
di Antonio Brusa
Fonte1. La grammatica dei documenti
Il modello di ricerca secondarizzato che qui presento è frutto, da una parte, della riflessione sulla grande quantità di ricerche didattiche, tante volte spontanee, che sono state fatte in Italia fra gli anni Settanta e Ottanta, spesso in antagonismo con la didattica tradizionale e l’uso del manuale; dall’altra, lo devo allo studio della metodologia storica, un campo molto familiare a un medievista. Da queste fonti ho ricavato un modello di ricerca, adattato alle scuole in quattro fasi operative:
Scegliere / Interrogare / Interpretare / Scrivere.
Ho chiamato questo modello “la grammatica dei documenti” la sigla è SIIS, perché mi sembra individuare le operazioni di base di una ricerca. Di seguito spiegherò le singole fasi e in che modo le…

di Antonio Brusa
a. Il problema storico
Valerio Massimo (I sec. a.C- I sec. d. C) aveva un’idea precisa delle donne. Lui, nato povero, aveva fatto la sua fortuna al servizio di Sesto Pompeo, figlio di Pompeo il Grande. Il suo patrono gli aveva permesso di entrare nell’alta società romana, presso la quale cominciò a vendere i suoi libri. Il suo best seller – Detti e fatti memorabili (Factorum et dictorum memorabilium, libri IX) - fu copiato e letto per secoli.
In quel libro troviamo le donne romane. C’erano donne da non imitare, come quella signora che osò avventurarsi fuori di casa a capo scoperto. “La legge comanda che solo i miei occhi possano giudicare della tua bellezza”, sentenziò il marito, punendola duramente. E le andò bene, perché, se fosse andata a vedere i giochi da sola,…

di Joan Santacana Mestre
(Traduzione e attività di Antonio Brusa, Alessandra Gabelli e Giuseppe Losapio)
Joan Santancana Mestre, docente di Didattica delle Scienze Sociali dell’Università di Barcellona, nel suo blog ha pubblicato un laboratorio sulle immagini relativo alla prima parte della Rivoluzione industriale, quella che normalmente nei manuali è identificata come la Prima rivoluzione industriale.
Il laboratorio è formato da 37 incisioni (illustrazioni di stampo politico, satirico e di denuncia sociale), che rappresentano fenomeni e tecnologie a partire dal 1703.
Il docente catalano suggerisce di far lavorare gli studenti e le studentesse a gruppi, dando loro il compito di osservare un paio di immagini e di leggere le relative didascalie, invitandoli poi a fare una verbalizzazione di…

La Storia in piazza
Quest'anno è online e gratuita
Un ricco programma di conferenze e di corsi di formazione per i docenti caratterizza la manifestazione tradizionale di Palazzo Ducale. Sfogliate il programma e scegliete la vostra manifestazione.
22 marzo | h 10.00
Carlo GREPPI
La storia ci salverà
Il passato è presente nelle parole che usiamo, nei luoghi che conosciamo o scopriamo, nei paesaggi che guardiamo, nelle frontiere che attraversiamo, nei nostri simili a cui ci ispiriamo.
Carlo Greppi è storico e scrittore, ha collaborato con Rai Storia ed è membro del Comitato scientifico dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri, che coordina la rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea in Italia
30 marzo | h…
di Antonio Brusa
Negli anni ’80, il concetto di alfabetizzazione, proveniente dalle discipline linguistiche, comincia ad essere applicato anche alla storia. Apparentemente intuitivo (“saper leggere e scrivere”), il concetto di alfabetizzazione storica è oggetto di una serrata discussione, perché – per definirlo correttamente - occorre tenere conto di “che cosa uno legge” e “con quale abilità e profondità uno legge e scrive”. Di conseguenza, abbiamo vari tipi di alfabetizzazione (digitale, artistica, visiva, meccanica ecc.). Qui riporto la sintesi delle proposte che riguardano la storia, adattando lo schema elaborato da Marshall Maposa e Johan Wasserman nella loro rassegna: Conceptualising historical literacy: a review of the literature, in “Yesterday and Today”, dic. 2008.
…

di Antonio Brusa
Fig. 1: “Public History Weekly” dedica il numero di febbraio 2021 all’analisi dei manuali del XXI secolo. Fonte
Aforismi:
- Ognuno sceglie il manuale adatto a sé
- Il manuale che va bene a uno non va bene a un altro
- Il manuale non si adatta al mio metodo
- Il manuale si adatta al mio metodo
- Il manuale è obiettivo e freddo
- Il manuale non è obiettivo ed è ideologico
- Il manuale contiene la storia calata dall’alto
- Il manuale non è tutto
- Il manuale vero è quello che l’insegnante si costruisce da solo
- Il manuale vero è l’ambiente che ci circonda
- Il manuale vero è il mondo
- La colpa è del manuale
- Il manuale non conta nulla, chi conta è l’insegnante
- Il manuale è troppo ricco
- Il manuale è troppo povero
- Tutti i manuali sono uguali
Queste e tante altre frasi fatte…

di Antonio Prampolini
Prefazione
Immagini e didattica della storia (Antonio Brusa)
Le immagini da sempre fanno parte, o dovrebbero far parte, del corredo dell’insegnante. Almeno dai tempi lontanissimi di Niccolò Cusano. Da molto meno tempo sono entrate nell’armamentario dell’insegnante di storia, con l’eccezione degli insegnanti della primaria. Infatti, le immagini sono state a lungo considerate un sussidio necessario per i bambini, quando si pensavano incapaci di studiare argomenti lontani nel tempo e nello spazio, e per questo bisognosi di un sussidio visivo.
Le immagini entrano nei manuali molto tardi, intorno agli anni ’70 del secolo scorso. Pian piano, invadono prima quelli delle medie e poi quelli delle secondarie superiori. Resta ancora ben chiusa la cittadella dei manuali per…

di Antonio Brusa
Nella varia mitologia cresciuta intorno alla figura di Cristoforo Colombo, troviamo esempi che illustrano significato e differenze di tre “deformazioni” del sapere storico: il falso, lo stereotipo e l’invenzione. Il primo è il famoso “uovo di Colombo”. Tutti conoscono questa storiella, falsa per quanto di nobili origini.
Probabilmente l’aveva inventata Giorgio Vasari, applicandola a Brunelleschi; poi Girolamo Bulzoni l’attribuì a Colombo. L’aneddoto esaltava la genialità dei due uomini del Rinascimento, di fronte a chi sminuiva la portata delle loro innovazioni, vuoi la famosa cupola, vuoi il viaggio verso occidente. La storiella dell’uovo diceva: tutti possono varcare l’oceano Atlantico, ma solo dopo che qualcuno l’ha fatto la prima volta dimostrando che si può tornare…

di Antonio Brusa
Fig. 1: A. Mucha, La resurrezione del popolo slavo, P. Finolezzi, Art Nouveau e Indipendentismo slavo nell’opera di Alphonse Mucha Fonte Il paradigma classico della didattica della storia – basato sui cinque elementi: aula, programma, manuali, lezione, interrogazione – si forma nel contesto di una complessa operazione di pedagogia nazionale, messa in atto dagli stati europei nel 1800. Una strategia che si attiva lungo molti canali: la filiera scuola-università, quella della produzione mitopoietica (le Invenzioni, come ci ha insegnato Eric Hobsbawm), l’intensa produzione di feste, inni e calendari nazionali, l’intervento sull’arredo urbano (nomi delle strade, monumenti, edifici pubblici), il sostegno alla produzione lirica (in Italia soprattutto), la sacralizzazione…

di Lia Giachero
Il libro Oltre il muro, frutto del lavoro di aggiornamento di Isral (l’Istituto storico della resistenza di Alessandria), mi ha permesso di viaggiare in territori storici solitamente non frequentati nelle scuole. Con il saggio di Luigi Bonanate e con quello di De Bernardi ho ripercorso un pezzo di storia del XX secolo che in parte avevo visto accadere, e solo in parte avevo avuto la possibilità di studiare: la guerra fredda, la corsa agli armamenti di U.S.A. e U.R.S.S., l'invasione sovietica dell'Afghanistan, le presidenze di Reagan e di Gorbačëv, la guerra nei Balcani, il 4 giugno 1989 (Piazza Tien'anmen) e l'11 settembre 2001 (il crollo delle Torri Gemelle), la nascita dell'Isis, le primavere arabe, ma anche le due guerre mondiali, il '68, i cambiamenti della Cina, la…

di Antonio Brusa
Une classe à la fin du XIX e siècle. Foto di David Carrette Fonte Quella che vedete è l'aula, un ambiente creato nel XIX secolo, elemento costitutivo del paradigma classico della didattica della storia. La predella, la cattedra, la lavagna di ardesia, i tabelloni didattici e i banchi. In questo ambiente, l'insegnante spiegava e interrogava. Col tempo, e dopo varie resistenze degli insegnanti, si aggiunse a questi elementi il manuale.
Nel dopoguerra, quel paradigma si è progressivamente sbriciolato. Ci sono molti che pensano che il suo ripristino sia la garanzia per un insegnamento che funzioni. Ricordiamo tutti la lettera di Ernesto Galli della Loggia al ministro pro tempore, per ripristinare la predella, e, più di recente i timori per i danni inenarrabili che…

di Antonio Brusa
Fonte Inizia il 26 febbraio e proseguirà fino a maggio, ogni lunedì e venerdi, di sera, dalle 16.30 alle 19.30. Come è mia abitudine, accosterò gli aspetti teorici e quelli pratici della didattica. Quindi parleremo di modelli di insegnamento storico, delle ideologie sottese a questi, dei cambiamenti del XXI secolo. Al tempo stesso, vedremo come usare il manuale, le fonti scritte e quelle visive, gli oggetti e i paesaggi, i giochi, il debate, l'internet e il digitale. Il corso sarà a distanza.
Non sarò solo. Mi aiuteranno il valido gruppo di Historia Ludens e tanti colleghi: Giuseppe Sergi, Marina Gazzini, Claudia Villani, Salvo Adorno, Walter Panciera, Joan Santacana Mestre, Nadia Olivieri e Luigi Cajani. Li ringrazio tutti fin d'ora.
Come ogni corso universitario,…

di Daniele Boschi
Barbara Engelking e Jan Grabowski, i due storici della Shoah condannati per diffamazione da un tribunale di Varsavia il 9 febbraio 2021 Immagine1 Immagine2Finora erano stati soprattutto alcuni studiosi accusati di negazionismo a finire in tribunale e ad essere condannati per quanto avevano scritto in merito all’Olocausto (tra i casi più noti vi sono quelli di Robert Faurisson, di Roger Garaudy e di David Irving). Ma ora le parti sembrano essersi invertite. Martedì 9 febbraio un tribunale di Varsavia ha giudicato colpevoli di diffamazione due importanti studiosi della Shoah, per alcune affermazioni fatte in un libro in cui raccontano le persecuzioni subìte dagli ebrei in Polonia durante la Seconda guerra mondiale.
Ma procediamo con ordine. Barbara Engelking…

di Antonio Prampolini
PARTE PRIMA: SITOGRAFIA DELLE FONTI E DEI TEMI DI INDAGINE*
1. Che cos’è la Visual History
Innanzitutto, che cosa è la Visual History ? Navigando in Internet, una prima risposta la possiamo trovare nelle enciclopedie online.
Docupedia-Zeitgeschichte (Docupedia – Storia Contemporanea), l’enciclopedia open access del Centro per la Ricerca di Storia Contemporanea di Potsdam (Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung Potsdam ZZF) contiene una voce autoriale, a firma Gerhard Paul, dedicata specificatamente alla Visual History.
Paul, che è uno dei più noti specialisti della Visual History nell’ambito della storia contemporanea, sottolinea come nel corso del primo ventennio del nostro secolo si sia verificato un cambio di paradigma negli studi storici, favorito dalle…

Corso di aggiornamento per docenti di ogni ordine e grado
A cura di Antonio Brusa in collaborazione con i Servizi Educativi e Culturali di Palazzo Ducale, con Mariangela Galatea Vaglio, Giuseppe Losapio e Raffaele Guazzone.
Peter Bichsel racconta di un suo amico che se ne andò in Africa ad ascoltare racconti africani.
Si sedeva intorno al fuoco e ascoltava quei vecchi parlare. Gli piaceva un sacco, fino a quando si accorse che, solo con l’ascolto, non aveva imparato granché. Si rese conto che, per capire quei racconti, doveva tornare a casa e studiare la grammatica di quelle lingue e la storia di quelle popolazioni.
Come conciliare il piacere dell’ascolto con la grammatica di una disciplina? E come realizzare questo obiettivo con una didattica…

di Raffaele Guazzone
Il cavallo del principe nero
ha fatto la cacca sul sentiero,
e i soldati dell’armata
tutti quanti l’han pestata.
Dice un soldato – porca miseria
la guerra è proprio una roba seria!
Risponde un altro – miseria porca
la guerra è proprio una roba sporca…
Antico adagio popolare
Fig.1: Bernie Sanders alla cerimonia di insediamento del presidente Biden. FonteIo me l’immagino lo storico che fra 150 anni cercherà di ricostruire la cerimonia dell’insediamento di Biden, e si arrovellerà cercando di capire il ruolo di Bernie Sanders in quel contesto, e come mai ci siano in rete più informazioni sui suoi buffi guanti che sull’evento in sé: è bastata una foto d’agenzia ripresa da vari utenti di Twitter per scatenare la creatività e l’ironia del web, che hanno piazzato il senatore…

di Daniele Boschi
Una statua di Ottaviano Augusto e un’altra di Marco Aurelio adornano gli spazi pubblici del campus della Brown University, una delle più antiche e prestigiose università statunitensi, fondata a Providence, Rhode Island, nel 1764.
La prima statua è una riproduzione in bronzo dell’Augusto di Prima Porta, conservato nei Musei Vaticani; la seconda è una copia della celeberrima statua equestre di Marco Aurelio, attualmente custodita nei Musei Capitolini a Roma.
Da diversi mesi un gruppo di studenti ne chiede la rimozione in quanto simboli del colonialismo, del razzismo e del suprematismo bianco. È un altro capitolo della “guerra delle statue” che ha infuriato per diversi mesi negli Stati Uniti e della quale Historia ludens ha già dato conto in diversi articoli (l’ultimo in…

di Antonio Brusa
Attorno a Olivier Duhamel ruotava la “Familia Grande”, una tribù gaudente composta da osannati intellettuali e politici francesi, strenua praticante della libertà sessuale. Duhamel si è dimesso perché la figliastra lo ha accusato di aver abusato del suo fratello gemello, venti anni fa, quando questi aveva 14 anni. Si sono dimessi un po’ di suoi amici. Alain Finkielkraut, che aveva posto alcune domande – per capire non per difenderlo, ha cercato di spiegare –, è stato licenziato dalla TV. Si è dimesso anche Xavier Gorce, disegnatore di “Le Monde”, che aveva pubblicato una vignetta nella quale si prendeva gioco di quel groviglio di rapporti intrecciati che caratterizzava la “Familia Grande”.
Nella vignetta dialogano due pinguini, dall’identità impossibile da…

di Raffaele Guazzone
Per un insegnante di storia la cosa più divertente sui social sono i meme sul Medioevo. Sfido qualsiasi collega a provare il contrario. Non sono solo io a dirlo: parlano i dati di accesso di pagine come Feudalesimo e Libertà pseudopartito filomedievale con tanto di merchandising a tema, oppure Alessandro Barbero noi ti siam vassalli, direttamente connesso alla crescente popolarità del docente universitario – il primo a guardare con ironia al suo strano ruolo di pop-star della storia, dimostrando in molti dei suoi interventi che è possibile fare divulgazione corretta e piacevole, anche ridendoci un po’ su.
Ciò che più colpisce dei meme che circolano in rete, che sono ovviamente prodotto di appassionati e non di professionisti del settore (anche se…

Sitografia delle riviste italiane ad accesso libero e gratuito
di Antonio Prampolini
Historia Ludens aveva pubblicato nell’aprile del 2013 una rassegna delle Riviste storiche gratuite online a cura di Gabriella Lobuono. È l’articolo di HL più consultato. A distanza di otto anni, questo è un aggiornamento doveroso. HL si augura che sia utile quanto il primo.
Da qualche tempo, le riviste elettroniche di storia sono oggetto di studio da parte degli storici italiani. Rolando Minuti, in una sua relazione ad un convegno organizzato dalla SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea) nell’aprile del 2000 (Storiografia, riviste e reti: una transizione avviata), elencava i vantaggi, rispetto alle tradizionali edizioni cartacee, delle riviste elettroniche di storia…

di Antonio Prampolini
Fig.1: logo del Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung Potsdam (ZZF) Fonte1. L’istituto di ricerca
Il Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung Potsdam (ZZF) è un istituto di ricerca interdisciplinare creato nel 1996 con sede in Germania a Potsdam (capoluogo del Brandeburgo). Studia la storia contemporanea tedesca ed europea del XX secolo e i suoi effetti fino ai giorni nostri. L’attività scientifica dell’istituto è organizzata in dipartimenti (attualmente quattro) che si dedicano ciascuno ad una specifica area tematica: Comunismo e società, Storia dell'economia, Storia della società, Storia dei media e della società dell'informazione.
Le ricerche e le pubblicazioni dell’istituto riguardano in particolare:
- la “Guerra…