Fig. 1. Il populismo fenomeno mondiale, secondo un disegnatore olandese
Una parola carica di storia
Il dizionario la mette giù semplice: “Populismo è qualsiasi movimento politico diretto all'esaltazione demagogica delle qualità e capacità delle classi popolari”. Tuttavia,basta passare alla definizione, per quanto stringatissima,dell’Enciclopedia Treccani, o a quella un po’ più articolata del Dizionario di Storiografia della Bruno Mondadori, per mettere in luce il problema che ne complica la spiegazione: come tutti i concetti storici, infatti, anche “populismo” ha un significato che cambia nel tempo, e con questo si arricchisce di sfumature e varianti.
Dalle sue origini, nella Germania antisemita dell’Ottocento (come ci racconta Francesco…
Autore: Antonio Brusa
Spero possa smuovere un po' le acque, e ci aiuti a costruire un Laboratorio del Tempo presente online. Grazie agli insegnanti che mi hanno aiutato per questo articolo.
http://www.novecento.org/pensare-la-didattica/parigi-a-mente-un-po-piu-fredda-1515/
Autore: Antonio Brusa
Che cosa c’è che tiene insieme questi argomenti così diversi? Be’, il fatto che sono l’anima dell’ultimo numero di “Mundus”, una rivista di didattica della storia, l’unica esistente in Italia, tanto bella (lo dice chi la sfoglia, non il direttore), quanto sconosciuta: questo lo dice il direttore.
La gran parte degli articoli è concentrata sul medioevo. Si parla della sua influenza sulla moda, ma soprattutto vi sono molte proposte didattiche, fra le quali segnalo il magnifico gioco di Angelo Delli Santi. Si svolge in una città medievale, dopo il Mille. E’ Bari, ma potrebbe essere un qualsiasi altro centro urbano del tempo. Chi gioca, impersona le grandi famiglie che, per svolgere la loro attività (comprare, sposarsi, fare testamento ecc.) hanno bisogno di documenti.…
Autore: Antonio Brusa
A Ceuta uno pensa alle migliaia di migranti che vengono dal continente subsahariano e si aggrappano ai reticolati, passano attraverso i boschi, pagano contrabbandieri per farsi traghettare dall'altra parte, verso l'Europa. Qui mi hanno raccontato un'altra storia, di pochi anni fa, quando la Spagna sprofondò nella crisi, e un sacco di gente veniva dall'oltremare, dall'Europa, per cercare lavoro in Marocco. Gente di ogni ceto: quelli che elemosinavano un posto di sguattero o di cameriere e insegnanti che si offrivano a qualcuna delle numerose scuole private di queste parti.
Così, mi sono ricordato di un'altra storia, di un quarto di secolo fa, a Istanbul. Avevo conosciuto un giovanotto che faceva la guida agli italiani. Lo parlava benissimo, senza inflessioni e ne…
L’ISCOP - Istituto di Storia contemporanea della provincia di Pesaro e Urbino e la Biblioteca Bobbato, in collaborazione con MCE gruppo di Pesaro, Labirinto cooperativa sociale, Nuovo Orizzonte, Istituto Gramsci Marchesede di Pesaro, Fondazione XXV Aprile, ANPI provinciale, Società pesarese di studi storici, con il sostegno del CeIS e del Centro Interculturale per la Pace, promuovono una serie di 4 incontri di formazione per docenti e operatori culturali sul tema Vie di fuga. Migranti e rifugiati tra storia e attualità. Tutti gli incontri, secondo il calendario consultabile qui, si terranno presso la Biblioteca Bobbato, Galleria dei Fonditori, 64 (IperCoop Miralfiore - 1° piano). Il corso di formazione è gratuito e gli incontri sono aperti alla cittadinanza.
1946-2016 settantesimo Anniversario della nascita dell'Assemblea Costituente e della Repubblica Italiana. Nell'ambito del progetto del CIDI Torino "Racconta una deputata della Costituente", si terranno due incontri di formazione per docenti e studenti partecipanti al progetto. Mercoledì 18 novembre: Come trasformare l'attualità in oggetto didattico, Laboratorio del tempo presente a cura di Antonio Brusa (Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia); martedì 15 dicembre: Come raccontare biografie per immagini a cura di Paola Olivetti (direttrice ANCR), Chiara Cremaschi (Regista), Federica Tabbò (Museo Diffuso).
Qui la locandina dell'evento.
Autore: Claudio Monopoli
Varcata la soglia del settantesimo anniversario della liberazione del campo di Auschwitz, dieci anni dopo l’istituzione della Giornata mondiale della memoria, diventa un interrogativo imprescindibile chiedersi come insegnare la Shoah, fuori dalla retorica della celebrazione, immersi come siamo nel nuovo universo immaginario del XXI secolo. E’ l’universo dei nati dopo il 2000, pieno di immagini nuove, e in numero infinitamente superiore, di quelle che lo studente degli anni '90 poteva trovarsi ad osservare. L’origine di questo cambiamento sta nel fatto che quell’evento è divenuto oggetto di una possente industria culturale, fatta di libri, film, fiction, social media. Oggi, la Shoah è anche un insieme di immagini e concetti appartenenti alla cultura pop.
Una…
Raffaele Guazzone arriva all'insegnamento dopo anni di lavoro nell'editoria. E' stato mio allievo a Pavia, al TFA, e poi ha lavorato con me nei corsi successivi, dandomi una mano in un settore nel quale sono del tutto impacciato, quello delle tecnologie.
Raffaele ha preso dati e materiali dall'articolo di Cesare Grazioli, sulle migrazioni (lo trovate su Novecento.org, e su HL) e l'impianto dei laboratori, così come l'ho sviluppato in questi decenni (basato sui livelli operativi di "cercare", "elaborare", "valutare" "scrivere"). Alla fine del corso gli ho chiesto di mettere per iscritto quello che aveva fatto (prima nella sua classe, poi con i corsisti del TFA). Ora abbiamo uno strumento utilissimo, applicabile a tante serie di dati.
http://www.novecento.org/didattica-in-classe/lavorare-con-i-dati-e-la-tecnologia-1410/…
Per chi vive a Torino e dintorni: martedì 20 ottobre 2015, ore 16.30 (Istoreto, via del Carmine 13, Torino) partecipate numerosi/e alla presentazione, del concorso "Accendi la Resistenza": vi diremo come e perché è stato ideato, e nel parlare di Resistenza (rappresentazioni, fatti, e fonti per raccontarla) verranno illustrati vari materiali, editi e inediti: fotografie, audiovisivi, lettere, tavole di graphic novel... spunti utilissimi per produrre un'opera originale, insomma.
A martedì!
Autore: Laura Gussago
Gioco sul Risorgimento
Introduzione
Bezzecca, scuola media. Forse non c’era luogo più adatto, per inventare questo gioco, che nasce da un adattamento de “Gli imperatori sfigati” (che troverete su HL) e riguarda le teorie politiche alla vigilia del Risorgimento. E’ un gioco realizzato con informazioni fornite dal manuale in adozione. Perciò, lo considero una bella dimostrazione di “didattica povera”. I materiali che si hanno, due ore in classe, un po’ di tecnica ludica, e il gioco è fatto.
Le fasi dell’attività sono quelle descritte su HL. Qui le richiamo brevemente. Si scelgono – segretamente - i ragazzi e le ragazze che devono impersonare i protagonisti (sono cinque: Gioberti, Balbo, D’Azeglio, Cattaneo e Mazzini). Si passano loro le biografie che reciteranno. Basta…
Autore: Antonio Brusa
Il grande fiume scorre nella foresta, la nemica acerrima dei Romani. Un canale, ben curato, attraversa la pianura centuriata. Sullo sfondo, la Brescia odierna. Fra queste scene, che ti avvolgono dagli schermi curvati, si snoda “Roma e le genti del Po” . Una mostra che, mi auguro, segna la fine della mania etnicistica che ha caratterizzato le esposizioni degli ultimi trent’anni (i Balti, i Celti, i Greci dell’Occidente, i Barbari e i Romani). Un avvilente ossequio all’andazzo ideologico, che, in tempi ancora freschi, ha spinto gli organizzatori a confinare nello spazio nascosto dei cataloghi quegli studi (di Gasparri e di Pohl, per esempio) che dimostravano l’abuso del termine “popolo”, per indicare aggregazioni antiche, le cui caratteristiche non…
Autore: Antonio Brusa
L’incipit dell’Ora di Lezione è terrificante. “Non respira, non conta più nulla, arranca, è povera, marginalizzata, i suoi edifici crollano, i suoi insegnanti sono umiliati, frustrati, scherniti, i suoi alunni non studiano …”. Questa è la scuola che Massimo Recalcati si propone di rianimare con la sua “erotica dell’insegnamento” (Einaudi, 2014). Una parte cospicua della cultura italiana, anche quella che nutrirebbe dubbi sull’erotismo formativo, ne condividerebbe il pessimismo di partenza. Lo si vede dalla lunga lista di storici, letterati, linguisti e scrittori che si sono cimentati sul tema del collasso della scuola: da Giorgio Israel, scomparso di recente, a Giulio Ferroni, a Cesare De Michelis, e poi Abruzzese, Galli della Loggia, Affinati, La Penna, Beccaria,…
Per il decennale del CRIDACT (Centro di ricerca per la didattica dell'archeologia e delle tecnologie antiche), si svolgerà venerdì 2 e sabato 3 ottobre, presso il Palazzo Centrale dell'Università di Pavia, il Convegno di studi "Futuro del Passato. Nuovi mezzi, nuovi modi di Didattica dell'antico"
Qui il programma.
Armin T. Wegner fu un testimone del genocidio armeno. A rischio della vita, e della sua carriera nell’esercito tedesco, percorse la Turchia fino alla Siria, documentando il massacro. Era un idealista, al punto che, quando Hitler andò al potere, gli spedì una lettera in cui lo pregava di aiutare il popolo ebraico. Venne duramente punito dalle SS, imprigionato e deportato. Morì nel 1978. Alla mostra presso la Sinagoga di Reggio Emilia, che espone alcune sue fotografie, ho trovato questo testamento spirituale (altre sue foto, con la bibliografia relativa, qui su HL in Ravished Armenian)
La memoria dello sterminio e il suo uso pubblico
Ormai è un appuntamento stabile, quello che vede centinaia di docenti riunirsi a Bari a studiare e discutere dei problemi didattici e divulgativi, relativi allo sterminio degli ebrei europei. La barra costante di questi seminari annuali è stata quella di spostare l'attenzione della scuola dalla commemorazione allo studio. Abbiamo, in passato, affrontato diversi temi: la violenza, le immagini, i laboratori, i luoghi di memoria pugliesi. Abbiamo, anche, potuto ascoltare studiosi capaci di far capire i problemi attraverso percorsi di studio emozionanti. Non dimentichiamo le lezioni di Fréderic Rousseau, che ci ha spiegato come la foto del bambino di Varsavia da documento storico si è trasformata in icona destoricizzata; o di Alberto Salza,…
Francesco Antonio Bernardi si è trovato ad un mio corso sui registri scolastici e sul laboratorio del tempo presente. Ne ha ricavato l'idea di utilizzare i materiali del suo archivio, per capire come funzionava una scuola della fine degli anni '40. Ecco, dunque, una scuola rurale pugliese, come appare da un registro scolastico. E' un tuffo in un passato recente che sarebbe bello fare con i propri alunni (A. Brusa)
Qui l'articolo pubblicato su Novecento.org
Autore: Antonio Brusa
Non avrei mai pensato che ottobre è il mese della memoria. Però deve essere così, viste le giornate celebrative e memoriali, discusse in Commissione Istruzione e Cultura, e ricordate da Carlo Bertini su “La Stampa” del 21 sett 2015 (p. 9). Eccole di fila:
1 ottobre, “Giornata per la donazione del midollo” (Elena Salvino, Fi)
3 ottobre, “Giornata per la memoria delle vittime dell’immigrazione” (Paolo Beni, Pd), che sembra altra cosa dalla “Giornata per la memoria dei migranti vittime del mare” (Luigi Manconi, Pd)
7 ottobre, “Giornata per la memoria di Lepanto” (Massimo Bitonci, Lega)
15 ottobre, “Giornata per la consapevolezza sulla morte perinatale” (Scelta civica)
16 ottobre, “Giornata per l’educazione alimentare” (Susanna Cenni, Pd)
17 ottobre, “Giornata contro la…
Autore: Antonio Brusa
Ne ha parlato e scritto più volte, Tullio de Mauro, delle idee sballate che tantissimi, e fra questi molti intellettuali, coltivano a proposito di scuola e di formazione dei cittadini. E’ questo, ancora, uno dei temi del suo intervento al Festival della Comunicazione, che si svolge a Camogli dal 10 al 13 settembre 2015.
De Mauro comincia con quei sociologi che, nel corso degli anni ’70, sostenevano che l’inglese avrebbe distrutto la varietà linguistica del pianeta. Previsione smentita dai fatti: a parte le lingue parlate da pochi nativi, tutte le altre vanno ancora alla grande. A quei profeti di sventure (fortunatamente) non realizzatesi, De Mauro aggiunge quelli che, all’apparire di internet, hanno predetto disastri linguistici inenarrabili. La realtà ha…
Il racconto Come la luna si trova a p. 319. Cominciate a leggere da quello. Leggetelo ascoltando Over the Rainbow, nella versione del cantante hawaiano Kamakawiwo’ole. Il brano terminerà con le ultime note della canzone. E’ stato scritto apposta così. E così me lo fece leggere Alberto, quando mi disse che stava scrivendo un libro particolare, i cui capitoli andavano letti ciascuno ascoltando un brano musicale diverso, perché l’antropologia che impregna questo libro non può essere studiata con gli occhi asciutti. E’ l’antropologia della disperazione. Un’antropologia che studia una umanità privata di tutto: cibo, casa, pulizia, affetti, genitori, fantasia, sogni. Quando tutto è stato tolto, avrete Niente. Ma “niente” sono uomini, donne, bambini, come i protagonisti di Come…