Laboratorio su una foto iconica: lettura e contestualizzazione*
di Antonio Brusa
The Saigon Execution e la guerra del Vietnam
All’una e trenta della mattina del 31 gennaio del 1968 i marines nordvietnamiti e i vietcong (i guerriglieri comunisti del sud Vietnam) scatenarono l’offensiva del Têt (il Capodanno vietnamita). Ottantamila soldati attaccarono contemporaneamente le più importanti città del Vietnam del sud. Contavano sulla sollevazione della popolazione, stanca degli americani e della guerra, e sul rapido disfacimento delle truppe del Vietnam del Sud, che ritenevano un esercito-fantoccio al servizio degli Usa. Si lanciarono all’attacco convinti che non sarebbero più…
di Steven Stegers, Marie-Louise Ryback-Jansen
Questa settimana, attivisti in tutta Europa e negli Stati Uniti hanno sfregiato statue di personaggi storici perché associate con colonialismo, imperialismo, schiavismo o razzismo. Riusciranno questi atti simbolici a portare i cambiamenti strutturali e sistematici di cui abbiamo bisogno?
10 giugno 2020, L’Aja/Berlino
Un enorme movimento ha preso piede in tutto il mondo, innescato dalla morte di Georg Floyd e infiammato dalla pubblica indignazione di fronte a razzismo strutturale e violenza da parte dei corpi di polizia. Statue che, per il pubblico medio, erano semplicemente parte del paesaggio, sono state vandalizzate, ribaltate, calpestate e – nel caso della statua di Colston a Bristol – trascinate per le strade e gettate nelle acque del porto.…
Un corso di aggiornamento in tre incontri
di Lucia Boschetti
L’Associazione Europea degli Insegnanti di Storia – Euroclio e il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari organizzano, dal 1° al 14 luglio, tre incontri on-line dedicati alla didattica della storia. Lo scopo è quello di proporre, attraverso una riflessione teorica e su esperienze concrete, alcune strategie per superare la didattica a distanza in situazione di emergenza, cogliendo però dai mesi scorsi suggerimenti e tentativi che possono diventare utili risorse per il futuro. Dunque, una riflessione sulla didattica della storia a distanza che parte dalla distinzione tra la situazione di emergenza, che in alcuni casi ha forzato l’introduzione di meccanismi e materiali inediti e, in altri, ha…
di Lucia Boschetti – Antonella Fiorio – Carmine Serio
Con un gioco di parole, questo articolo avrebbe potuto intitolarsi ADad: Anno Domini a distanza. Racconta, infatti, di come uno dei tradizionali giochi di carte – Anno Domini – (Urs Hostettler, da Vinci games 2011), al quale sono affezionati i lettori di Historia Ludens, sia stato confezionato in una nuova veste digitale.
Le vicende di questo gioco e delle sue molteplici varianti sono note ai lettori di HL: li rimandiamo, per rinfrescare la memoria, all’articolo originale che lo ha proposto e alle sue applicazioni alla storia.
Anno Domini, per imparare a giocare con le date
Per chi, però, incappa per la prima volta in questa intrigante proposta, diamo qualche indicazione di base: Anno Domini e le sue derivazioni sono giochi di carte,…
di Antonio Prampolini
Assai consistente è la presenza del Sessantotto nel web. Numerose sono le risorse online riguardanti gli eventi e i movimenti di protesta che hanno caratterizzato nel mondo quell’anno cruciale della storia della seconda metà del Novecento. La natura globale, ipertestuale e multimediale del nuovo medium ha permesso di rappresentare il Sessantotto nelle sue diverse realtà e nei suoi molteplici aspetti.
Le varie iniziative (conferenze/seminari, ricerche/pubblicazioni, mostre/esposizioni) poste in essere in Europa e in America per la ricorrenza dei cinquant’anni dal ‘68 hanno notevolmente accresciuto in rete le risorse (testi, immagini, audiovisivi) utilizzabili da tutti coloro che, sia pure con diverse finalità, intendono approfondire la conoscenza degli accadimenti del…
di Antonio Prampolini
Assai consistente è la presenza del Sessantotto nel web. Numerose sono le risorse online riguardanti gli eventi e i movimenti di protesta che hanno caratterizzato nel mondo quell’anno cruciale della storia della seconda metà del Novecento. La natura globale, ipertestuale e multimediale del nuovo medium ha permesso di rappresentare il Sessantotto nelle sue diverse realtà e nei suoi molteplici aspetti.
Le varie iniziative (conferenze/seminari, ricerche/pubblicazioni, mostre/esposizioni) poste in essere in Europa e in America per la ricorrenza dei cinquant’anni dal ‘68 hanno notevolmente accresciuto in rete le risorse (testi, immagini, audiovisivi) utilizzabili da tutti coloro che, sia pure con diverse finalità, intendono approfondire la conoscenza degli accadimenti del…
di Laura Rizzo *
Della scuola serale si parla molto poco. In questi giorni di furibonda attività a distanza, ancora meno. Eppure è una realtà vivida e forte. Lavorarci, un’esperienza da consigliare a chiunque voglia fare il docente. Ti passano davanti mondi lontanissimi, storie forti, alunni difficili che hanno avuto problemi con la legge, bulli, pupe e marinai. Hai persone che tornano a 50 anni con la vergogna negli occhi e le unghie nere di grasso, perché fino a un’ora prima di compilare la domanda d’iscrizione, erano in officina; e ora siedono tra i banchi, con una dignità direttamente proporzionale al bisogno di dare pane ai propri figli. E quindi, ritentare la carta dello studio, del pezzo di carta, abitare le aule scolastiche lasciate troppi anni prima. Hai alunni che dipendono dal…
di Arcangelo Teofilo
Che cosa ne pensano storici e insegnanti di storia della didattica a distanza (Dad)? Non abbiamo inchieste a tappeto, per rispondere a questa domanda, ma il forum telematico promosso dalla Commissione didattica del Coordinamento delle società storiche, svoltosi il 31 marzo 2020, è una sede autorevole per capire alcuni orientamenti. La discussione, dal titolo Insegnare storia a distanza e in emergenza https://www.youtube.com/watch?v=Wa26D-JKc10&t=1s è stata organizzata da Walter Panciera, dell’Università di Padova, che l’ha presentata con l’auspicio di avviare un dibattito non dettato dall’emotività del momento.
Questo incontro, della durata di poco meno di tre ore, ha raccolto esperienze di docenti, che hanno reagito prontamente all’emergenza, modificando…
di Cesare Grazioli
1. Copiare o non copiare. Questo è un problema
Insegnante di scuola superiore catapultato per la prima volta nella didattica a distanza, ho dovuto apprendere in fretta, molto sulla mia pelle e spero il meno possibile su quella dei miei studenti. Gli aspetti negativi sono evidenti a tutti, dalla difficoltà di mantenere i rapporti umani alla grande dilatazione del tempo di lavoro (che sembra essere la norma per tutti coloro che, fuori dalla scuola, fanno smart working da tempo). Ci sono però anche notevoli aspetti positivi: il più interessante è lo stimolo a progettare e a praticare forme di valutazione che evitino il plagio/aiutino/“interferenza esterna”, o comunque si vogliano chiamare le copiature.
Sembra questo un problema che tocca con intensità diversa le differenti…
di Cesare Grazioli
Introduzione
In un intervento parallelo a questo, sulla classe quinta, pubblicato su HL, ho sottolineato le opportunità che, assieme ai molti problemi, la didattica a distanza offre all’insegnamento, in particolare su un aspetto che a molti appare come il più critico: le prove di verifica e le forme di valutazione. La didattica a distanza accelera una necessità che è anche della didattica in presenza: quella di progettare verifiche “a prova di copiatura”, cioè prove di verifica della competenza degli allievi, nelle quali gli “aiuti esterni” risultino ininfluenti oppure, in alcuni casi, siano già “inclusi nelle regole del gioco”.
E’ in questa direzione che mi sono mosso per costruire, anche per la classe quarta, verifiche e attività didattiche, individuali o di gruppo,…
di Raffaele Guazzone
Una premessa, doverosa, breve e (poco) polemica
Per molti insegnanti la scuola è finita dopo le vacanze di carnevale. Per molti altri invece, è cominciato qualcosa di diverso. È arrivato quel momento terrorizzante ed eccitante in cui – per cause di forza maggiore – programmi, libri, verifiche ed interrogazioni restano nel cassetto, e bisogna inventarsi qualcosa di nuovo. Non so dire cosa resterà nel mondo della scuola di questi mesi complicati, così come non so ponderare le ricadute nel tempo di questa didattica a distanza.
Vivo quotidianamente sulla mia pelle (e su quella dei miei ragazzi) le difficoltà della situazione, ma non ho nessuna intenzione di stare ad aspettare, di trincerarmi dietro ad un ovvio “non è lo stesso, se non siamo in classe: era meglio prima”. Un…
di Daniele Boschi
Di fronte alla crisi provocata dalla diffusione del Coronavirus, gli organi di informazione e i social media si sono spesso affidati alle analisi e alle previsioni di medici ed epidemiologi, economisti, psicologi e scrittori; anche gli storici, tuttavia, sono scesi in campo. La Società Italiana per la Storia dell’Età Moderna ha realizzato nel suo sito web una raccolta di articoli, interviste e risorse online intitolata “la storia al tempo del Covid-19”. JSTOR Daily ha pubblicato decine di saggi ed articoli che oltre ad offrire approfondimenti sulla situazione attuale, ripercorrono la storia delle malattie infettive, della loro diffusione e delle misure adottate per prevenire o contrastare il contagio.
Naturalmente il tema ricorrente negli interventi a sfondo storico è il…
di Antonio Brusa
Nove laboratori sulla contestualizzazione storica*
 
A. IL LABORATORIO DELLA CONTESTUALIZZAZIONE
In questo gruppo di laboratori inserisco quelle attività che mirano ad analizzare il fatto storico “Sessantotto”. Sono laboratori che vorrei definire “top-down”. Vanno dall’insegnante all’allievo in un percorso abbastanza tradizionale. L’insegnante prepara i materiali (lezioni, schemi) e pone agli allievi delle questioni da risolvere.
Il campo di indagine è quello della contestualizzazione storica. Lo organizzo in due parti. La prima si occupa della complessità. Comprende cinque attività che, a partire da un modello storiografico, cercheranno di collegare l’“evento Sessantotto” a un contesto più ampio. La seconda si occupa del tempo, con quattro proposte, attraverso le…
Con una postilla sul “Laboratorio del tempo presente” (di HL)
di Salvatore Adorno*
Domesticazioni riuscite e no
La vicenda del corona virus ci permette di utilizzare come chiave di lettura della storia dell’umanità il conflitto tra uomo e microbi.
I microbi, virus e batteri, hanno una storia più lunga di quella dell’uomo. L’uomo è comparso sul pianeta 4 milioni di anni fa, quando i virus e i batteri erano già presenti da due miliardi di anni. Erano allora le più numerose forme di vita, i veri padroni della terra. Da quel momento l’uomo a grandi tappe ha forgiato il pianeta e ha riorganizzato il mondo degli altri esseri viventi in funzione del suo dominio: alcuni sono stati addomesticati…
di Antonio Brusa
PARTE PRIMA: L’EVENTO E LA MEMORIA
1. Manifesti di un tempo passato
I manifesti del Sessantotto erano stampati in stretta economia o disegnati, uno per uno, in stanze piene di fumo, dove si ragionava della rivoluzione del giorno dopo. Oggi sono venduti all’asta, a prezzi a volte esorbitanti. Quelli introvabili sono conservati nelle biblioteche, come i quattordici manifesti dai quali Marie Jamet ricava alcuni motivi di quella rivolta: la lotta contro l’autorità, per una informazione alternativa e dunque contro la censura, a sostegno della classe operaia, contro il conformismo.
Ne riproduco solo due, prodotti dall’Atélier Populaire, un gruppo di artisti che si propose come “designer collettivo delle masse” (alcuni di loro fecero poi una bella carriera), perché ci mostrano -…
L’educazione alla cittadinanza nell’attività delle organizzazioni e delle reti europee
di Antonio Prampolini
Il CONSIGLIO D’EUROPA
Il Consiglio d’Europa (Council of Europe / Conseil de l'Europe), dalla sua creazione (1949) a oggi, ha sempre riconosciuto all’istruzione/educazione un ruolo centrale nella promozione della democrazia e dei diritti umani. Numerose sono perciò le “raccomandazioni” rivolte in tale ambito agli stati membri dell’organizzazione; raccomandazioni che, pur non essendo giuridicamente vincolanti, sono però da apprezzarsi per il loro contributo all’introduzione di buone pratiche didattiche/divulgative e all’innalzamento degli standard educativi nel Vecchio Continente.
Tra queste, fondamentale è la Carta per l'educazione alla cittadinanza democratica e l'educazione…
di Antonio Prampolini
Educación para la Ciudadanía
Nella Spagna degli anni 2000 l’educazione alla cittadinanza è stata affrontata in un clima di accesa conflittualità politica e ideologica caratterizzato dall’aspra lotta tra i due principali partiti che si sono alternati alla guida del paese (il partito socialista PSOE e il partito popolare PP) e dalla pregiudiziale opposizione della Chiesa cattolica nei confronti del processo di laicizzazione della società e, in particolare, della scuola.
Dopo il lungo periodo della dittatura di Franco (1939–1975), la Spagna era ritornata tardivamente e faticosamente alla democrazia lasciandosi alle spalle i programmi di educazione alla cittadinanza basati sulla promozione del patriottismo, sull’apprendimento dei valori del cattolicesimo tradizionale e…
di Antonio Prampolini
Citizenship Education
Nonostante sia la patria della democrazia parlamentare e, nell’immediato secondo dopoguerra, abbia sperimentato il Welfare State (Piano Beveridge) e abbia dato con Thomas H. Marshall un contributo fondamentale alla definizione storico-sociologica del concetto di cittadinanza, l’Inghilterra, a differenza di altri paesi europei come Francia e Germania, ha affrontato con forte ritardo il tema dell’educazione alla cittadinanza.
Solo a partire dal 2002, la citizenship education è stata introdotta come materia specifica nel curricolo delle scuole pubbliche per gli studenti di età compresa tra gli 11 e i 16 anni su indicazione della Citizenship Advisory Group (CAG), una commissione consultiva presieduta da Bernard Crick (nota anche come Crick Group)…
di Daniele Boschi
Sono passati più di quattro anni dall’appello che Cesare Grazioli rivolse ai docenti di storia delle scuole secondarie superiori affinché insegnassero la storia degli ultimi cento anni. Grazioli osservava che, vent’anni dopo l’emanazione del decreto Berlinguer, non era raro imbattersi in classi che arrivavano agli esami di Stato con programmi di storia che non andavano oltre la fine della Seconda guerra mondiale. Proprio a partire dalla constatazione che gran parte degli insegnanti non riesce ad inserire nel curricolo lo studio…
Nel 2013 i siti web che ne parlavano erano un milione e 270 mila. Lo annotavo in un intervento di HL sulle foibe, nel quale, sulla scorta di un lavoro di Luigi Cajani, raccontavo la dinamica di quel tragico fatto, la vicenda della sua memoria e le proposte didattiche che, al momento, erano state elaborate soprattutto (e quasi esclusivamente) dai colleghi degli Istituti Storici della Resistenza. Un lavoro che potrebbe essere letto e utilizzato in classe anche oggi: vi troverete, quasi inalterati, tutti i temi che agitano il dibattito odierno.
Nel frattempo le ricorrenze nel web sono aumentate. Oggi sono un milione e 520 mila. In sette anni se ne sono aggiunte ben 250 mila, a testimonianza di una crescente circolazione delle conoscenze su quei fatti. Molte di queste occorrenze,…
di Antonio Prampolini
Politische Bildung
La storia dell'educazione alla cittadinanza nella Germania (Repubblica Federale) della seconda metà del Novecento è strettamente legata al processo di costruzione e sviluppo di un sistema democratico politicamente stabile e socialmente evoluto.
Il fallimento dell'esperimento democratico della Repubblica di Weimar e la facilità con cui Hitler aveva conquistato il potere in Germania nel 1933 erano, in parte, da imputarsi ai sistemi educativi fortemente autoritari e pertanto incapaci di trasmettere i valori della democrazia. Da ciò la necessità, a partire già dagli anni immediatamente successivi alla fine della seconda guerra mondiale e al crollo del regime nazista, nella Germania occupata delle potenze vincitrici (1945-1949), di dare corso ad un…