualità e la multimedialità del Web.

L’enciclopedia è presente in rete dal 2014 con un proprio sito https://encyclopedia.1914-1918-online.net/home.html in lingua inglese, che permette di accedere (liberamente e gratuitamente) ai contenuti storiografici attraverso due modalità: la navigazione in spazi virtuali interattivi (linea del tempo, mappe geografiche e tematiche) e l’utilizzo di liste/elenchi (indici delle voci enciclopediche, bibliografie e sitografie, ecc.).

2. La linea del tempo

La linea del tempo (Timeline), a cui si accede dalla homepage del sito, consiste in una mappa a segmenti, con didascalie informative e immagini illustrative, dove per ogni anno della cronologia è possibile selezionare i relativi eventi. Per ogni evento vengono segnalate le voci enciclopediche che trattano l’argomento.

La cronologia inizia dalla Duplice Alleanza, conclusa a Vienna il 7 ottobre del 1879 tra l’Austria-Ungheria e la Germania, per terminare con il 1933 (l’anno della pubblicazione del romanzo storico I quaranta giorni del Mussa Dagh dello scrittore praghese Franz Werfel, in cui viene raccontato un episodio della resistenza armena contro i turchi, avvenuto nel 1915, durante la Prima guerra mondiale).

3. La mappa geografica

Le diverse aree del mondo, coinvolte direttamente o indirettamente nel conflitto e prese in esame dall’enciclopedia, sono raffigurate nella mappa geografica (Regions): l’Europa (Occidentale, Centrale, Orientale, Sud-Orientale), il Medio Oriente, l’Africa, l’Asia orientale e il Sud-Est asiatico, l’America del Nord e l’America latina, l’Australia e la Nuova Zelanda.

La mappa svolge un ruolo fondamentale nel sito dell’enciclopedia, in quanto i database che contengono informazioni che hanno un legame, un collegamento con il territorio vi trovano la loro rappresentazione puntiforme. Selezionando le diverse aree geografiche o le aree tematiche in cui sono raggruppate le voci enciclopediche variano i segnaposti sulla mappa. Cliccando sui segnaposti vengono elencate le voci che hanno attinenza con i diversi luoghi. Le voci, a loro volta, visualizzano una loro specifica mappa geografica.

4. Gli indici

Il sito propone diversi indici attraverso i quali individuare le numerose voci enciclopediche; tra questi, l’indice alfabetico generale per titoli (Articles A-Z) e per autori (Contributors), a cui si aggiungono gli indici riferiti alle sei aree tematiche in cui si articola l’enciclopedia:

  • Periodo prebellico (Pre-war): le cause del conflitto, la situazione politica ed economico-sociale all’interno dei singoli stati e a livello internazionale, la preparazione militare all’evento bellico, ecc.;
  • Violenza (Violence): la forza coercitiva e distruttiva della guerra nei suoi molteplici aspetti, conseguenze e reazioni;
  • Potere (Power): gli stati belligeranti e l’esercizio del potere in ambito militare, politico e civile, l’occupazione dei territori e l’internamento delle popolazioni nemiche, i movimenti pacifisti e rivoluzionari, ecc.;
  • Media (Media): la rappresentazione e la comunicazione dell’evento bellico attraverso il giornalismo, la propaganda, la letteratura, le arti figurative, in particolare la fotografia e il cinema;
  • Fronte interno (Home Front) in tutte le sue articolazioni, espressioni e problematiche, come: l’economia di guerra, i diritti dei lavoratori, la condizione femminile, la corrispondenza tra le famiglie e i soldati, l’elaborazione pubblica e privata del lutto, le politiche sociali dei governi;
  • Periodo postbellico (Post-war): le conseguenze diplomatiche, politiche, militari, economico-finanziarie e sociali della guerra (in questa area tematica è stata inclusa anche la storiografia dal 1918 ai giorni nostri).

All’interno di ogni area tematica le voci enciclopediche vengono elencate suddivise in quattro gruppi di classificazione: Voci tematiche (Thematic Articles), che trattano uno specifico argomento da un punto di vista generale, con un approccio transnazionale e comparativo; Voci regionali (Regional Articles), cioè voci dedicate a singoli stati o territori; Voci tematico-regionali (Regional Thematic Articles), che affrontano argomenti geograficamente circoscritti; Voci relative a persone, organizzazioni, eventi, ecc. (Encyclopedic Entries).

In tutti gli indici le voci enciclopediche vengono visualizzate utilizzando per i titoli diversi colori: il blu per segnalare le voci il cui testo è disponibile; il nero per le voci in preparazione, cioè programmate ma non ancora pubblicate (l’enciclopedia internazionale è un work in progress); infine, per facilitare la consultazione dell’enciclopedia da parte degli utenti, il rosso indica le voci già visitate (anche nei precedenti accessi al sito dallo stesso dispositivo elettronico).

5. Le voci enciclopediche

Le voci dell’enciclopedia, che affrontano i molteplici aspetti della storia della Prima guerra mondiale in modo sintetico e con un taglio divulgativo-scientifico, seguono nella loro stesura uno schema prestabilito che comprende: il Titolo, l’Autore, l’Indice/Sommario, l’Introduzione, il Testo, le Note.

In tutte le voci è presente un riquadro che comprende: la Mappa geografica (Map) con l’indicazione delle località collegate; le Immagini fotografiche (Images) attinenti al tema e visualizzabili in successione; le Voci enciclopediche correlate (Related Articles); la Sitografia (External Links); le Risorse bibliografiche e archivistiche sull’argomento (Resources).

In particolare, le Voci correlate (Related Articles) vengono segnalate attraverso due modalità: una grafica ed una elencativa. Quella grafica (Contextual) si serve di una mappa tematica (Topic Map) che evidenzia le varie tipologie di relazioni esistenti tra la voce selezionata e le altre voci enciclopediche, ricorrendo a cerchi di dimensioni e colori diversi, collegati da linee e disposti in una rappresentazione a grappolo (Clustered Graph). Quella elencativa (Hierarchical) consiste in una lista suddivisa per Gruppi di classificazione con i link alle voci ordinate alfabeticamente.

6. L’Italia nella Grande Guerra

Numerose sono le voci che l’enciclopedia dedica all’Italia (RegionsItaly). Tra queste segnaliamo in particolare:

Il generale Cadorna01. Il generale Cadorna (Fonte)

► 01 Potere Civile e Militare di Marco Mondini (Civilian and Military Power)

Sommario: 1. Introduzione; 2. La forma del governo in tempo di guerra in Italia; 3. Diaz in carica: continuità e discontinuità; 4. Conclusione: dopoguerra e il fallimento della politica di smobilitazione.

In Italia, come negli altri stati europei coinvolti nella Prima guerra mondiale, lo scoppio delle ostilità vede conferiti poteri straordinari alle forze armate, così da liberarle dalla vigilanza del governo e del parlamento. La legislazione bellica garantiva al comando supremo il controllo completo all'interno della “zona di guerra”, che copriva anche ampi tratti del territorio nazionale. Il generale Cadorna si servì di tale legislazione per escludere i civili dalla gestione del conflitto. Anche dopo Caporetto, il suo successore, il generale Diaz, pur intrattenendo rapporti più cordiali sia con il governo che con gli alleati, mantenne comunque un’ampia autonomia nella gestione della guerra. .

La Battaglia di Caporetto02. La Battaglia di Caporetto (XII Battaglia dell’Isonzo): situazione del 24 Ottobre e operazioni fino al 12 Novembre 2017 (Fonte)

► 02 Occupazione durante e dopo la guerra di Matteo Ermacora (Occupation during and after the War)

Sommario: 1. La sconfitta di Caporetto e le sue conseguenze; 2. Violenza, crimini e lavoro forzato; 3. Sfruttamento economico e società occupata; 4. Occupazione italiana dell'Austria 1918-1920; 5. Occupazioni: ricordi ed eredità.

Durante e dopo la Prima guerra mondiale l'Italia conobbe diversi tipi di occupazione. All'occupazione italiana dei territori di confine nel 1915-1917 seguì l'occupazione austro-tedesca nel 1917-1918 dopo la sconfitta di Caporetto. Nel 1918-1919, sulla scia della vittoriosa offensiva di Vittorio Veneto, l'esercito italiano occupò i territori austriaci del Trentino, l’Alto Adige, la Venezia Giulia e la Dalmazia, rivendicati sin dal Trattato segreto di Londra. Dopo decenni di disattenzione, le recenti ricerche sugli sfollamenti forzati, le minoranze etniche e le aree di confine hanno contribuito a integrare queste occupazioni nel quadro dello scioglimento degli Imperi Centrali e della politica estera italiana del dopoguerra.

Fucilazione di soldati italiani03. Quadro raffigurante la fucilazione di soldati italiani in seguito a diserzione/ammutinamento (Fonte)

► 03 Disciplina e Giustizia Militare di Irene Guerrini e Marco Pluviano (Discipline and Military Justice)

Sommario: 1. L'ingresso dell'Italia in guerra: adesione e opposizione; 2. Il problema del consenso; 3. Gli strumenti della disciplina; 4. La condotta dei tribunali; 5. Le condanne a morte; 6. La giustizia sommaria; 7. Le decimazioni; 8. Conclusione.

L'articolo illustra l'atteggiamento dei soldati nei confronti della guerra, evidenziando l'inadeguatezza del coinvolgimento dei combattenti nelle ragioni del conflitto e la decisione di affrontare le manifestazioni di dissenso, sia individualmente che collettivamente, ricorrendo alla rapidità e severità della giustizia militare. Lo Stato Maggiore creò, tra i soldati e gli ufficiali italiani, un clima di paura combinando misure legali, disciplinari e amministrative. L'Italia ha avuto il maggior numero di esecuzioni per fucilazione a seguito di processi, esecuzioni extragiudiziali e decimazioni. L'erosione dei diritti civili e militari e la repressione di ogni violazione disciplinare furono tollerate e incoraggiate dalla classe dirigente conservatrice, in una prospettiva di ripristino dell’ordine sociale che portò alla reazione del dopoguerra, facilitando l’avvento del fascismo.

Donna operaia in una industria bellica italiana04. Donna operaia in una industria bellica italiana durante la Prima guerra mondiale (Fonte)

► 04 Mobilitazione delle donne per la guerra di Stefania Bartoloni (Women's Mobilization for War)

Sommario: 1. Introduzione; 2 Donne italiane di fronte alla guerra; 3. Donne italiane favorevoli alla guerra; 4. Mobilitazione civile e sanitaria; 5. Il mondo del lavoro; 6. Verso la pace.

La partenza di milioni di uomini per il fronte aprì alle donne campi d'azione senza precedenti. La mobilitazione delle donne era accompagnata dall'accettazione o, al contrario, dall'opposizione alla guerra che riflettevano gli sviluppi e le spaccature della società italiana durante il conflitto. Con l'inizio della guerra le donne si erano mobilitate attraverso una rete di associazioni per sostenere famiglie e combattenti. Allo stesso tempo erano entrate nel mondo del lavoro con numeri e modalità senza precedenti nella storia italiana. In generale, il movimento delle donne partecipò alla mobilitazione nella convinzione che ciò avrebbe portato a un loro maggiore coinvolgimento nella vita politica, sociale ed economica del paese. Tuttavia, questa strategia non ebbe successo e rivelò come la classe politica italiana non era disposta a riconoscere concretamente i diritti delle donne.

Manifesto a favore del Prestito di Guerra (1916)05. Manifesto a favore del Prestito di Guerra (1916) (Fonte)

► 05 I bambini e la guerra di Antonio Gibelli (Children and War)

Sommario: 1. Introduzione; 2. I minori e la loro esperienza di guerra; 3. Infanzia e guerra totale; 4. L'immagine del bambino e l'organizzazione del consenso; 5. La mobilitazione dei minori; 6. Lavoro minorile nelle industrie e nei cantieri in tempo di guerra; 7. Conclusione: il dopoguerra.

In Italia, come in tutti i paesi belligeranti, la Prima guerra mondiale coinvolse bambini e adolescenti di ambo i sessi. Assistettero e parteciparono alla mobilitazione di genitori, fratelli e sorelle, e ai conseguenti sacrifici, privazioni e lutti. Furono sfruttati dalla propaganda come simbolo d’innocenza, bisognosi di protezione, e raffigurati nei fumetti, poster e libri di scuola per suscitare consenso alla guerra. Furono incoraggiati ad adottare un atteggiamento patriottico attraverso le nascenti organizzazioni scout. Infine, non pochi bambini della classe operaia trovarono impiego nelle industrie belliche e nei cantieri per la costruzione di fortificazioni e ripari nelle zone retrostanti il fronte.

Soldati italiani in un campo di prigionia a Soca nel 191706. Soldati italiani in un campo di prigionia a Soca nel 1917 (Fonte)

► 06 Prigionieri di guerra di Luca Gorgolini (Prisoners of War)

Sommario: 1. Introduzione; 2. I Prigionieri italiani (Soldati italiani catturati e numero di morti, La sofferenza dei prigionieri, La classe dirigente italiana di fronte alla condizione dei propri soldati detenuti); 3. I prigionieri degli italiani (Soldati stranieri catturati e numero di morti, Punti di concentrazione e lavoro dei detenuti, I Dannati dell'Asinara); 4. Conclusione.

Nella prima parte dell'articolo vengono evidenziati i tratti salienti delle esperienze dei prigionieri di guerra italiani: l'alto numero di soldati catturati e di morti tra i prigionieri, le sofferenze che hanno subito nei campi di prigionia e le cause che hanno portato a una mortalità così alta tra i loro ranghi. La seconda parte presenta una serie di dati sul numero dei militari stranieri detenuti in Italia, sulla loro distribuzione rispetto ai punti di concentrazione e alle aree di impiego. Viene anche raccontato l'episodio dei prigionieri austro-ungarici che, nel dicembre 1915, furono trasferiti dalla Serbia in Italia.

Cartolina postale spedita dal fronte italiano nel 191807. Cartolina postale spedita dal fronte italiano nel 1918 (Fonte)

► 07 Lettere di guerra di Carlo Stiaccini (War Letters)

Sommario: 1. Introduzione: La scoperta della scrittura durante la guerra; 2. Scrivo queste poche parole...; 3. Monumenti della memoria o fonti di ricerca storica?; 4. Conclusione.

Nonostante gli alti tassi di analfabetismo in Italia alla vigilia della guerra, il conflitto determinò un insolito e massiccio ricorso alla scrittura, e non solo da parte dei soldati al fronte. La corrispondenza serviva principalmente a mantenere i contatti tra il paese, le zona di guerra e i campi di prigionia, e permetteva ai soldati, anche con scarse capacità di scrittura, di raccontare, a distanza, le sofferenze e gli orrori del conflitto. Le lettere dei soldati, oltre a rappresentare una delle esperienze più vaste e diffuse per gli scrittori delle classi inferiori dell'età contemporanea, hanno consentito agli studiosi di intraprendere un'opera di grande interesse euristico per la storia della Prima guerra mondiale.

Monumento ai caduti della Prima guerra mondiale (San Cataldo - Caltanissetta)08. Monumento ai caduti della Prima guerra mondiale (San Cataldo - Caltanissetta) (Fonte)

► 08 Lutto e Culto dei Caduti di Oliver Janz (Mourning and Cult of the Fallen)

Sommario: 1. Introduzione; 2. Microcosmi di lutto e commemorazione dei morti; 3. Il milite ignoto; 4. Monumenti ai Caduti; 5. Culti pacifisti-socialisti dei caduti; 6. Parchi commemorativi; 7. Culto monumentale locale sotto il Fascismo; 8. La Politica fascista dei monumenti negli anni '30; 9. Conclusione.

Per l'Italia, la morte di massa dei soldati durante la Prima guerra mondiale è stata un'esperienza del tutto inedita. Un'enorme quantità di tempo e sforzi sono stati spesi per farvi fronte. Microcosmi di commemorazione si erano già formati durante la guerra a tutti i livelli della società. Il culto patriottico dei morti che si sviluppò dopo il 1918 portò, nel 1921, alla sepoltura a Roma di un milite ignoto in un monumento nazionale dedicato. Il regime fascista alimentò il culto dei caduti esaltandone l'aspetto essenzialmente eroico ed eliminò i memoriali di ispirazione pacifista.

Giuseppe Rigoli, [i]La Grande Guerra d’Italia narrata al popolo[/i], Vallecchi, Firenze, 193209. Giuseppe Rigoli, La Grande Guerra d’Italia narrata al popolo, Vallecchi, Firenze, 1932 (Fonte)

► 09 Letteratura di Fabio Todero (Literature)

Sommario: 1. Introduzione; 2. Gli intellettuali e la Grande Guerra; 3. Poesia lirica; 4. Narrativa; 5. Guerra e mito; 6. Letteratura popolare; 7. Conclusione.

L'attività letteraria in Italia durante la Grande Guerra si basava su una vastissima gamma di generi e singole opere il cui valore estetico era molto vario. Tuttavia, per comprendere appieno il fenomeno, e data l'importanza della memoria del conflitto, è necessario cercare di ricostruire, per quanto possibile, un quadro più ampio, accantonando il merito letterario delle singole opere e includendo anche la letteratura creata dalle classi popolari. Infine, non può essere ignorato l'impatto del fascismo sulla memoria letteraria italiana, incentrato in gran parte sul mito della Grande Guerra.

Giorgio Rochat, [i]L’Italia nella Prima guerra mondiale[/i], Feltrinelli, Milano, 197610. Giorgio Rochat, L’Italia nella Prima guerra mondiale, Feltrinelli, Milano, 1976 (Fonte)

► 10 Storiografia 1918-oggi di Nicola Labanca (Historiography 1918-Today)

Sommario: 1. Introduzione; 2. Il dopoguerra; 3. Il Fascismo; 4. Il secondo dopoguerra; 5. Storiografia critica; 6. Gli ultimi venticinque anni; 7. Il Centenario della guerra.

La storiografia italiana della Grande Guerra è stata profondamente segnata dallo stretto legame tra gli studi storici e il clima dell'opinione pubblica. Può essere scomposta in cinque grandi fasi: il primo dopoguerra, il fascismo, il secondo dopoguerra, storiografia critica e gli ultimi venticinque anni. Questo articolo descrive in dettaglio il rapporto tra contesto politico-sociale e la storiografia sulla Prima guerra mondiale.

Concludendo, possiamo affermare che, per la varietà degli argomenti trattati e le competenze specialistiche degli autori, la International Encyclopedia of the First World War rappresenta oggi uno strumento indispensabile per chi nella scuola intenda affrontare, in tutta la sua complessità, quell’evento epocale della storia del Novecento.

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