La straordinaria raccolta del Roy Rosenzweig Center for History and New Media
di Antonio Prampolini
Fig.1: il logo del Roy Rosenzweig Center for History and New Media FonteÈ in America (USA) che, a partire dagli anni 80-90 del secolo scorso, la storia mondiale, la World History, ha iniziato ad affermarsi, non solo in ambito accademico ma anche nel mondo della scuola1, come autonoma disciplina che studia gli eventi e i processi storici su scala globale, evidenziando le connessioni, gli scambi e la circolazione di merci, persone e idee.
Un passo fondamentale è stata la creazione nel 1982 della World History Association a cui si deve la pubblicazione, dal 1990 ad oggi, del «Journal of World History»2. E, con l’avvento del Web, il Roy Rosenzweig Center for History and New Media della George Mason University3 realizzerà numerosi siti dedicati alla World History per diffonderne in rete gli studi e i materiali con finalità sia divulgative che didattiche.
Indice
1. Il portale World History Matters
1.1 Il sito World History Sources
1.2 Il sito Women in World History
1.3 Il sito Children and Youth in History
1.4 I siti Liberty, Equality, Fraternity: Exploring the French Revolution e Imaging the French Revolution
1.5 Il sito Gulag: Many Days, Many Lives
1.6 Il sito Making the History of 1989
1.7 Il sito Maritime Asia
1.8 Il sito The Amboyna Conspiracy Trial
2. Il sito World History Commons
2.1 Le fonti
2.2 La didattica
2.2.1 I metodi
Fig.2: logo del sito World History Matters Fonte1. Il portale World History Matters
World History Matters è il portale con cui il Roy Rosenzweig Center presenta in rete i risultati della propria attività di ricerca e produzione di risorse digitali nel campo della World History. Il portale World History Matters indirizza gli utenti verso dieci siti, frutto di altrettanti progetti sviluppati dalla fine degli anni Novanta ad oggi:
• World History Sources;
• Women in World History;
• Children and Youth in History;
• Liberty, Equality, Fraternity: Exploring the French Revolution;
• Imaging the French Revolution;
• Gulag: Many Days, Many Lives;
• Making the History of 1989;
• The Amboyna Conspiracy Trial;
• Maritime Asia;
• World History Commons.
Fig.3: logo del sito World History Sources Fonte1.1 World History Sources
Il sito World History Sources offre al mondo della scuola (insegnanti e studenti) gli strumenti per individuare e analizzare le fonti online della World History, con una particolare attenzione ai contatti tra le diverse società e alle forze globali che trascendono le singole realtà locali-nazionali (come il progresso scientifico e tecnologico, i movimenti migratori, le nuove rotte commerciali, le epidemie, ecc.).
La sezione Finding World History contiene numerose schede (redatte per la gran parte tra il 2003 e il 2005), che segnalano fonti primarie online suddivise per continenti (Africa, America latina, Asia, Europa) e periodi storici (dagli inizi della società umana ai giorni nostri), e un’interessante saggio introduttivo di Deborah Vess che illustra le problematiche collegate all’uso di tali fonti (affidabilità, correttezza delle traduzioni linguistiche, mancanza di una prospettiva globale).
La sezione Unpacking Evidence propone alcune guide che esaminano tipi particolari di fonti primarie (Cultura materiale: immagini e oggetti, Mappe, Musica, Giornali, Memorie/diari/autobiografie, Documenti ufficiali, Racconti di viaggio). Ogni guida comprende: un saggio introduttivo, un elenco di domande da porre quando si utilizza una particolare tipologia di fonti, quiz interattivi, un'analisi esemplificativa di una fonte, un’appendice bibliografica/sitografica.
Nella sezione Analayzing Documents, seguendo la ripartizione tipologica della precedente sezione, vengono presentati alcuni “studi di caso” che mostrano le strategie degli storici nella ricerca e nell’uso delle fonti primarie della World History;
Nella sezione Teaching Sources, vengono illustrati “studi di caso” con finalità didattiche.
Fig.4: logo del sito Women in World History Fonte1.2 Le donne nella storia mondiale
Il sito Women in World History è suddiviso in sei sezioni: Reviews, Primary Sources, Analysing, Modules, Case Studies, Forum.
La sezione Reviews contiene una sitografia di fonti primarie sulla storia delle donne (la sitografia risale agli anni 2003-2006, e purtroppo molti dei link non sono più attivi).
La sezione Primary Sources è un archivio di fonti primarie online consultabili (tramite la funzione Advanced Search) per: tipologia, aree geografiche, periodi storici, temi. Comprende un interessante Saggio introduttivo di Nancy Wingfield su come analizzare le fonti primarie relative alla storia delle donne. Studi di caso su come gli storici utilizzano tali fonti si trovano nella sezione Analysing.
La sezione Modules segnala materiali didattici con fonti primarie; mentre alcuni studi di caso per le scuole superiori sono presentati nella sezione Case Studies.
Nella sezione Forum sono pubblicate le discussioni, negli anni 2005-2006, tra gli studiosi/studiose della materia riferite alla storia delle donne in Africa, America Latina, Asia.
Fig.5: immagine nell’homepage del sito Children and Youth in History Fonte1.3 Giovani e bambini nella storia
Il sito Children and Youth in History è il risultato di un progetto di ricerca, che è stato completato nel 2010, sull’infanzia e l’adolescenza nella storia del mondo.
Il sito si articola in quattro sezioni: Website Reviews, Primary Sources, Case Studies, Teaching Modules.
Nella sezione Website Reviews troviamo 60 recensioni di siti web che descrivono archivi online, valutano le risorse e forniscono suggerimenti per un loro uso didattico. I siti sono suddivisi per aree geografiche: Africa, Asia Orientale, Europa, America Latina, Medio Oriente/Nord Africa, Nord America, Bacino del Pacifico, Sud/Sud-Est Asiatico.
La sezione Primary Sourcesesplora più di 300 fonti primarie anch’esse suddivise per aree geografiche; mentre la sezione Case Studies propone 25 studi di caso riferiti alla storia dell’infanzia e della adolescenza nelle diverse regioni del mondo.
La sezione Teaching Modules contiene 12 moduli didattici (il modulo Leggi sulla “età del consenso” viene ripetuto in 4 aree geografiche) che forniscono informazioni sul contesto storico e strategie per l'insegnamento basate su fonti primarie tratte dal database Primary Sources (Africa: Bambini nella tratta degli schiavi, Scoutismo africano; Asia Orientale: Antica Cina, Cina tardo imperiale, Riforma dell’istruzione in Giappone secolo XIX; Europa: Bambini durante la peste nera, Salute in Inghilterra secoli XVI-XVIII, Leggi sulla “età del consenso”; America Latina: Amore e autorità in Argentina secolo XIX; Medio Oriente/Nord Africa: Istruzione in Medio Oriente; Nord America: Bambini nella tratta degli schiavi, Leggi sulla “età del consenso”, Bacino del Pacifico: Infanzia neozelandese secoli XVIII-XX, Leggi sulla “età del consenso”; Sud/Sud-Est Asiatico: Leggi sulla “età del consenso”.
Fig.6: i rivoluzionari francesi sorprendono i reali in fuga – disegno satirico pubblicato il 27/06/1791 Fonte1.4 Sulla Rivoluzione francese
Alla Rivoluzione francese sono dedicati due siti: Liberty, Equality, Fraternity: Exploring the French Revolution e Imaging the French Revolution.
Il primo sito (Liberty, Equality, Fraternity) è stato realizzato nel 1998, per sostituire un CD-ROM accompagnato da un libro cartaceo, ed è stato aggiornato negli anni 2018–2019. Contiene numerosi documenti (testi, immagini, mappe, canzoni, ecc.) consultabili attraverso diverse modalità: per argomenti tramite la funzione Explore; per titoli e date (Browse); seguendo una sequenza temporale (Timeline).
Il secondo sito (Imaging the French Revolution) è organizzato in tre sezioni: Saggi, Immagini, Discussioni. Nella sezione Saggi, troviamo l’analisi di quarantadue immagini che rappresentano la folla rivoluzionaria; le immagini sono visualizzabili nella relativa sezione (Immagini) e le “discussioni” tra gli autori dei saggi sono consultabili nella sezione Discussioni dove vengono affrontate alcune questioni centrali (come interpretare le immagini; il potere delle immagini; il rapporto tra testo e immagini).
Fig.7: internati in un gulag siberiano al lavoro Fonte1.5 Il Gulag
Il sito Gulag: Many Days, Many Lives offre uno sguardo approfondito sulla storia del Gulag. I visitatori vengono introdotti nel vasto e brutale sistema dei campi di lavoro forzato dell'Unione Sovietica attraverso: un Archivio ricco di documenti e immagini; Mostre con documentari originali e voci di prigionieri; Risorse didattiche e bibliografiche che incoraggiano ulteriori studi.
Fig.8: logo del sito Making the History of 1989 Fonte1.6 Il 1989 e la caduta del Muro di Berlino
Il sito Making the History of 1989 è dedicato alla caduta dei regimi comunisti dell’Europa dell’Est. L’argomento viene affrontato in un ampio e articolato saggio introduttivo (1989 Revolutions of Eastern Europe), a cui seguono: una consistente raccolta di fonti primarie di grande interesse (Primary Sources); cinque interviste, Scholar Interviews (video con trascrizione), a studiosi che raccontano il crollo del comunismo nell’Europa orientale; moduli didattici che includono fonti primarie (Teaching Modules); dodici Case Studies (Consumismo in Polonia, La memoria nella Germania dell’Est, Discorso del giorno dell’indipendenza ceca, Donne in Romania, Ricordando Piazza Tienanmen, Cognomi e nazionalità, Reagan alla Porta di Brandeburgo, Lettera dei “Cinque di Bratislava”, L’umorismo come resistenza, Il crollo della Jugoslavia, Poster sanitari sovietici, Simulazione della “Rivoluzione di Velluto”).
Fig.9: homepage del sito Maritime Asia Fonte1.7 L’Asia e gli oceani
Il sito Maritime Asia propone un esercizio di simulazione in aula (Pirati, stati e diplomazia in un'Asia marittima multipolare). Per affrontare il complesso mondo dell'Asia Orientale e Sudorientale nella seconda metà del XVII secolo, agli studenti vengono assegnati i ruoli, diversi e contrapposti, di rappresentanti di potenze marittime armate (come la Zheng o la Compagnia Olandese delle Indie Orientali), di potenze agrarie (come il Giappone Tokugawa o la Cina Qing), di potenze commerciali continentali (come Ayutthaya - Siam).
Il sito contiene una Timeline (1600-1683), alcune schede introduttive sugli stati e le personalità di questo periodo turbolento della storia dell’Asia (Key Actors) e un archivio delle fonti utilizzate nell’esercizio di simulazione, dove è possibile effettuare ricerche sia per argomento che per tipologia (Archive).
Fig.10: torture nel corso del processo per il complotto di Ambon che si era svolto nei mesi di febbraio e marzo del 1623 Fonte1.8 Il complotto di Ambon e la nascita della globalizzazione
Il sito The Amboyna Conspiracy Trial è stato realizzato nel 2016 con l’obiettivo di di far conoscere agli studenti delle scuole superiori quella che viene definita la “prima era della globalizzazione” (espansione europea in Asia, corsa alle spezie da parte delle compagnie olandesi e inglesi delle Indie Orientali), ricorrendo ad un famoso, e ancora controverso, processo per cospirazione che si era svolto nei mesi di febbraio e marzo del 1623. In questo processo, le autorità olandesi del tempo avevano accusato un gruppo di mercanti inglesi e mercenari giapponesi di aver complottato per prendere il controllo di una fortificazione sull’isola di Ambon (Amboyna) facente parte delle Molucche nell'odierna Indonesia.
Il sito è suddiviso in cinque sezioni: Your Verdict, Exhibits, Timeline, Archive, Teaching. La sezione Your Verdict vuole far partecipare gli studenti al processo fornendo loro le informazioni necessarie a formulare un proprio verdetto sul caso.
La sezione Exhibits contiene delle schede di approfondimento sulle compagnie inglesi e olandesi delle Indie Orientali, sui mercenari giapponesi, sulla tortura nel processo, sulla lunga e dura contrapposizione tra inglesi e olandesi nell’influenzare l'opinione pubblica su entrambe le sponde della Manica.
La sezione Timeline esplora gli eventi processuali giorno per giorno dal 23 febbraio 1623 (inizio del processo) al 9 marzo 1623 (conclusione).
La sezione Archive mostra documenti dell’epoca collegati al processo (dichiarazioni, deposizioni, rimostranze, resoconti).
La sezione Teaching propone una guida per un utilizzo didattico ottimale del sito suggerendo, in particolare, di inscenare un finto processo incentrato sul caso Amboyna, assegnando agli studenti i ruoli di accusatori, difensori, testimoni e giudici.
Fig.11: homepage del sito World History Commons Fonte2. Risorse di storia mondiale
Il sito World History Commons, che è stato realizzato dal Rosenzweig Center in collaborazione con la World History Association, offre al mondo della scuola (americano e non solo), con un design rinnovato e nuovi contenuti, le risorse provenienti dai progetti di ricerca sviluppati dal centro negli anni dal 2003 al 2018. Un contributo davvero imponente alla conoscenza della storia del mondo: più di 1700 fonti primarie annotate, 100 guide didattiche, 30 metodi d’insegnamento, 250 recensioni di siti web.
Quattro sono le sezioni in cui si articola il sito: Sources, Teaching, Methods e Reviews.
2.1 Le fonti
Le fonti primarie, Sources, comprendono: testi, immagini, oggetti, registrazioni audio/video. La ricerca dei materiali può essere effettuata per continenti/regioni (Africa, Asia, Europa, Medio Oriente, Nord America, America Centrale e del Sud, Oceania), periodi storici (Età antica, prima del 500 d.C.; Post classica, 500 – 1450 d.C.; Prima età moderna, 1450-1800 d.C.; Età moderna, 1800-1950 d.C.; Età contemporanea, dal 1950 ad oggi), argomenti (33 voci elencate in ordine alfabetico da Archaeology a Women) e tipologia di fonti. Ogni fonte è accompagnata da una scheda che la contestualizza e rinvia ai metodi di analisi della tipologia a cui appartiene descritti nella sezione Methods.
2.2 La didattica
Nella sezione Teaching troviamo moduli didattici su diversi argomenti che vanno dalla storia antica a quella contemporanea. La ricerca può essere effettuata per continenti/regioni, periodi storici e argomenti.
Ogni modulo comprende:
• una sintesi introduttiva,
• un saggio di approfondimento,
• le fonti primarie annotate,
• le strategie didattiche suggerite,
• un lesson plan,
• una bibliografia essenziale.
Tra i numerosi moduli ci limitiamo qui a segnalarne alcuni, particolarmente interessanti anche per i docenti italiani che intendono affrontare argomenti di storia mondiale:
- L'eredità di Carlo Magno attraverso i secoli (The Legacy of Charlemagne through the Ages) di Christopher Flynn;
- La storia dei primi viaggi dei genovesi attraverso le mappe medievali (Examining Early Genoese Voyages through Maps) di Padraic Rohan;
- L’immagine del mondo nelle mappe europee del XV Secolo (European Maps of the Early Modern World) di Tim Roberts;
- Gli scambi culturali tra Europa e Asia prima dei tempi moderni: la Via della Seta (Cultural Exchange Before Modern Times) di Litian Swen;
- Storia dell’Oceano Pacifico (History of the Pacific Ocean) di Sean Fraga;
- L’impero coloniale francese nei secoli XIX e XX (Connecting the French Empire) di Charles Bégue Fawell;
- Il sapere agrario alla fine dell’Ottocento (Agricultural Knowledge in the Late Nineteenth Century) di Justus Hillebrand;
- Le donne nel mondo islamico, 600-1600 (Women in the Islamic World, 600-1600) di Nancy Stockdale, Frances Patchett;
- Le donne nella prima età moderna, 1500-1800 (Women in the Early Modern World) di Maritere Lopez, Charles Lipp, J. Nathan Campbell;
- Storia delle donne e del genere nel mondo dal VI al XX Secolo (Women and Gender in World History, 600-2000) di Merry Wiesner-Hanks;
- Bambini nella tratta degli schiavi (Children in the Slave Trade) di Colleen A. Vasconcellos;
- Come interpretare le fonti primarie sui giovani dalle civiltà antiche al presente (“Reading” Primary Sources on the History of Children & Youth) di Miriam Forman-Brunell;
- Le leggi sulla sessualità, il matrimonio e l'età del consenso, 1700-2000 (Sexuality, Marriage, and Age of Consent Laws, 1700-2000) di Stephen Robertson;
- L’imperialismo britannico tra la fine del XIX e l’inizio del XX Secolo attraverso la lente dell’infanzia e del genere (Exploring Empire through the Lens of Childhood and Gender) di Elisabeth Dillenburg;
- I paesi “non allineati” negli anni della Guerra fredda (The Nonaligned Movement and Cold War Détente) di Milorad Lazic;
- Cambiamenti di confine dell'Unione Sovietica (Border Changes of the Soviet Union) di Susan Grunewald;
- La vita quotidiana nell'Europa orientale negli anni '80 (Everyday Life in Eastern Europe in the 1980s) di Tom Rushford;
- Economie in transizione nell'Europa orientale, 1970-1990 (Economies in Transition in Eastern Europe, 1970-1990) di Laura Thompson;
- La “guerra delle statue”: i monumenti storici controversi (Controversial Historical Monuments) di Tim Roberts;
2.2.1 I metodi
La sezione Methods propone diversi approcci alla storia del mondo basati sull’utilizzo di fonti primarie. Sono una trentina, e di seguito ne segnaliamo alcuni.
- Analizzare le mappe (Analyzing Maps) di Joni Seager.
La mappa è una delle più antiche forme di comunicazione non verbale. Probabilmente gli esseri umani disegnavano mappe prima di scrivere testi. La creazione di mappe può persino precedere il linguaggio formale. Ogni cultura in ogni parte del mondo crea e utilizza mappe. Esse sono una delle migliori prove che "un'immagine vale più di mille parole". In questo saggio Joni Seager risponde ad alcune domande fondamentali: Che cosa è una mappa? Che cosa possono dirci le mappe? Come si leggono le mappe?
- Analizzare i resoconti di viaggio (Analyzing Travel Records) di Jerry Bentley.
I resoconti di viaggio, che riportano le osservazioni e le esperienze di individui che hanno visitato terre straniere, costituiscono per gli storici una categoria speciale di fonti primarie. Da questi documenti si sono spesso ricavate informazioni su una determinata società straniera che gli stessi nativi non fornivano, o perché non avevano i mezzi per farlo, o perché non ritenevano opportuno registrare quelle informazioni. Allo stesso tempo, però, i resoconti di viaggio sono anche specchi che riflettono i valori, gli interessi e le preoccupazioni di chi li scrive. Pertanto sono documenti problematici che richiedono un'analisi attenta e critica. In questo saggio l’autore prende in considerazione la loro natura e i problemi che sollevano come fonti storiche.
- Analizzare gli oggetti materiali (Analyzing Material Objects) di Daniel Waugh.
Questo saggio, sviluppato dallo storico Daniel Waugh, esplora il modo in cui gli storici utilizzano gli oggetti materiali per comprendere meglio il passato. Waugh esamina le domande che gli storici si pongono quando studiano tali oggetti, tra cui, in particolare: "Che cos'è l’oggetto?", "Qual è la sua data?", "Qual era la sua funzione ?", "Era unico?" e “Chi l’ha realizzato, posseduto o utilizzato? "Dov'è adesso e come ci è arrivato?".
- La tecnologia nella storia del mondo (Primer:Technology) di Francesca Bray.
La tecnologia, in senso lato, denota non solo innovazioni trasformative, ma l'intero spettro di strumenti, abilità e artefatti con cui le società umane costruiscono i loro mondi. L'impatto della tecnologia è simbolico e sociale oltre che materiale. Vista come un nesso di elementi materiali, culturali e politici, la tecnologia offre agli storici un importante prisma analitico. La ricerca in questo settore ha di recente esteso lo sguardo oltre la ristretta sfera dell'Europa, considerata convenzionalmente come il crogiolo dell’innovazione tecnologica. In questo saggio Francesca Bray offre un quadro di come gli storici hanno studiato la natura e il ruolo della tecnologia in una prospettiva globale.
- Analizzare le fonti primarie sulle donne nella storia del mondo (Analyzing Primary Sources on Women in World History) di Nancy M. Wingfield.
Tradizionalmente gli storici si sono concentrati sulle élite e questo ha spesso reso le donne invisibili, a meno che non fossero regine o imperatrici. Con i cambiamenti socio-politici della fine degli anni '60, la storiografia ha iniziato, sia pur lentamente, a indagare la vita e il ruolo delle donne. Il saggio della Wingfield vuole presentare i diversi modi di “ricollocare” le donne nel contesto della storia del mondo utilizzando una molteplicità di fonti primarie.
- Mobilità transnazionale e formazione dello Stato (Transnational Mobility and State Formation) di Kyle Harvey.
I moderni stati-nazione devono la loro esistenza alla mobilità transnazionale. Nel corso degli ultimi secoli, essi hanno cercato di consentire e incoraggiare, oppure di prevenire e limitare il movimento di persone, cose e idee attraverso i propri confini. Il risultato è stato lo sviluppo da parte degli stati-nazione di ideologie, leggi e tecnologie per controllare la mobilità attraverso i propri confini. In questo saggio, Kyle Harvey sottolinea come la mobilità transnazionale abbia sia sostenuto che sfidato gli stati e le loro pretese di potere.
- L’imperialismo (Primer: Imperialism) di Frederick Cooper.
Nei corsi di storia mondiale viene spesso raccontata l'ascesa e la caduta di vari imperi, ma poca attenzione viene prestata al concetto di impero stesso. Mentre gli imperi, definiti come "stati espansionisti che governavano popoli diversi" sono stati una delle forme di governo più durature sin dalla storia antica, la critica dell'impero implicita nella parola "imperialismo" è un fenomeno relativamente recente. In questo saggio, lo storico Fred Cooper traccia questa critica a partire dall'Illuminismo fino ai giorni nostri.
- La storia della globalizzazione (Primer: The History of Globalization) di Diego Holstein.
È normale che concetti centrali nella storia come la schiavitù, il feudalesimo, il capitalismo, l'imperialismo o la modernità generino un'ampia gamma di definizioni, cronologie e percorsi di ricerca. Il concetto di globalizzazione non è diverso, se non nel disaccordo sulla sua cronologia. Per alcuni storici e scienziati sociali, la storia della globalizzazione riguarda gli ultimi 30 anni. Per altri, gli ultimi 100.000. Per molti, l'era della globalizzazione risale alla seconda metà del ventesimo secolo e rappresenta una "epoca completamente nuova" sia per la concezione dello spazio (prodotta dall’esplorazione satellitare e dalla conseguente possibilità di concepire la terra come un'unità) che per i nuovi fattori di sviluppo e anche di crisi (tra questi spiccano l'energia nucleare, la rivoluzione dell'informazione, l'ascesa delle multinazionali, i gravi problemi ambientali). In questo saggio, lo studioso Diego Holstein traccia i vari modi in cui la cronologia della globalizzazione è stata intesa da storici e scienziati sociali, e così facendo aiuta a formulare domande su cosa potrebbe significare il concetto quando applicato a diversi momenti della storia del mondo.
- La storia comparata (Primer: Comparative History) di Kenneth Pomeranz.
La comparazione è usata in modi diversi nella storia del mondo, sia implicitamente che esplicitamente. La “storia comparata” annovera infatti diversi tipi di confronto: confronti in cui le somiglianze provengono dall'interazione reciproca tra le realtà comparate; confronti in cui le diverse realtà non interagiscono direttamente tra di loro, ma sono parti di un sistema più ampio che le influenza; e, infine, confronti in cui ogni realtà è vista come una “deviazione” dalla prospettiva delle altre. In questo saggio, lo storico Kenneth Pomeranz esamina la “storia comparata” come approccio alla storia del mondo e ne valuta i punti di forza e di debolezza.
Note
1 Si veda di Luigi Cajani: L’insegnamento della storia mondiale nella scuola secondaria: appunti per un dibattito in «Dimensioni e problemi della ricerca storica», n. 2 /2004, pp. 319-340; in rete.
2 Sulla World History Association e sulla rivista Journal of World History si vedano i siti ufficiali https://www.thewha.org/ e https://uhpress.hawaii.edu/title/jwh/.
3 Sul Roy Rosenzweig Center for History and New Media , il sito ufficiale.