di Antonio Brusa
Parlo con Jaume Casanyes, il giovane assessore alla cultura di Cunit, un paesino di poco più di diecimila abitanti sulla Costa Dorata, in Catalogna. Jaume ha studiato Storia a Barcellona, si è specializzato in Geografia a Bologna, dove, fra l’altro, ha imparato didattica della storia da Ivo Mattozzi. Un’amministrazione piena di debiti, mi dice. Ma non per questo rinuncia ai suoi progetti culturali. Fra questi, una magnifica Biblioteca per ragazzi, e, al piano inferiore di questa, la scuola di recupero per studenti a rischio, nel cui giardino ha promosso la costruzione di un piccolo parco archeologico.
Oggi fanno lezione di didattica a una giovane archeologa. Sarà una delle operatrici che lavoreranno in questo parco. C’è la direttrice della biblioteca, Joan Santacana…
di Antonio Brusa
Questa è l’avventura straordinaria di un archeologo che fa uno scavo e ne scrive la storia, ma subito dopo viene un altro tipo (scrittore, giornalista, uomo di cultura, fate voi), che non ha mai messo mano a quello scavo, epperò ha capito come sono andate le cose e come vadano raccontate. E le mette in rete.
Insomma, da buon cacciatore di bufale, ho colto il momento in cui ne viene inventata una, e ve la commento.
L’archeologo è Joan Santacana Mestre. Lavora all’Università di Barcellona. Lo conosco perché è uno dei più grandi studiosi di didattica della storia che ho avuto la fortuna di incontrare. Aggirarsi con lui, in uno dei suoi scavi, è uno dei piaceri impareggiabili che a volte mi toccano. Joan ti spiega come gli è venuto in testa l’idea di…
di Antonio Brusa
Il tema di storia sparisce o no?
«Ragazzi, so che state aspettando le indicazioni sul nuovo esame di #maturità2019 e posso finalmente dirvi che ci siamo! Qui trovate tutte le informazioni», cinguettò il ministro Marco Bussetti, il 4 ottobre 2018, annunciando i risultati della Commissione sulla riforma degli esami di Stato, presieduta da Luca Serianni, nella quale, fra i tanti provvedimenti, c’è quello dell’eliminazione di una delle due prove di storia, quella denominata “tipologia C”. Era la prova esclusivamente dedicata a questa disciplina. Ma non l’unica. Nella “tipologia B”, quella del saggio breve, era prevista un’altra prova di storia: questa dovrebbe rimanere, per quanto nella nuova configurazione del “commento a un testo argomentativo”. Uso il condizionale, perché…
di Tommaso Rossi
L’istruzione universitaria italiana offre molti percorsi post lauream eccellenti nelle discipline umanistiche: in Storia, Archivistica, Archeologia e Storia dell’Arte. Nonostante la ricchezza e la proliferazione di percorsi specifici quali master e scuole di specializzazione manca ancora, però, un’offerta rivolta a coloro che, provvisti di un titolo di laurea magistrale in discipline umanistiche o architettoniche, intendano ampliare il proprio bagaglio di conoscenze alla metodologia della ricerca storica e all’utilizzo e alla consapevolezza delle fonti documentarie, artistiche e archeologiche.
Per tali motivi, dopo un complesso lavoro scientifico di collazione tra i vari percorsi e curricula dei master esistenti in Italia, LUMSA e Accademia Maria Luisa di Borbone hanno…
di Antonio Brusa
Se vi capita di passare da Noicattaro, piccolo centro in provincia di Bari, celebre per le sue uve, potrete ammirare la targa dell’Istituto Comprensivo “A. Gramsci - N. Pende”. Noicattaro è la città natale di Nicola Pende; a pochi chilometri di distanza c’è Turi, con il carcere dove, fra il 1927 e il 1934, venne rinchiuso Antonio Gramsci. Il primo fu uno scienziato che Mussolini celebrò; il secondo un comunista che lo stesso mise in galera.
Non è il sorprendente omaggio alla nuova moda rossobruna, illustrata da intellettuali ben abbronzati, per la quale Gramsci, essendo un filosofo amato dalla destra, starebbe bene insieme a Pende, scienziato coccolato dal fascismo. Ad accomunare questi due personaggi, antitetici nella storia italiana come nella cultura mondiale, è una…
di Ilaria Sabbatini
 
Young Historians Festival è il primo festival italiano di storia rivolto ai ragazzi in età scolare, dalle elementari alla scuola superiore: un festival di storia per ragazzi fatto dai ragazzi. Quella che viene proposta per il 2018 è un'edizione zero. Abbiamo l'intenzione di farlo diventare un appuntamento fisso che qualifichi la città di Lucca nel senso dell'attenzione alla storia, alla formazione e alla didattica.…
di Romana Scandolari
Avete mai sentito parlare di Olibrio, di Glicerio, o di Serpentio? E di Galla Placidia o Elia Verina chi si ricorda? Beh, nemmeno io li conoscevo, almeno fino a quando ho assistito a un laboratorio di Antonio Brusa con un gruppo di insegnanti di scuole secondarie. Il titolo era Gli imperatori sfigati! Ovvero quelli che intrigarono e uccisero per conquistare il potere di un impero, quello romano d’Occidente, che però si sbriciolò fra le loro mani. Doppiamente sfortunati, perché ora non se li fila più nessuno e raramente compaiono sui manuali scolastici. Sottotitolo del laboratorio era: Drammatizzazione soft per raccontare una storia che si studia poco, ma che ci interessa da vicino.
Il laboratorio fu decisamente divertente e incredibilmente istruttivo! Lo potete trovare…
di Enrica Bricchetto
I bambini di Moshe è un libro che serve a chi insegna per dare vita al discorso storico quotidiano. Raccontando storie, collocate in uno spazio–tempo ben preciso, con uomini e donne che hanno nomi e cognomi, compiono azioni, reagiscono o subiscono i colpi dell’ambiente in cui sono immersi, il docente riesce a dare più forza alla sua lezione. Compie meglio il processo di trasposizione didattica di quei nuclei fondanti, di quei concetti “base” della disciplina storica, senza i quali gli studenti non acquisiscono quadri interpretativi e non si orientano in quello che succede oggi tra le due sponde del Mediterraneo.…
Le cerimonie pubbliche dell’Epifania, con le frequenti trasposizioni pittoriche, assunsero nella Firenze del Quattrocento significati politici e ideologici locali e internazionali. Studiandole, scopriamo da una parte i rapporti di potere e le forme dell’autorappresentazione peculiari delle élite fiorentine; dall'altra le trame che legavano Bisanzio e l'Occidente europeo prima e dopo la conquista ottomana. Ne abbiamo già parlato nell'articolo pubblicato su Historia Ludens I Re Magi: una fonte iconografica per conoscere la storia del Quattrocento. Cosimo de’ Medici, Bisanzio e l’Occidente. Ora completiamo il "pacchetto" didattico con queste prove di verifica interattive, che puntano sia a certificare la lettura e la comprensione analitica del testo, sia la capacità di…
L'educazione civica non è solo fatta di studio di valori e grandi discussioni, ma è anche la conoscenza di fatti, persone e ordinamenti. Un esempio abbastanza noto viene dal confronto tra il sistema americano, nel quale è naturale pretendere che gli allievi conoscano un certo numero di presidenti e quello italiano, dove si da per scontato il fatto che nessuno sappia chi sia stato Saragat o Leone.
Qui sotto presentiamo una breve introduzione alle funzioni del presidente della repubblica in Italia secondo la Costituzione e un questionario interattivo sui dodici presidenti dal 1948 ad oggi (HL).
► Questionario sui presidenti della repubblica italiana (V. Medde)
IntroduzioneIl presidente della repubblica
Il presidente della repubblica è la massima carica dello stato e…
di Vincenzo Medde
I. COSIMO DE’ MEDICI
I Medici erano una delle famiglie più potenti di Firenze; possedevano la più grande banca europea, avevano filiali a Roma, Milano, Genova, Pisa, Londra, Bruges (Belgio), Avignone (Francia); erano i tesorieri e gli esattori del Papa, prestavano soldi ai mercanti, ai principi italiani e stranieri, ai re di Francia e d’Inghilterra. I Medici a Firenze comandavano facendo eleggere alle cariche pubbliche uomini di loro fiducia. Spesero somme enormi per costruire e restaurare chiese, conventi, cappelle e per popolarle con statue, dipinti e arredi.
Aveva fondato la banca e creato la fortuna della famiglia Giovanni di Bicci (1360-1429). Dopo aver lavorato prima come apprendista, poi come fattore e infine come socio nella filiale di Roma della compagnia…
Chiedilo al vento. Un libro sugli ebrei durante il fascismo, passeggiando per Reggio Emilia.
di Marco Cecalupo
Un'uscita didattica per leggere un libro, oppure il contrario
L'autore del libro Chiedilo al vento1 è Andrea Delmonte, il papà di una mia alunna di terza dell'anno scorso (2016/2017), che è stato anche curatore, qualche anno addietro, della toccante testimonianza di Liliana Manfredi, sua zia2 . La scuola è l'IC Leonardo da Vinci di Reggio Emilia, al confine tra il centro storico e il quartiere Stazione.
Il nuovo libro di Andrea Delmonte racconta proprio di una passeggiata tra due alunni ed un professore di liceo ai giorni nostri, per le strade del centro storico, sulle tracce della presenza ebraica e della persecuzione fascista in città. Due generazioni che l'autore fa dialogare,…
di Antonio Brusa
L’altra domenica, il MuSe ha battuto il suo record di presenze giornaliere, 3792 visitatori. «La tempesta perfetta – mi ha detto Giovanni, che ci lavora come animatore (non so bene i loro job title, c’è una gerarchia articolata: mi perdonerà) – il tempo non è bello, quindi le famiglie sono venute, e oggi è la Giornata della Preistoria. Avremo le masse». Ci sono andato anch’io. Volevo vedere le attività. Molte di queste erano curate dagli operatori del Museo delle Palafitte di Ledro. Li conosco tutti e ne ho parlato altre volte, qui su Historia Ludens.
C’era Romana, che faceva Lost in Prehistory, il…
di Vincenzo Medde
Olivier de la Marche (1425-1502), cronista e uomo di corte presso il duca di Borgogna, così raccontò di quella parata: «Dopo venivano i Fiorentini, preceduti da sessanta portatori di torce vestiti di blu, ai quali seguivano quattro paggi uno dietro l’altro su quattro destrieri; i paggi indossavano vesti argentate e mantellette di velluto cremisi, mentre i cavalli avevano gualdrappe di satin bianco con i bordi di velluto blu. Alla testa dei mercanti fiorentini, in qualità di capo della loro nazione, sfilava Tommaso Portinari, vestito come i consiglieri del Signor Duca, perché consigliere anche lui. Seguivano cinque coppie di mercanti in abiti di satin nero ricamato, e poi dieci fattori in satin nero semplice; tutti avevano giustacuori cremisi. Chiudevano il corteo fiorentino 24 valletti a cavallo vestiti di blu».…
di Antonio Brusa
1. Una buona idea: aumentiamo le ore di storia.
Delle tre proposte di riforma dell’insegnamento storico, che Mariangela Caprara formula su “il Mulino” di settembre, la seconda è quella da sottoscrivere senza esitazione. Questa: «L’incremento delle ore settimanali di storia, distinta dalla geografia (sul cui insegnamento sarebbe auspicabile una seria riflessione a parte), sempre fino alla conclusione dell’obbligo scolastico, è il secondo passo indispensabile. Un numero di ore adeguato è necessario non già per trasmettere una grande quantità di informazioni/nozioni, ma per consentire lo svolgimento della didattica anche in forma laboratoriale e collegata con le realtà territoriali (musei, biblioteche, archeoclub, associazioni)».
Quante ore in…
di Antono Brusa
Concept di un manuale che non scriverò (Scuola estiva di Arcevia, 22-25 agosto 2017)*
1. Il concept, per non dire “lista di obiettivi”
Prendo il titolo di questo manuale immaginato da un libro della fine del Medioevo, La mer des histoires, perché mi sembra esprimere bene alcune idee, che elenco di getto.
- Il racconto storico deve avere un rapporto intimo con la geografia, con lo spazio. Il suo filo conduttore è una domanda che attraversa il tempo: “come gli uomini organizzano gli spazi”? Quindi, la narrazione, il modo con il quale gli uomini li percorrono, li utilizzano per sopravvivere, li modificano, li…
di Antonio Brusa
La nascita del mito
Lo abbiamo sentito tante volte, e forse anche studiato, che gli artiglieri di Napoleone adoperarono la Sfinge come tiro al bersaglio, rovinandole la faccia e il naso. Una favola che circola ancora, nonostante le numerose smentite.
Tom Holmberg, collaboratore di Napoleon Series, un sito americano specializzato nella storia dell’imperatore francese, ha messo in rete il documento più chiaro e completo in proposito. Vi leggiamo che la storia del “naso della sfinge rotto da Napoleone”, è una favola, nata al principio del XX secolo, giusto al tempo della Prima guerra mondiale, quando alcuni viaggiatori occidentali riferirono di quel naso sfigurato, e lanciarono l’ipotesi che il danno fosse stato causato da esplosivi (e che quindi che si trattasse di una…
di Fabio Fiore
La venerazione dei maestriNel campo dell’istruzione, la tradizione è di «considerare come pericolosa e sovversiva ogni forma di creatività individuale» e di privilegiare «la venerazione dei maestri, dei “grandi padri”: quelli del passato che si incontrano sui libri o quelli del presente che devono essere letti e commentati, con ossequio e nel contesto della più pura e deferente obbedienza». Per quanto non ne parli se non incidentalmente e per brevi affondo come quello appena citato, il libro di Marco Marzano e Nadia Urbinati* (La società orizzontale. Liberi senza padri, Feltrinelli 2017) ha qualcosa di importante da dire sulla scuola: conferma come tale istituzione abbia in effetti un problema di autorità, anche se di segno opposto a quello che comunemente si crede. Ma…
di Antonio Brusa
1. Il canale di Fiume
Non esiste alcuna evidenza, documentaria e storiografica, del “canale di Fiume”, quel sistema di soccorso degli ebrei che avrebbe permesso a Giovanni Palatucci, capo dell’Ufficio-Stranieri della questura di Fiume, di salvare cinquemila vite umane, nel corso della seconda guerra mondiale. Questa è la conclusione del lavoro paziente di verifica, che Michele Sarfatti ha condotto, partendo dall’articolo che sostanziò di credibilità storica la saga dello “Schindler italiano”: quel saggio di Antonio Luksic Jamin, apparso sulla rivista del Movimento di Liberazione (oggi «Italia Contemporanea») nel 1955, nel quale si descriveva l’operazione di salvataggio di massa, attuata da Palatucci a rischio della sua vita. Un episodio del quale erano circolate fino ad…
di Giuseppe Bagni, presidente nazionale del Cidi e Antonio Brusa, Istituto "Ferruccio Parri"
Da un primo, ma capillare riscontro, sembra che le pur importanti aperture contenute nella struttura del Piano di Formazione (la formazione come ricerca/azione, il coinvolgimento attivo dei docenti, il legame con il lavoro in classe e le esigenze della scuola, una governance partecipata, la qualità delle metodologie, la trasparenza delle operazioni amministrative) siano contraddette dalle realizzazioni pratiche:
- frettolosità delle iniziative,
- genericità dei percorsi formativi,
- scelte organizzative a volte poco comprensibili,
- sistemi burocratici di individuazione dei formatori,
- nessun coinvolgimento dell’associazionismo dei docenti, scarsissimo coinvolgimento delle Università e delle…
di Antonio Brusa
Coraggio: si raccontavano fesserie anche nel passato. Queste, raccolte da Shannon Selin, mostrano che anche allora venivano prodotte a tamburo battente. Nasce il figlio di Napoleone? pronta la bufala: era una bambina, è morta per il parto difficile, ed è stata subito sostituita da un neonato (che aspettava servizievole nella stanza accanto).
In Inghilterra attendono con ansia notizie della campagna contro Napoleone (siamo nel 1814). Perché aspettare fino al giugno dell’anno dopo, quando si combatté la battaglia definitiva? Ecco la bomba: un ufficiale francese è arrivato a Dover e ha comunicato che Napoleone è stato sconfitto e gli alleati sono entrati a Parigi. Waterloo può attendere.
Per non…