di Antonio Brusa

Immagine1  Inizia lunedì 13 dicembre, all’IC6 di Modena, una sperimentazione di Educazione Civica diversa, credo, dalle moltissime che le scuole italiane stanno provando, trasformando a volte in un’occasione di crescita uno degli aspetti più deludenti della legge 92/2019, secondo il quale la nuova disciplina va insegnata senza oneri né personale aggiuntivi. Nella maggior parte delle situazioni che conosco, ogni materia ha riservato all’Educazione civica qualche ora, in modo da raggiungere le 33 previste. Molte di meno sono le scuole che hanno progettato formule diverse, come per esempio le “settimane di studio”, durante le quali tutte le discipline si concentrano su questo o quel tema.

Il progetto modenese si articola in “Giornate civiche”. Tre ogni anno, ciascuna su un tema scelto all’interno di quelli segnalati dalle Linee Guida: ma non solo, come si vede dal programma di quest’anno che prevede una giornata dedicata a Memoria e Cittadinanza. Si ispirano, queste giornate, alla prima legge sull’EC italiana, quella promossa da Aldo Moro nel 1958. Secondo questa legge, l’EC è una disciplina ibrida che si articola su tre livelli:

a. Quello istituzionale, della scuola come comunità di insegnanti e docenti

b. Quello multidisciplinare, dal momento che l’Ec è una dimensione presente in ogni materia

c. Quello specifico della storia, dal momento che la formazione del cittadino non può essere privata della dimensione politica, e quindi dell’analisi di istituzioni, ordinamenti e comportamenti, valori che nascono dentro la storia, e in particolare (sosteneva Moro) della storia contemporanea.

Di conseguenza, il progetto prevede momenti nei quali la scuola “insieme” lavora sull’Ec e momenti separati di lavoro nelle classi. I tre temi, scelti per quest’anno, sono: i diritti umani, memoria e cittadinanza, la Terra. Ogni tema è gestito da un gruppo diverso di docenti, che approntano i materiali preparatori, danno le linee guida per le esercitazioni in classe e curano la valutazione delle prove finali. Ma la “lettura” dei temi, cioè il taglio da dare ad ogni intervento, è collettiva ed è centrata sulla storia. I “diritti umani” non nascono come funghi, partoriti da menti benevole, ma sono il frutto tormentato di rivolgimenti che attraversano l’intera vicenda umana. La Terra non è un soggetto separato dall’Umanità, che questa deve rispettare perché è ben educata, ma il luogo dove si è formata, dove vive e deve continuare a vivere. Così come le diverse giornate della Memoria possono essere accorpate in una riflessione comprensiva sul fatto che le politiche della memoria sono diventate uno degli strumenti più adoperati dagli stati, o da organizzazioni sovranazionali, come l’EU o l’ONU, per formare i propri cittadini.

Ogni Giornata è preceduta da una fase preparatoria, svolta nelle singole classi, su materiali raccolti dal gruppo organizzatore. La giornata, poi, si scandisce in questo modo: una Lectio (che può essere svolta anche da esperti esterni) alla quale assistono tutte le classi (in tempo di Covid: parte in presenza, parte in remoto); una fase di discussione nelle proprie classi, coi propri docenti. In un giorno successivo si prevede l’elaborazione di un compito. Sono contemplate articolazioni differenti per la secondaria e per la primaria. Il tutto per undici ore di lavoro.

Non so se il MI ha previsto un monitoraggio delle miriadi di soluzioni adottate dalle scuole. Sarebbe un’occasione unica per verificare le loro capacità organizzative e progettuali e quali sono le idee circolanti sull’EC. Per quanto riguarda questo progetto, una volta messo a punto, provvederemo a comunicarlo ai colleghi sia attraverso HL, sia nella rete LabSto21, che si occupa della messa in opera di un curricolo di storia (e ora anche di EC) concreto e sostenibile.

Bibliografia

Per quanto riguarda gli aspetti “teorici” di questa sperimentazione, si veda Antonio Brusa, Un’educazione civica critica. Il rapporto con la storia, in “Scuola Democratica”, 2021 https://www.rivisteweb.it/issn/1129-731X/issue/8212 . HL è intervenuta molte volte su questo tema. In particolare, per quanto riguarda l’analisi della legge 92, si veda Del Pasticcio dell’educazione civica e dei suoi legami ambigui con la storia http://www.historialudens.it/geostoria-e-cittadinanza/332-del-pasticcio-dell-educazione-civica-e-dei-suoi-legami-ambigui-con-la-storia.html
Per informazioni scrivere a Simona Ansaloni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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