di Antonio Prampolini

Indice:

1. Il portale

2. La Prima guerra mondiale

2.1 Nelle voci enciclopediche

2.2 Negli articoli dei magazine

2.3 Negli audiovisivi

2.3.1 I luoghi dei combattimenti e della memoria

2.3.2 Il racconto della guerra

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1. Il portale <treccani.it>

Nel 2011, in occasione delle celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia, l’Istituto dell’Enciclopedia Italiana inaugurava il portale <treccani.it>, offrendo agli utenti della rete l’accesso libero e gratuito al suo vasto patrimonio culturale accumulato in oltre ottant’anni di attività (l’Istituto era stato fondato nel 1925 per iniziativa dell’industriale e mecenate lombardo Giovanni Treccani e del filosofo Giovanni Gentile).

Homepage del portale <treccani.it>.01. Homepage del portale <treccani.it>. (Fonte)

Il portale rientra nel più generale processo di migrazione delle grandi enciclopedie nazionali dalla carta al Web, che ha portato in rete non solo la Treccani, ma anche la Larousse e la Britannica. In Internet, le enciclopedie hanno trovato l’ambiente ideale nel quale poter svolgere e sviluppare al meglio la loro funzione di divulgazione del sapere affiancando o sostituendo una versione digitale a quella tradizionale cartacea. E sempre in Internet, negli anni duemila, sono nate nuove enciclopedie esclusivamente digitali. Tra queste, quella più consultata a livello mondiale è Wikipedia.

Dal 2011 ad oggi, il portale <treccani.it> ha visto crescere i propri contenuti, tratti dalle numerose pubblicazioni dell’Istituto, dal vocabolario della lingua italiana alle enciclopedie, affermandosi in Italia come una delle principali opere di reference disponibili in rete, abitualmente utilizzata sia dagli insegnanti che dagli studenti.

Tra i contenuti del portale, la storia occupa un posto di primo piano. Ne sono prova le innumerevoli voci enciclopediche relative ad eventi, luoghi e personaggi della storia, non solo italiana ma anche europea e mondiale. Le voci sono elencate in ordine alfabetico nella sezione Storia degli indici per materie. La sezione ripropone la classica suddivisione della storia in: Preistoria, Storia antica, Storia medievale, Storia moderna, Storia contemporanea, Storiografia.

Le voci, autoriali o redazionali, costituiscono in molti casi un utile punto di partenza (inquadramento dei fatti, biografie, interpretazioni storiografiche prevalenti in un dato momento, informazioni bibliografiche e sitografiche) per un processo conoscitivo che, indubbiamente, non deve fermarsi alle sintesi enciclopediche ma affrontare i necessari approfondimenti offerti da altre e autorevoli fonti (digitali o cartacee).

Il portale <treccani.it> si presenta con una homepage che agevola le due principali funzioni che dovrebbero caratterizzare tutti i siti web di una certa importanza, vale a dire quella di incoraggiare l'esplorazione (attività senza una meta precisa, basata sulla curiosità) e di favorire la ricerca (attività mirata ad ottenere nel più breve tempo possibile informazioni su temi specifici).

Il portale è suddiviso in diverse sezioni: Istituto (informazioni sulla sua storia); Magazine (articoli, estratti, audiovisivi su temi di attualità relativi alla politica, alla società, alla cultura e alle scienze, alla storia: Agenda, Atlante, Il Faro, Il Chiasmo, Diritto, Il Tascabile, Le Parole valgono, Lingua Italiana, Web Tv); Catalogo (le pubblicazioni); Scuola (l’offerta didattica); Treccani Cultura (progetti, iniziative ed eventi).

Le ricerche sul portale possono essere effettuate sia in un campo di testo libero (Ricerca tra lemmi e vocaboli) che nei vari indici alfabetici distinti per opere (Elenco opere) o per materie trattate (Arte lingua e letteratura; Scienze naturali e matematiche; Scienze sociali e storia; Sport e tempo libero; Tecnologia e scienze applicate).

2. La Prima guerra mondiale

La Prima guerra mondiale è il grande evento tragico con cui inizia il Novecento, il secolo della modernità e delle sue profonde contraddizioni. Un evento la cui conoscenza è imprescindibile per comprendere la nostra contemporaneità.

Il portale <treccani.it> mette a disposizione degli utenti della rete molte risorse sull’argomento (utili anche a fini didattici) che è opportuno evidenziare per agevolarne l’utilizzo.

Collage di immagini della Prima guerra mondiale..02. Collage di immagini della Prima guerra mondiale. (Fonte) Guerra Bianca: 1914, soldati italiani in montagna.03. Guerra Bianca: 1914, soldati italiani in montagna. (Fonte) Il caporale Mussolini sul Carso.04. Il caporale Mussolini sul Carso. (Fonte) Manifesto del film “La grande guerra” di Mario Monicelli.05. Manifesto del film La grande guerra di Mario Monicelli. (Fonte) Truppe tedesche lungo la valle dell'Isonzo durante la battaglia di Caporetto.06. Truppe tedesche lungo la valle dell'Isonzo durante la battaglia di Caporetto. (Fonte) Truppe italiane in movimento sul Montello - linea del Piave 1918.07. Truppe italiane in movimento sul Montello linea del Piave 1918. (Fonte)
Papa Benedetto XV firma la lettera contro “l’inutile strage” (1° agosto 1917).08. Papa Benedetto XV firma la lettera contro “l’inutile strage” (1° agosto 1917). (Fonte) Marco Mondini, La guerra italiana. Partire, raccontare, tornare 1914-1918, Mulino, Bologna 2014.09. Marco Mondini, La guerra italiana. Partire, raccontare, tornare 1914-1918, Mulino, Bologna 2014. (Fonte) Soldati italiani che scrivono lettere dal fronte.10. Soldati italiani che scrivono lettere dal fronte. (Fonte) Il film “La grande guerra” di Mario Monicelli: i due protagonisti.11. Il film La grande guerra di Mario Monicelli: i due protagonisti. (Fonte) Una donna corrispondente di guerra intervista un soldato ferito.12. Una donna corrispondente di guerra intervista un soldato ferito. (Fonte) La copertina del libro di Barbara Cappai e Rita Fresu.13. La copertina del libro di Barbara Cappai e Rita Fresu. (Fonte) Ernst Friederich, “Krieg dem Kriege!” (Guerra alla guerra!), 1924.14. Ernst Friederich, Krieg dem Kriege! (Guerra alla guerra!), 1924. (Fonte) Andrea Zannini e Luciano Santin, “Fucilati per l'esempio. La giustizia militare nella grande guerra e il caso di Cercivento”, Forum, Udine, 2017.15. Andrea Zannini e Luciano Santin, Fucilati per l'esempio. La giustizia militare nella grande guerra e il caso di Cercivento, Forum, Udine, 2017. (Fonte)

2.1 Nelle voci enciclopediche

Digitando nel campo di testo Guerra mondiale, la ricerca segnala come risultato la voce dell’Enciclopedia Italiana pubblicata nel 1933 (Guerra Mondiale - La grande conflagrazione 1914-18, Volume XVIII - GU / INDE). Una voce davvero imponente, di oltre 100 pagine, ricca di notizie tecnico-militari sul conflitto, con numerose fotografie e mappe geografiche (la versione online si limita al testo, non riporta le immagini che illustrano l’edizione cartacea), completata da un’ampia bibliografia internazionale. La voce è stata scritta da più autori, storici e ufficiali appartenenti alle Forze Armate (Esercito, Aviazione, Marina) con l’eccezione di Gino Luzzatto, che ha scritto il capitolo di storia economica, e Rodolfo Benini, che ha analizzato i danni di guerra.

La voce è stata scritta a pochi anni dalla fine del conflitto, nel pieno del ventennio fascista, e, conseguentemente, il racconto dell’evento bellico (anche nelle parti dedicate alla conduzione militare della guerra, che sono quelle prevalenti) ne rifletteva i pesanti condizionamenti ideologici. Il regime esigeva una storiografia patriottica acritica e celebrativa che doveva esaltare lo spirito guerriero e l’abilità tecnica degli italiani in armi minimizzando o ignorando i pesanti costi umani e i sacrifici imposti dalla guerra alla popolazione civile. Avviene così che gli scarsi progressi delle così dette “spallate” di Cadorna sul fronte carsico-isontino «sono mascherati o giustificati attraverso il confronto con [le contemporanee] offensive anglo-francesi, ritenute ancora più povere di successi» [1]. Cadorna, nonostante l’evidente fallimento dei suoi piani di guerra e la sua responsabilità personale nella “disfatta” di Caporetto, viene riabilitato, in linea con il suo avvicinamento al fascismo. Per l’Italia fascista, “figlia della Grande Guerra”, Caporetto rappresentava «un nervo scoperto difficilmente analizzabile, oltre al fatto che uno dei suoi corresponsabili, Pietro Badoglio, si trovava, al momento in cui veniva scritta la voce enciclopedica, ai vertici delle forze armate» [2].

Di particolare interesse è il capitolo dello storico Gino Luzzatto dedicato agli aspetti economico-finanziari della guerra. A suo parere gli effetti del conflitto sull’economia mondiale si sarebbero manifestati per un lungo periodo a causa dello «squilibrio nella distribuzione della produzione e nei rapporti di scambio internazionali». Luzzatto criticava in particolare l’esosità delle pretese francesi nei confronti della Germania in tema di risarcimento dei danni di guerra.

Digitando Prima guerra mondiale, il motore di ricerca del portale segnala come risultati pertinenti quattro voci.

La Enciclopedia online pubblica una voce redazionale ben strutturata, con numerosi link nel testo alle voci enciclopediche relative a luoghi, eventi, istituzioni/personaggi citati e corredata da mappe geografiche. È suddivisa in sei capitoli: Lo scoppio della guerra; Gli eventi bellici nel 1914-15; Gli sviluppi nel 1916; Gli sviluppi nel 1917; Gli sviluppi bellici nel 1918; Le conseguenze della guerra.

Il Dizionario di Storia propone due voci, una redazionale (quella dell’Enciclopedia online) ed una autoriale di Guido Pescosolido dedicata alla storiografia della Prima guerra mondiale.

Nella Enciclopedia dei ragazzi troviamo la voce scritta dagli storici Francesco Tuccari e Antonio Menniti Ippolito. Una voce sintetica rivolta ai giovani, che tratta gli aspetti principali del conflitto. La voce comprende diversi capitoli: Le cause e i caratteri della guerra; L'attentato di Sarajevo e l'inizio del conflitto; 1914: dalla guerra di movimento alla guerra di logoramento; La tecnologia militare; Gli eserciti; Strategie militari; La guerra sui mari; 1915-16: gli anni centrali del conflitto; 1917-18: la svolta, le ultime offensive tedesche e la fine del conflitto; La pace e la nascita della Società delle Nazioni.

Con Grande Guerra, la ricerca segnala, nell’opera collettanea Cristiani d’Italia, La Grande guerra e la rivoluzione fascista di Emilio Gentile. Un approfondimento sui rapporti tra i cattolici italiani, la Prima guerra mondiale e il fascismo.

Così scrive Gentile: «Gli anni fra il 1915 e il 1925 furono per gli italiani il periodo più rivoluzionario della loro vita unitaria, con una successione di avvenimenti imprevisti e sconvolgenti, che ebbero origine dalla Grande guerra e investirono la vita pubblica e la vita privata, la società, lo Stato, la politica, la cultura, la Chiesa, la religione».

L’argomento è strutturato in capitoli: 1. Un decennio rivoluzionario; 2. Cattolici e stato nazionale: dall’astensione alla partecipazione; 3. Il papa per la pace; 4. Neutralità e dovere; 5. Cattolici e interventisti; 6. Cattolici nella Grande Guerra; 7. Il sano nazionalismo; 8. Nazione e democrazia; 9. Il Partito Popolare Italiano; 10. La forza e la debolezza di un partito cattolico non confessionale; 11. Il fascismo: da pagano a cattolico; 12. Sturzo sul fascismo; 13. Mussolini contro Sturzo; 14. Pio XI: «Mussolini un uomo formidabile»; 15. Il regno di Cristo e la rivoluzione fascista; 16. Contro il cesaropapismo in camicia nera; 17. L’anno santo del 1925.

Tra i risultati della ricerca troviamo anche il film di Mario Monicelli La grande guerra a cui l’Enciclopedia del Cinema dedica una scheda a cura del critico cinematografico Mario Sesti. Questo film (paragonabile ai grandi film antiretorici e di denuncia della follia della guerra che lo hanno preceduto: All’ovest niente di nuovo di Lewis Milestone e Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick) ha come protagonisti due soldati italiani “lavativi” e per natura antieroi, uno lombardo e l’altro romano (interpretati rispettivamente da Vittorio Gassman e Alberto Sordi). Quando uscì nelle sale cinematografiche, nel 1959, fu accolto da forti critiche da parte delle autorità politiche/militari e da un grande successo di pubblico che «contribuì più di qualsiasi saggio alla demitizzazione della storiografia patriottica e romantica che aveva da sempre occultato [la tragica realtà del conflitto] sotto l'oratoria dell'ardimento e del sacrificio».

Estendendo la ricerca alle altre voci enciclopediche riguardanti la partecipazione dell’Italia al conflitto mondiale, segnaliamo, in particolare, quelle relative ai due luoghi/eventi, assurti a simbolo rispettivamente della disfatta e della vittoria, quali sono Caporetto (Enciclopedia Italiana, Elio Migliorini - Ferdinando Forlati - Amedeo Tosti, 1930) e Vittorio Veneto (Enciclopedia Italiana, Vittorio Moschini - Ugo Cavallero - Elio Migliorini, 1937), e a due personaggi emblematici di due diverse fasi della conduzione militare della guerra (la fase offensiva sul fronte carsico-isontino, che si conclude con la ritirata italiana di Caporetto, e quella difensiva sulla linea del Piave, che termina con la vittoria dell’esercito italiano su quello austro-ungarico), vale a dire i capi di stato maggiore Luigi Cadorna (Dizionario Biografico degli Italiani, Giorgio Rochat, 1973) e Armando Diaz (Dizionario Biografico degli Italiani, Giorgio Rochat, 1991).

2.2 Negli articoli dei magazine

1915, e la Chiesa scese in guerra di Lucia Ceci, in «Atlante», 23/07/2014.

«La Grande Guerra convertì la Chiesa. L’esplosione del conflitto parve inizialmente a papa Benedetto XV la tragica conferma di una visione catastrofista della storia dell’umanità. Già Pio X, che riuscì ad assistere solo alle prime settimane delle operazioni militari, aveva colto il carattere enorme della guerra che stava per investire l’Europa».

L'inferno del '15-18 e la nostra identità di Raffaele Liucci, in «Atlante», 17/09/2014. Recensione di La guerra italiana. Partire, raccontare, tornare 1914-1918 di Marco Mondini, Mulino, Bologna 2014.

«Cara moglie...»: la prima grande prova di lettere di Mirko Volpi, in «Lingua Italiana», 23/10/2014.

«La Grande Guerra rappresenta per la storia della lingua italiana, e in particolare dell’italiano scritto, un momento fondamentale, un vero e proprio discrimine. Durante il conflitto, infatti, si assiste alla più grande esperienza di scrittura di massa mai verificatasi in Italia. Per la prima volta, decine di migliaia di persone, uomini, perlopiù, di estrazione popolare e di basso livello culturale, si cimentano contemporaneamente e nel medesimo ristretto arco di tempo con carta e penna. E lo fanno scrivendo lettere: lettere, soprattutto, che soldati al fronte o detenuti nei campi di prigionia austriaci inviavano ai famigliari a casa; oppure diari, memoriali, resoconti».

La grande guerra di Mario Monicelli di Fabrizio Franceschini in «Lingua Italiana», 23/10/2014.

«Gassman e Sordi [che interpretano i due soldati italiani protagonisti del film] non possono parlare la stessa lingua. Con Sordi scatta la caratterizzazione del romano vile, falso e ipocrita, consolidatasi in precedenti film. Ora che Milano si configura come capitale economica del paese, si può giocare sulla contrapposizione tra romano e milanese, non però un milanese rampante ma un delinquentello di provincia tanto sbruffone quanto meschino».

Donne al fronte nella Prima guerra mondiale, articolo redazionale in «Atlante», 08/11/2018.

«Parlando del contributo delle donne alla Grande guerra [...], si pensa soprattutto alle loro funzioni suppletive nel processo produttivo o ai ruoli assistenziali nelle retrovie. Ma non fu sempre e per tutte così. Alcune di esse, malviste e ostacolate, vollero raggiungere i diversi fronti, per testimoniare in prima persona, per non separarsi dai loro cari, o per combattere».

Donne e Grande guerra. Lingua e stile nei diari delle crocerossine. Il caso di Sita Camperio Meyer di Barbara Cappai e Rita Fresu, Franco Angeli, Milano, 2018, recensione di Tamara Baris, in «Lingua Italiana», 20/03/2019.

«Il diario di Sita Camperio Meyer (Luci ed ombre di eroi. Dal diario d’infermiera in zona d’operazione. Guerra italo-austriaca) è una testimonianza interessante dal punto di vista dello storico della lingua (e non solo) per più motivi: è un diario (una testimonianza privata, non destinata, almeno inizialmente alla pubblicazione: stilato nel 1917, venne pubblicato nel '32), è un diario di guerra, ma è il diario di guerra di una donna, e per di più di una donna cólta».

Il corpo del nemico di Emanuele D’Amario, in «Il Chiasmo», prima parte, 22/03/2019; seconda parte, 25/03/2019.

«Ognuno di noi ha sentito dire almeno una volta nella vita il detto «i morti non parlano». Siamo sicuri però che sia davvero così? Forse no. Da tempo, infatti, gli storici si chiedono quanto i morti possano raccontare sui vivi, soprattutto in merito all’esperienza bellica. Secondo Hillman, la guerra è uno di quei temi mitici «che attraversano i tempi e sono senza tempo» e uno dei «grandi universali dell’esperienza», che ha perciò caratterizzato ogni epoca della storia umana».

Onore ai fucilati della Grande Guerra? Il caso di Cercivento e il dibattito in merito alla loro riabilitazione di Alberto Domini, in «Il Chiasmo», prima parte, 08/03/2021; seconda parte, 09/03/2021.

«Tra tutte le esecuzioni sommarie, ce n’è una che nel dibattito pubblico è diventata emblematica: quella avvenuta a Cercivento il 1° luglio 1916. Cercivento è un piccolo comune della Carnia, regione montuosa corrispondente grossomodo alla parte nord-occidentale del Friuli. Pochissimi chilometri più a nord, sul confine italo-austriaco, si combatte ormai da più di un anno. Quel giorno, a Cercivento, quattro soldati della 109^ Compagnia alpina del Battaglione Monte Arvenis vengono condannati alla fucilazione da un tribunale militare straordinario con l’accusa di «rivolta in faccia al nemico».

2.3 Negli audiovisivi

2.3.1 I luoghi dei combattimenti e della memoria

Oltre il confine. Alto Isonzo e Kobarid, una perlustrazione delle zone di guerra tra l’Italia e la Slovenia. Un audiovisivo dove si alternano le voci dell’architetto Silvo Stok, del direttore del Museo di Caporetto Zeljko Cimpric e della “Fundacija Poti Miru” con Mihael Ursic (durata 15 minuti).

Tra il Carso e il Mare, visita al parco tematico della Grande Guerra a Monfalcone con la guida dello storico militare Marco Mantini, per scoprire, tra trincee, camminamenti e caverne, il paesaggio bellico sul Carso, esteso dalle colline monfalconesi fino al non lontano mare (audiovisivo della durata di 7 minuti).

I diari del monte Hermada, un’esplorazione, guidata da Roberto Todaro, della linea difensiva austroungarica del monte Hermada davati a Trieste. Quella linea che l’esercito italiano non raggiunse mai e che l’esercito austroungarico aveva abbandonato per inseguire le armate italiane dopo la rotta di Caporetto (audiovisivo della durata di 10 minuti).

Graffiti dal Monte Ragogna, descrizione del complesso fortificato del Monte Ragogna (Tagliamento) dove nell’autunno del 1917 ebbe luogo un’importante battaglia nel corso della ritirata dell’esercito italiano dopo la rotta di Caporetto (Marco Pascoli, audiovisivo della durata di 5 minuti).

Nuvole sul Trincerone - Monte Zugna, visita al “Trincerone” del monte Zugna, nel Trentino meridionale, dove nel 1915 si era insediata la Prima Armata dell’esercito italiano con il compito di impedire agli austro-ungarici di invadere la pianura e tagliare le vie dei rifornimenti alla maggior parte delle truppe schierate sul fronte orientale (Tiziano Bertè, audiovisivo della durata di 10 minuti).

La Mina e L'ossario. Monte Cimone, visita alle fortificazioni e all’Ossario di Monte Cimone (Tonezza del Cimone, Provincia di Vicenza) condotta da Sirio Offelli (durata

9 minuti).

Ricordi dal Monte Pasubio, le gallerie e le trincee della linea difensiva italiana sul massiccio montuoso delle Prealpi Vicentine nella descrizione di Claudio Gattera (audiovisivo della durata di 10 minuti).

Il campo trincerato del Nagià Grom, visita al sistema di trincee realizzato dall’Impero austro-ungarico nel Trentino meridionale all’inizio del Novecento, in previsione di un conflitto con l’Italia, prima dello scoppio della guerra mondiale (Anna Pisetti, audiovisivo della durata di 8 minuti).

I forti e la “Guerra Bianca”, i sentieri delle fortificazioni nel Trentino ripercorsi da Felice Longhi (audiovisivo della durata di 8 minuti).

La Stazione e il Sacrario di Redipuglia, presentazione del Museo della Grande Guerra e del Sacrario (Paolo Scandaletti, durata 6 minuti).

Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto (TN), presentazione del museo da parte del direttore Camillo Zadra (durata 8 minuti).

2.3.2 Il racconto della guerra

Processo alla Grande Guerra, introduzione al dibattito storiografico sulle cause e le conseguenze della Grande Guerra, Riccardo Chiaberge ed Emilio Gentile (audiovisivo della durata di 13 minuti).

Il racconto della Grande Guerra, presentazione del volume "Il racconto della Grande Guerra" narrazioni, corrispondenze, prose morali 1914-1921, edito dall'Istituto della enciclopedia Italiana nella collana "La letteratura italiana Ricciardi".

Intervengono Giuseppe Galasso e Luca Serianni con i curatori del volume Emma Giammattei e Gianluca Genovese, coordina Simona Costa (Roma, 27/05/2015, audiovisivo della durata di 2 ore).

Sguardi sulla guerra tecnologica di Gabriele D'Autilia (audiovisivo dedicato alla fotografia nella Prima guerra mondiale, durata di 5 minuti).

24 ottobre 1917: la sconfitta di Caporetto nelle parole dello scrittore Alessandro Baricco autore di “Caporetto: il racconto di un’infamia”, (audiovisivo della durata di 3 minuti).

 

Tutti i link della sitografia erano attivi alla data del 19/05/2021.

 

Note

[1] Margherita Angelini, Grande Guerra e fascismo nelle voci dell’Enciclopedia Italiana, in «Studi Novecenteschi», Vol. 29, No. 63/64 (giugno-dicembre 2002), p. 157.

[2] Recensione di Luigi Scoppola Iacopini a La Prima guerra mondiale nell’Enciclopedia Italiana di Alessandra Cavaterra (Editrice Apes, Roma, 2018), in «Nuova Rivista Storica», N. 104 (2020), pag. 877.

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