
di Antonio Brusa
Giovani in attesa dell’intervista per Hunger Games (Gary Ross, 2012), FontePassatempo, 18 luglio
Cinque ragazzi su decine di migliaia di esaminandi hanno rifiutato l'orale. Centinaia di commenti, di intellettuali e gente comune hanno inondato il web e, fra questi, quelli del Ministro.
Tecnicamente, questo episodio ci autorizza a dire con certezza tre cose. La prima è che il campione è così ridotto che non ci permette di affrontare l'argomento "giovani d'oggi". La seconda è che invece ne abbiamo abbastanza per farci un'idea sulle conoscenze diffuse intorno all'esame di stato (e in genere sull'istruzione pubblica), sul grado di conoscenza della storia dell'esame di stato, della tormentata vicenda legislativa ha portato alla sua struttura odierna e del suo rapporto col mondo…

di Antonio Brusa
Andrea Marchese, Egemonia FontePassatempo 12 luglio 2025
Galli della Loggia rimprovera alla destra di non saper costruire un'egemonia. Questa, scrive nell'editoriale del "Corriere" dell'11 luglio, non si fa sostituendo gli amichetti degli altri con i propri, ma con le idee e le persone giuste al posto giusto. Non potremmo non essere d'accordo. Come esempio, cita le Indicazioni Nazionali che possono ambire a realizzare l'egemonia della destra proprio perché si servono di ragionamenti profondi e persone capaci. Ecco il motivo, continua lo storico, per il quale sono state accolte da un'opposizione "a prescindere".
"A prescindere - spiega Galli della Loggia - cioè da ogni considerazione su quello che è diventato oggi, con le vecchie Indicazioni, il reale livello di…

di Antonio Prampolini
Indice
1. La Settimana Incom e la nuova immagine dell’America
3. Il Treno dell’amicizia e il documentario Thanks America!
3.1. Il Treno dell'amicizia arriva in italia
3.2. L’Italia povera ringrazia la ricca America
4.1. Il Piano Marshall e la propaganda in Italia
5. La Settimana Incom nell’archivio storico online dell’Istituto Luce
Fig.1: titolo di testa del cinegiornale diretto da Sandro Pallavicini Fonte1. La Settimana Incom e la nuova immagine dell’America
In una Italia sottoposta al controllo degli angloamericani, dove la gente soffriva le conseguenze della guerra e, nel contempo, voleva impegnarsi…

di Antonio Brusa
Valditara si era lasciato andare in elogi nei confronti del CSPI per il suo parere così garbato, assicurando che avrebbe accolto tutte le osservazioni importanti. E Loredana Perla, di rincalzo, lo aveva lodato per non aver prodotto un giudizio “dicotomico” (sic), cioè sì o no, ma un testo articolato nel quale, certo, vi erano state delle osservazioni, ma su “aspetti tecnici di portata limitata, o l’opportunità di precisazioni terminologiche, o ancora l’esplicitazione di alcune formule per evitare ambiguità interpretative”. Ora, abbiamo il testo definitivo e possiamo controllare, per quanto riguarda la storia.
Ecco il testo del Cspi
Per quanto riguarda la disciplina “Storia”, sembra che sia stato totalmente eliminato l’ambito della lettura e dell’interpretazione…

Pietro Manca e la I B, Istituto Comprensivo “magistrato Giovanni Falcone”, Copertino (LE)
Possono gli oggetti aiutare a comprendere la storia? Possono contribuire all’insegnamento della storia? In che modo è possibile fare didattica con l’utilizzo degli oggetti? E lo studio degli oggetti non è tipico delle archeologie del mondo antico? Che c’entra con la storia contemporanea?
Queste le domande che ci vengono in testa, sfogliando il libro di Giuliano De Felice L’archeologia del contemporaneo in 10 oggetti, edito da Laterza nel 2024.
Sentiamo l’autore
Sembrerà strano, ma per un archeologo che si occupa di Età contemporanea, non c’è differenza così marcata fra il modo di vedere delle popolazioni in Età antica, medievale e, entro certi limiti, anche moderna; seppur con livelli…

Siracusa, 5-6 settembre
La III Conferenza nazionale della Sididast si svolgerà nell’affascinante scenario di Siracusa, proprio nell’Isola di Ortigia. Tema obbligato della prima mattinata saranno le Nuove Indicazioni. Poi le due sessioni successive verranno dedicate a un tema di attualità, la Guerra: come studiarla (seconda sessione) e come insegnarla (terza sessione del sabato mattina). Come è nella nostra tradizione, infatti, alle lezioni seguirà una nutrita batteria di gruppi di lavoro.
Quest’anno i colleghi che parleranno sono tanti. Oltre ai membri della Sididast, interverranno Monica Galfré, Gianluca Cuniberti, Giorgio Cavadi, Vincenzo Schirripa, Valentina Chinnici, Immacolata Eramo, Giampiero Brunelli, Rosario Mangiameli e Giovanni Gozzini. A questi aggiungeremo i molti…

Mentre attendiamo ancora la versione definitiva delle Nuove Indicazioni, vi invito a leggere le riflessioni di Giuseppe Sergi, pubblicate su “L’Indice dei libri del mese” di giugno. E, nel frattempo, sarebbe bene cominciare a interrogarci sulla qualità di manuali che dovranno essere pronti a gennaio, per la promozione.
di Giuseppe Sergi
Come si è già dato conto su queste pagine il mese scorso (cfr. “L’indice” 2025, n. 4), la commissione ministeriale coordinata da Loredana Perla (pedagogista) e in particolare la sezione impegnata sulla storia, presieduta da Ernesto Galli della Loggia (giornalista e storico), hanno prodotto una bozza di Nuove Indicazioni per l’insegnamento nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado. È un documento di oltre 150 pagine che è stato…

Per una proposta didattica integrativa
di Daniele Morgese
Nel corso della propria vita scolastica uno studente medio si confronta con un numero irrisorio di compagni. Difficilmente più di un’ottantina. Con loro affronta per 13 anni lezioni, compiti, interrogazioni. Anche quando incontra docenti che propongono metodologie innovative (innovative per così dire: in Italia si spaccia ancora per nuovo il Debate), le sperimenterà sempre con lo stesso campione umano. Certo, ci sarebbero le uscite didattiche, le esperienze Erasmus, le competizioni nazionali, ma nessuna di queste ha il carattere didattico di un Hackathon. Ecco quindi la prima caratteristica di questo mediatore didattico: l’Hackathon è tra quelli maggiormente capaci di abbattere la rigidità del nostro sistema scolastico.
…

di Walter Panciera
Intervengo nel dibattito che si è acceso intorno alla bozza delle Indicazioni di storia, per offrire un contributo come docente universitario che da oltre vent’anni si è occupato dell’insegnamento della Storia nella scuola primaria e secondaria con docenze, incarichi e pubblicazioni. Faccio notare che nessuno dei sette membri della commissione specifica che ha contribuito a predisporre il documento può stranamente vantare un impegno e pubblicazioni specifiche in relazione a quella che tecnicamente si chiama Didattica della Storia.
Sarà forse per questo che i pur valenti colleghi hanno commesso tre madornali errori, che a mio avviso inficiano l’intero impianto delle nuove Indicazioni di Storia. Questi errori rendono involontariamente regressiva la proposta;…

di Antonio Prampolini
Fig.1: DVD filmati Istituto Luce sulla Guerra civile spagnolaIndice
2. La partecipazione dell'Italia fascista
3. Una guerra raccontata per immmagini
4. I cinegiornali Luce nell'archivio storico online dell'istituto
Sapete che cosa è stata la Guerra di Spagna? Che cosa è stata veramente? Se non lo sapete non capirete mai niente del fascismo, del comunismo, della religione, dell’uomo, niente di niente capirete mai: perché tutti gli errori e le speranze del mondo si sono concentrati in quella guerra; come una lente concentra i raggi del sole e dà il fuoco.
da Gli zii di Sicilia di Leonardo Sciacia, 1958.
La Guerra civile spagnola era iniziata tra il 17 e il 19 luglio 1936 con una ribellione (alzamiento…

La Società Italiana di Didattica della Storia (SiDidaSt) unisce la sua alle voci di dissenso che provengono da Società storiche, associazioni professionali e altre società disciplinari e didattiche, e che riguardano sia il metodo seguito dalla Commissione che ha redatto le Indicazioni nazionali (audizioni che appaiono, come è stato detto, “di facciata” e questionari diffusi nelle scuole che predeterminano le risposte), sia il contenuto della bozza di storia.
Fra le tante critiche, una sembra dirimente: con questo documento, l’esecutivo intende cancellare dal curricolo la storia, intesa come ricostruzione scientifica del passato, e sostituirla con un racconto che la storiografia conosce come “biografia della nazione” e che annovera da tempo fra le tradizioni inventate. Questo testo non…

di Luigi Cajani
Solo l'Occidente conosce la storia?
“Solo l’Occidente conosce la Storia”. Questo l’icastico e perentorio incipit del programma di storia della bozza della riforma Valditara1. Icastico e sorprendente, tale da non passare inosservato fra gli storici, anche al di là dell’interesse per la didattica. Si ha un primo moto di sorpresa vedendo la parola storia con la S maiuscola, che fa nascere spontanea l’associazione con la visione hegeliana. Poi, riflettendo un momento sulla asserita eccezione occidentale, vengono in mente, a metterla in dubbio, nomi di importanti storici vissuti in tempi lontani e appartenenti ad altri universi culturali: Ibn Khaldūn e Ṭabarī a quello islamico, Sima Qian e Ban Gu a quello cinese. Allora, prima di proseguire la riflessione sulla storia della…

di Mauro Ceruti
Non c’è alcun dubbio che la scuola viva una crisi profonda. “La scuola prepara i ragazzi a vivere in un mondo che non esiste”, ebbe a dire a suo tempo Albert Camus, e questo vale a maggior ragione oggi, sebbene in forme molto diverse. Sono proprio le nuove generazioni “iperconnesse” a percepire e segnalare, con le loro inquietudini e i loro disagi, la “sconnessione” del sistema scolastico con la realtà dei problemi sociali e vitali del nostro tempo. Un malessere che fagocita gli studenti e, per osmosi, anche gli insegnanti, ostacolati sempre più nei loro compiti di ascolto educativo da una pletora insensata di adempimenti burocratici.
La diffusione straordinaria di nuovi veicoli di comunicazione e di informazione, sempre più versatili e veloci, tende ad annullare ogni…

di Luca Forassiepi
“Mio padre ha visto il primo uomo andare sulla Luna,
e ora che è già il futuro, più nessuno se ne cura.”
Cantava così, nel suo brano “Il Mondo nuovo”, il noto artista italiano Neffa qualche anno fa. Una frase che un piccolo (per ora) gruppo di studiosi sta cercando di smentire: gli archeologi dell’esplorazione spaziale.
Ma in che senso si può applicare il metodo archeologico a un sito di allunaggio così come lo si fa per un antico foro romano, o per un insediamento medievale?
Fig.1: Impronta lasciata dagli scarponi dell’equipaggio dell’Apollo 11 sulla superficie lunare, 20 Luglio 1969. Fonte: NASA. Che cos’è l’archeologia dell’esplorazione spaziale
Andiamo con ordine. L’archeologia dell’esplorazione spaziale (Space Archaeology in inglese), è nata…

di Antonio Brusa
I castelli sono dei mitomotori così naturali, che già in un passato lontano furono sottratti alla storia e trasferiti nel mondo delle fiabe, dove venivano adibiti di solito alla custodia di principesse in lacrime, alla cui sicurezza badavano draghi per lo più sputafuoco. Chiedete a un bambino di disegnare un castello. Molto probabilmente non riprodurrà le fattezze rotondeggianti di quello di Taranto, o gli spigoli dei bastioni di Bari o Barletta, ma nei suoi disegni svetteranno guglie e agili torrette, come nel castello fintomedievale di Neuschwanstein, che piacque così tanto a Walt Disney che ne fece il modello per i suoi cartoni animati e i suoi parchi a tema.
Fig.1: 1 Il castello di Neuschwanstein, costruito da Ludovico II di Baviera alla fine del 1800 FonteDalle fiabe…

di Antonio Brusa
Avete mai letto una novella, di quelle fra il comico e l’angosciato, dove il padrone di casa cambia continuamente idea sulla disposizione dei mobili? Lo fa per nobili ragioni: ora vuole una casa accogliente, ora severa e raccolta, ora vuole mettere a proprio agio i bambini, poi dice no, prima gli anziani. Cambia sempre idea, ma non ha soldi o, per qualche sua ragione, non ne vuole spendere per comprare mobili nuovi, ridipingere le pareti o, magari, per prendere una casa più adatta. Quindi, fa spostare i mobili. Sempre gli stessi. E più gli inquilini li trascinano di qua e di là, più lui si intestardisce, più ci si incavola e più lo stress aumenta. “Una gabbia di matti”, commentano increduli i vicini e scrollano le spalle.
Non l’avete letta? Mi dite che non esiste?…

di Daniele Boschi
Da diversi anni i medievisti americani e inglesi discutono vivacemente attorno all’uso di un etnonimo, Anglo-Sassoni, mediante il quale viene tradizionalmente indicato l’insieme delle popolazioni germaniche che invasero e dominarono l’Inghilterra a partire dal V secolo d.C.. Alcuni storici hanno deciso di mettere da parte questa espressione, anche per evitare qualsiasi possibile collegamento con le connotazioni razziali o razziste che il termine ha assunto nella propaganda di vari gruppi suprematisti bianchi. Ma altri studiosi contestano questa scelta, anche perché ritengono che sia sbagliato accettare che la ricerca e il dibattito in ambito accademico siano influenzati dal linguaggio usato da gruppi o movimenti politici, a prescindere dal loro orientamento. In…