Biblioteca
Il racconto Come la luna si trova a p. 319. Cominciate a leggere da quello. Leggetelo ascoltando Over the Rainbow, nella versione del cantante hawaiano Kamakawiwo’ole. Il brano terminerà con le ultime note della canzone. E’ stato scritto apposta così. E così me lo fece leggere Alberto, quando mi disse che stava scrivendo un libro particolare, i cui capitoli andavano letti ciascuno ascoltando un brano musicale diverso, perché l’antropologia che impregna questo libro non può essere studiata con gli occhi asciutti. E’ l’antropologia della disperazione. Un’antropologia che studia una umanità privata di tutto: cibo, casa, pulizia, affetti, genitori, fantasia, sogni. Quando tutto è stato tolto, avrete Niente. Ma “niente” sono uomini, donne, bambini, come i protagonisti di Come…
Autore: Antonio Brusa
I duchi di Borgogna e le loro signore. Diversi per l’abbigliamento, pescano in pace nello stesso fiume
Fiandre medievali e Belgio moderno
“Quando i giornalisti o i politici dicono che un fenomeno è “medievale” capiamo subito che vogliono darne una connotazione negativa. Essere medievale, infatti, è “essere indietro con i tempi”, ma non nel senso tranquillizzante del vintage o del retro. “Medievale” vuol dire “ignorante”, con tutto ciò che a questo aggettivo è connesso: l’intolleranza, la sporcizia, la superstizione. Un concetto come “multiculturalismo medievale”, perciò, sembra in contraddizione con l’idea che tutti abbiamo di medioevo”.
E’ proprio questo lo stereotipo che viene sfatato da Adrian Armstrong, nelle pagine di “History Today”, rivista…
Autore: Antonio Brusa
La provocazione didattica di Romana Scandolari
La bambina prende il disco di terracotta e ci guarda dentro. L’adulto, di fronte a lei, ne prende due e li usa come occhiali. C’è in questo dialogo di gesti una rivoluzione didattica: piccola o grande, dipenderà dalle vostre convinzioni sulla storia e sul suo insegnamento. La bambina maneggia il reperto. Ne sente l’odore, il peso, la rugosità. Immagina a cosa possa servire. L’idea che le è venuta in testa le sembra divertente. L’adulto la lascia giocare, non corregge la sua ipotesi, ma intuisce il filo del suo pensiero e rilancia: “magari sono degli occhiali. Allora prendine due”. Sorride anche lui. Giocano.
Rivoluzione? Nessun dubbio, per me, educato a un rapporto con il passato, nel quale…
“Un gruppo di ragazzi esce dal campo di Birkenau. Un membro della nostra squadra è con loro. Nota che alcuni temporeggiano prima di salire sul treno, per finire la sigaretta. Condividono le impressioni. «Non riesco neanche a immaginare come si potesse sopravvivere in un posto così», dice uno.
«Nemmeno io, è incredibile di cosa sono stati capaci gli uomini », sussurra un altro.
«Io, al posto dei deportati mi sarei ribellato già durante il viaggio; avrei preso a spallate quel vagone fino a sfondarlo e sarei scappato», afferma il primo.
«Ma erano vagoni adibiti al trasporto di animali! Mica ce l’avresti fatta! Su quelli ci trasportavano i cavalli… o i tori. Neanche i tori riuscirebbero a romperli.»
«Ah, neanche i tori?! E certo che i tori sono forti… Oh, pensa che l’anno scorso sono…
Autore: Antonio Brusa
Ricavo dal libro di Francesca Romana Recchia Luciani quelle che mi sembrano “le conoscenze storiche essenziali per la giornata della memoria”, un momento che molti (della scuola come dell’Università) vorrebbero smettesse i panni della celebrazione e della commemorazione per acquistare quelli dello studio.
Per realizzare questo obbiettivo occorre costruire la profondità temporale della Shoah. Questa si articola su tre livelli. I tempi lunghissimi dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo, che accompagnano l’intera storia del cristianesimo e delle società che a questa religione si rifanno. I tempi intermedi della scientifizzazione del concetto di razza (e quindi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento). Il tempo breve, infine, quello dei…