di Antonio Prampolini
Indice
1. L’iconografia della Guerra Fredda
2. La guida del Center for Slavic, Eurasian and East European Studies
3.1 Caratteristiche e uso didattico delle vignette
3.2 Herblock: il vignettista del “Washington Post”
3.3 La satira nell’URSS: la rivista “Krokodil”
1. L'iconografia della Guerra Fredda
Durante la Guerra Fredda le immagini (dalle fotografie ai film, dai manifesti alle vignette) hanno svolto un ruolo importante nella propaganda degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica1. Riflettevano l’aspro ed esteso confronto-scontro (militare, politico, economico-sociale, scientifico e tecnologico, culturale e ideologico) tra le due superpotenze rivali per l’egemonia del mondo e, allo stesso tempo, plasmavano il modo in cui gli attori politici e le masse lo comprendevano e interpretavano.
Quella della Guerra Fredda è una iconografia ampia e articolata che rappresenta le fasi diverse del confronto-scontro russo-americano. Dal 1945 agli anni '50, sia le produzioni sovietiche che quelle statunitensi si caratterizzavano per la demonizzazione del “nemico” sulla scena mondiale. Negli anni '60, le immagini riflettevano la crescente paura per i rischi di un’apocalisse nucleare, attribuendo la responsabilità all’una o all’altra delle due superpotenze. Durante gli anni '70, la “distensione” nei rapporti russo-americani attenuò la retorica della Guerra Fredda. Retorica che ritornò ai livelli pre-distensione all’inizio degli anni '80 in seguito all’invasione sovietica dell’Afghanistan e all’elezione di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti, per poi affievolirsi progressivamente per effetto della nuova politica, interna e internazionale, inaugurata da Gorbaciov nella seconda metà degli anni '80, prima della fine dell’URSS (dicembre 1991)2.
2. La guida del Center for Slavic, Eurasian and East European Studies
Il Center for Slavic, Eurasian and East European Studies (CSEEES - Università della Carolina del Nord a Chapel Hill), uno dei principali centri di studi geopolitici3, ha realizzato un’interessante guida didattica online alle fonti visive della Guerra Fredda. Una guida che, attingendo alle ricche collezioni digitali della Library of Congress, si rivolge agli insegnanti e agli studenti di storia delle scuole medie e superiori americane (e non solo) proponendo un’ampia gamma di materiali (fotografie, film, manifesti e vignette) che illustrano sia la prospettiva americana che quella russa sulla Guerra Fredda, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al crollo dell'Unione Sovietica.
La guida online raggruppa le fonti visive prese in esame in base a:
• cronologia (decadi: 1940, 1950, 1960, 1970, 1980, 1990);
• argomenti (Origini della Guerra Fredda, Guerra di Corea, Paura rossa, Muro di Berlino, Guerra del Vietnam, Crisi missilistica di Cuba, Corsa allo spazio, Distensione, Nuova Guerra Fredda, Perestrojka, Fine della Guerra Fredda);
• tipologia (Vignette, Foto, Manifesti, Film).
Le diverse tipologie di fonti sono precedute da una breve introduzione sulla loro natura e caratteristiche. Per ogni tipologia (così come per la cronologia e gli argomenti) vengono mostrate le relative immagini; cliccando su ciascuna immagine si accede ad una scheda informativa con i dati identificativi (soggetto/tema, data, autore, giornale/rivista) e per i film: il titolo, il regista, l’anno di produzione, la trama e alcune scene significative.
La guida, che si rivolge al mondo della scuola, contiene anche alcuni suggerimenti su come utilizzare al meglio le “fonti primarie” (con particolare riferimento alle immagini) nell’insegnamento/apprendimento della storia (il traduttore di Google è sempre a portata di click).
3.1 Caratteristiche e uso didattico
Nell’iconografia della Guerra Fredda le vignette satiriche si sono distinte per la loro capacità di influire sull’opinione pubblica, attraverso immagini caricaturali e grottesche, in modo più efficace delle forme di comunicazione puramente verbali4.
Per questa ragione, la guida didattica dello CSEEES propone un’ampia selezione di vignette realizzate sia da disegnatori americani che sovietici (oltre 360), con lo scopo di sviluppare, nel confronto oppositivo tra le due produzioni, le capacità di analisi e di giudizio dei messaggi e dei relativi contesti politico-ideologici.
Gli elementi che caratterizzano le vignette satiriche sono l’esagerazione, il simbolismo, l’ironia e le didascalie. Le vignette sono degli “oggetti complessi” che richiedono una lettura analitica. La guida ci ricorda che «quando si guarda una vignetta non ci si deve mai fermare alla superficie, ma occorre andare oltre, analizzando il contesto storico in cui è stata realizzata e le sue finalità»5.
Lo storico tedesco Ulrich Schnakenberg, che più di altri si è occupato dell’uso didattico delle vignette nell’insegnamento/apprendimento della storia, ha proposto un interessante modello di analisi, dove vengono evidenziate le caratteristiche stilistiche di questo tipo di fonte, le motivazioni al suo utilizzo in classe e le relative difficoltà6.
Di seguito riprendiamo il suo modello nella versione italiana tratto da Lo studio in classe delle fonti storiche di Francesca Vinciotti, già pubblicato su «Historia Ludens».
3.2 Herblock: il vignettista del Washington Post
Tra gli autori delle vignette selezionati dalla guida didattica dello CSEEES spicca l’americano Herbert L. Block (noto con il nome di Herblock), il principale vignettista del Washington Post, con cui collaborò per un lunghissimo periodo (cinquantacinque anni dal 1946 al 2001)7. Vincitore di quattro premi Pulitzer, la sua produzione abbraccia la Guerra Fredda dalla fine del secondo conflitto mondiale fino al crollo dell’URSS (dicembre 1991). Le sue vignette hanno dimostrato come le immagini, con poche o nessuna parola, erano in grado di raggiungere un pubblico di massa in modo più rapido ed efficace degli articoli di giornale.
Spirito indipendente e libertario, Block rivolse la sua critica non solo nei confronti della natura totalitaria e repressiva dell’Unione Sovietica e dei paesi della sua area di influenza, ma anche nei confronti della politica interna e internazionale degli Stati Uniti. Tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Cinquanta, si oppose con coraggio al senatore McCarthy. Fu lui a coniare il termine “maccartismo” per designare il clima persecutorio nei confronti di coloro che in patria erano ingiustamente ritenuti nemici dell’America e accusati di essere “comunisti” e fiancheggiatori dell’Unione Sovietica. Nei decenni successivi fu un convinto sostenitore degli accordi per la limitazione delle armi nucleari.
Di seguito, alcune vignette tra le più significative:
3.3 La satira nell’URSS: la rivista Krokodil
La rivista Krokodil/Crocodile (Крокодил) è stata scelta dalla guida didattica dello CSEEES per rappresentare la produzione sovietica di vignette negli anni della Guerra Fredda. Era la rivista satirica ufficiale dell’URSS e il suo primo numero era uscito nel 1922. Espressione del regime, di cui seguiva ciecamente le direttive sia in politica interna che estera, pubblicava vignette il cui scopo principale era spesso la mistificazione della realtà.
Come ha osservato acutamente il vignettista russo Mikhail Zlatkovsky:
I lettori [sovietici di Krokodil] consideravano e percepivano le vignette non solo come divertimento, ma anche come messaggi del potere codificati nei disegni. Cercavano di cogliervi i segni di nuove tendenze, di “nuove linee” del partito. [...] Man mano che apparivano nuove tematiche e personaggi nella rivista, cercavano di scoprire le non sempre evidenti e spesso nascoste mutazioni della politica interna ed estera del Paese. È questa, a suo modo, richiedeva una certa abilità di leggere tra le righe, in questo caso “tra le linee del disegno”8.
Le vignette di Krokodil sulla Guerra Fredda, selezionate dalla guida didattica, raffigurano una America capitalista e imperialista che voleva estendere il suo dominio economico e militare sul mondo, e che, in particolare, non si faceva scrupolo di riarmare in chiave antisovietica la Germania occidentale, dopo la comune alleanza contro il nazismo nella Seconda Guerra Mondiale. Una America dove dominavano la violenza e lo sfruttamento della classe operaia, e dove il gigantesco bilancio militare sottraeva risorse ai programmi sociali.
Di seguito, alcune vignette tra le più significative:
Concludendo questo rapido sguardo panoramico sulle vignette della Guerra Fredda, è doveroso sottolineare come l’attenta selezione dei materiali, il confronto oppositivo tra la produzione americana e quella sovietica, le modalità di ricerca proposte (cronologiche e tematiche) fanno della guida dello CSEEES una risorsa importante e un utile strumento didattico da proporre a chi nel mondo della scuola voglia affrontare, ricorrendo alle fonti visive, il tema della della Guerra Fredda: di quel esteso e prolungato conflitto sistemico tra USA e URSS (e i loro alleati), tra capitalismo e comunismo, che ha plasmato la storia della seconda metà del XX secolo.
Note
1 Sui media e sulla propaganda degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda: la voce nell’edizione in lingua inglese di Wikipedia Culture during the Cold War; l’articolo in Alpha History Propaganda della Guerra Fredda; tesi di laurea di Giacalone Francesca I Mass Media statunitensi e sovietici negli anni della Guerra Fredda - Dipartimento di Scienze Politiche – Cattedra: Storia delle Relazioni Internazionali - LUISS – Anno Accademico 2018/2019.
2 Sulla Guerra Fredda: la voce nell’edizione in lingua inglese di Wikipedia Cold War; gli articoli tematici sulla Guerra Fredda in Alpha History; Paolo Soddu, Guerra Fredda, in “Storia della civiltà europea” a cura di Umberto Eco (2014); Antonio Prampolini, La Guerra fredda ritorna sulla scena mondiale. Sitografia didattica in «Historia Ludens», 13/11/2022; Konrad H. Jarausch, Christian F. Ostermann, Andreas Etges, The Cold War. Historiography, Memory, Representation, 2017; Joseph Smith, La guerra fredda (1945-1991), il Mulino, Bologna, 2000; Mario Del Pero, La guerra fredda, Carocci, Roma, 2014.
4 Sull’importanza delle vignette satiriche nella propaganda politica durante la Guerra Fredda: Pia G. Celozzi Baldelli e Elena Baldassarri, a cura di, La Guerra Fredda nella satira politica Est/Ovest, Aracne, Roma, 2010.
5 https://coldwar.unc.edu/media/cartoons-comics/
6 Ulrich Schnakenberg, Developing multiperspectivity trough cartoon analysis: strategies for analysing different views of three watersheds in modern German history, «Teaching History», n. 139 (August, 2010). Dello stesso autore: Die Karikatur im Geschichtsunterricht, Wochenschau Verlag, 2012.
7 Per informazioni biografiche su Herbert L. Block: https://www.loc.gov/collections/herblock-cartoon-drawings/articles-and-essays/biographical-information/.
8 Mikhail Zlatkovsky, La Caricatura politica in Russia dagli Zar alla fine dell’URSS, in «pagina21», 20/01/2023.
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