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di Antonio Brusa
Fig. 1: A. Mucha, La resurrezione del popolo slavo, P. Finolezzi, Art Nouveau e Indipendentismo slavo nell’opera di Alphonse Mucha Fonte Il paradigma classico della didattica della storia – basato sui cinque elementi: aula, programma, manuali, lezione, interrogazione – si forma nel contesto di una complessa operazione di pedagogia nazionale, messa in atto dagli stati europei nel 1800. Una strategia che si attiva lungo molti canali: la filiera scuola-università, quella della produzione mitopoietica (le Invenzioni, come ci ha insegnato Eric Hobsbawm), l’intensa produzione di feste, inni e calendari nazionali, l’intervento sull’arredo urbano (nomi delle strade, monumenti, edifici pubblici), il sostegno alla produzione lirica (in Italia soprattutto), la sacralizzazione…

di Antonio Brusa
Une classe à la fin du XIX e siècle. Foto di David Carrette Fonte Quella che vedete è l'aula, un ambiente creato nel XIX secolo, elemento costitutivo del paradigma classico della didattica della storia. La predella, la cattedra, la lavagna di ardesia, i tabelloni didattici e i banchi. In questo ambiente, l'insegnante spiegava e interrogava. Col tempo, e dopo varie resistenze degli insegnanti, si aggiunse a questi elementi il manuale.
Nel dopoguerra, quel paradigma si è progressivamente sbriciolato. Ci sono molti che pensano che il suo ripristino sia la garanzia per un insegnamento che funzioni. Ricordiamo tutti la lettera di Ernesto Galli della Loggia al ministro pro tempore, per ripristinare la predella, e, più di recente i timori per i danni inenarrabili che…

di Antonio Brusa
Fonte Inizia il 26 febbraio e proseguirà fino a maggio, ogni lunedì e venerdi, di sera, dalle 16.30 alle 19.30. Come è mia abitudine, accosterò gli aspetti teorici e quelli pratici della didattica. Quindi parleremo di modelli di insegnamento storico, delle ideologie sottese a questi, dei cambiamenti del XXI secolo. Al tempo stesso, vedremo come usare il manuale, le fonti scritte e quelle visive, gli oggetti e i paesaggi, i giochi, il debate, l'internet e il digitale. Il corso sarà a distanza.
Non sarò solo. Mi aiuteranno il valido gruppo di Historia Ludens e tanti colleghi: Giuseppe Sergi, Marina Gazzini, Claudia Villani, Salvo Adorno, Walter Panciera, Joan Santacana Mestre, Nadia Olivieri e Luigi Cajani. Li ringrazio tutti fin d'ora.
Come ogni corso universitario,…

di Daniele Boschi
Barbara Engelking e Jan Grabowski, i due storici della Shoah condannati per diffamazione da un tribunale di Varsavia il 9 febbraio 2021 Immagine1 Immagine2Finora erano stati soprattutto alcuni studiosi accusati di negazionismo a finire in tribunale e ad essere condannati per quanto avevano scritto in merito all’Olocausto (tra i casi più noti vi sono quelli di Robert Faurisson, di Roger Garaudy e di David Irving). Ma ora le parti sembrano essersi invertite. Martedì 9 febbraio un tribunale di Varsavia ha giudicato colpevoli di diffamazione due importanti studiosi della Shoah, per alcune affermazioni fatte in un libro in cui raccontano le persecuzioni subìte dagli ebrei in Polonia durante la Seconda guerra mondiale.
Ma procediamo con ordine. Barbara Engelking…
Corso di aggiornamento per docenti di ogni ordine e grado
A cura di Antonio Brusa in collaborazione con i Servizi Educativi e Culturali di Palazzo Ducale, con Mariangela Galatea Vaglio, Giuseppe Losapio e Raffaele Guazzone.
Peter Bichsel racconta di un suo amico che se ne andò in Africa ad ascoltare racconti africani.
Si sedeva intorno al fuoco e ascoltava quei vecchi parlare. Gli piaceva un sacco, fino a quando si accorse che, solo con l’ascolto, non aveva imparato granché. Si rese conto che, per capire quei racconti, doveva tornare a casa e studiare la grammatica di quelle lingue e la storia di quelle popolazioni.
Come conciliare il piacere dell’ascolto con la grammatica di una disciplina? E come realizzare questo obiettivo con una didattica…



