Autore: Antonio Brusa

A Ceuta uno pensa alle migliaia di migranti che vengono dal continente subsahariano e si aggrappano ai reticolati, passano attraverso i boschi, pagano contrabbandieri per farsi traghettare dall'altra parte, verso l'Europa. Qui mi hanno raccontato un'altra storia, di pochi anni fa, quando la Spagna sprofondò nella crisi, e un sacco di gente veniva dall'oltremare, dall'Europa, per cercare lavoro in Marocco. Gente di ogni ceto: quelli che elemosinavano un posto di sguattero o di cameriere e insegnanti che si offrivano a qualcuna delle numerose scuole private di queste parti.

Così, mi sono ricordato di un'altra storia, di un quarto di secolo fa, a Istanbul. Avevo conosciuto un giovanotto che faceva la guida agli italiani. Lo parlava benissimo, senza inflessioni e ne era fiero. Gli chiedo dove avesse imparato. A Padova, all'università di medicina. Ah, faccio io, poi hai lasciato e sei tornato? no, no! mi sono laureato. Sono dottore. E perché non sei rimasto in Italia (ricordatevi, erano altri tempi, venticinque anni fa). Al posto di fare la guida, lì avresti trovato un buon lavoro.

Lui mi raccontò una sorta di apologo che mi ha segnato. Vedi, disse, la storia è come un pendolo. Ora la fortuna sta da una parte, ora va dall'altra. Io mi sono detto: quando il pendolo verrà qui, mi devo far trovare pronto. E' vero che Erdogan fa di tutto per rendere poco piacevole la vita ai suoi connazionali, ma è un fatto che da una decina d'anni, la Turchia è lo stato che esibisce il tasso di sviluppo più alto del Mediterraneo.

E dopo, mi pare venga proprio il Marocco. Qui, mi raccontano, era campagna quasi abbandonata. Non c'era nulla. La modernità era dall'altra parte della frontiera, nella Ceuta spagnola. Oggi, i frutti dei poderosi investimenti si vedono. Un lungomare di chilometri, perfettamente organizzato. Un'urbanizzazione fatta con gusto (magari discutibile per qualcuno), ma a distanza dal mare, con vie regolari, depuratori a più non posso, perfino le torri delle compagnie telefoniche mimetizzate da palme. Il blu del mare, il bianco e blu delle case e il verde di prati che non finiscono più. La gente passeggia tranquilla. Non è una stagione turistica, sono tutti marocchini. Sanno di vivere in un paese con una prospettiva. E, magari, aspettano pazienti qualche venditore ambulante di scarpe o di cialde da caffé italiano,

A proposito, come si dice "vu cumprà" in arabo?

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