Diario di bordo

Una storia senza didattica? A proposito del trecentesimo numero di “Italia contemporanea”.

di Antonio Brusa

Trecento numeri sono un risultato di cui una rivista storica deve andare fiera. E lo è “Italia Contemporanea”, il cui trecentesimo numero, appena uscito (dicembre 2022), riproduce con orgoglio la copertina del primo fascicolo, apparso nel luglio del 1949. Vi si trova un bilancio in forma originale: la direzione ha individuato i temi fondamentali, quelli che hanno attraversato la vita della rivista e conservano ancora oggi la loro forza. Così, questo numero è organizzato in sei sezioni, dedicate alla società italiana, alla Resistenza, alla Seconda guerra mondiale e all’Italia repubblicana, al lavoro e all’economia e infine alle memorie pubbliche.

All’interno di queste sezioni non mancano i temi specificatamente culturali: su Calvino, sulla “resistenza immaginata”, sulle…

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Il museo. Un lusso del presente o un pegno per il futuro? Cosa ne pensa Krzysztof Pomian.

di Antonio Brusa

Krzysztof Pomian ha pubblicato una monumentale storia dei musei Il museo. Una storia mondiale, della quale Einaudi ha tradotto i primi due volumi (qui una recensione del “Manifesto”) . Carole Blumenfeld lo ha intervistato per “Il giornale dell’Arte”. Riporto la parte finale dell’intervista, nella quale il grande storico ed epistemologo esprime le sue preoccupazioni sulla sorte dei musei. Non so se l’ideologia ecologista, come dice, sia effettivamente antitetica ai musei. Certo lo è qualsiasi politica emergenziale, di quelle che dicono che occorre “eliminare il superfluo”, e per molti il museo è tale. Ma dovremmo renderci conto, tutti, del peso delle affermazioni di Pomian: che i musei non custodiscono il passato e basta. Lo fanno perché abbiamo una speranza di futuro.…

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La giornata degli alpini. Un’occasione di riconciliazione, persa tra sciatteria e analfabetismo funzionale storico.

di Antonio Brusa

Il ponte dell’amicizia a Livenka, sfregiato dalle truppe russe FonteLa votazione sulla Giornata nazionale della memoria e del sacrificio alpino, da celebrarsi il 26 Gennaio, ha visto il Parlamento italiano esibirsi in una rara e festante unanimità. Non credo che sia il segno del dilagare del revisionismo storico. Certo, qualche revisionista ci sarà pure, in questa massa di votanti, come si vedrà subito, spensierati. Ma non lo saranno tanti altri, ai quali forse riesce nuovo lo stesso concetto storiografico. Più giusto definire questi episodi come segno di analfabetismo funzionale storico e di sciatteria. Una sciatteria che, per quanto riguarda la giornata degli alpini, ha come conseguenza la dolorosa perdita di una buona occasione.

Analfabetismo funzionale storico

Il…

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La forza dell’Europa.

Riflessioni sull'invasione dell'Ucraina.

di Giovanni Gozzini

 

L'Europa e la guerra

Fig.1: Nel 1957 vengono firmati i Trattati di Roma, che danno il via alla prima comunità europea, che diventò UE col trattato di Maastricht del 1992. La promozione della pace e della sicurezza e il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali sono tra i valori fondanti dell’Unione EuropeaNoi nasciamo come Unione Europea contro la guerra. Siamo la parte del pianeta che ha combattuto più guerre negli ultimi cento anni, se non vogliamo scomodare i secoli sanguinosi dell’età moderna. Nasciamo sull’idea che la guerra è inutile, e che i problemi si possono risolvere con la diplomazia e i negoziati. Questo lo dobbiamo dire ai Catalani, così come agli Ucraini. Noi dobbiamo rappresentare questo modo di…

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PERCHÉ? L’invasione dell’Ucraina pone molte domande, e ha poche risposte

di Isidoro Davide Mortellaro

Fig.1: Russia e Ucraina si tengono per mano, in piedi su Putin, vestito delle ricchezze rubate alla Russia. Disegni di bambini raccolti da attivisti ucraini e russi. Fonte: Through Art, Children Plea For Peace In UkraineDopo la caduta del Muro

La caduta del Muro di Berlino giunse come un vero e proprio cataclisma sul blocco socialista aggregato attorno all’URSS, dando origine a crisi e dinamiche diverse da quelle dell’esperienza cinese. Il mondo intero ne fu scosso ma reagì in modo unitario, sia pure sotto il segno dell’unilateralismo americano. Gli strappi inferti al tessuto internazionale dall’Iraq di Saddam furono risarciti grazie alla mobilitazione internazionale, ma anche al prezzo di una nuova guerra globale fortemente voluta dagli USA. Le aperture di…

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