
di Antonio Prampolini
Fig.1: logo del Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung Potsdam (ZZF) Fonte1. L’istituto di ricerca
Il Leibniz-Zentrum für Zeithistorische Forschung Potsdam (ZZF) è un istituto di ricerca interdisciplinare creato nel 1996 con sede in Germania a Potsdam (capoluogo del Brandeburgo). Studia la storia contemporanea tedesca ed europea del XX secolo e i suoi effetti fino ai giorni nostri. L’attività scientifica dell’istituto è organizzata in dipartimenti (attualmente quattro) che si dedicano ciascuno ad una specifica area tematica: Comunismo e società, Storia dell'economia, Storia della società, Storia dei media e della società dell'informazione.
Le ricerche e le pubblicazioni dell’istituto riguardano in particolare:
- la “Guerra…

di Joan Santacana Mestre
1. Dussert, De Zeus à Neymar, comment le selfie illustre notre besoin de marquer l'histoire. (Fonte)Il mondo attuale pare rivivere una nuova tappa di puritanesimo. È come un ritorno all’era vittoriana. Questa volta, però, il puritanesimo, come un virus terribile, non si limita al territorio britannico, ma si espande per ogni dove. Vorrei presentare un esempio paradigmatico di questa epidemia: l’esposizione a Parigi di Stéphane Simon. Questo giovane artista aveva deciso, fin dal 2012, di esplorare il campo della scultura con la stampante 3D. Una nuova strada di indagine artistica. Nell’installazione intitolata In ricordo di me (In memory of me), l’artista ha voluto dar conto di una realtà innegabile del mondo dell’arte e della museografia: il proliferare dei selfie…

di Antonio Prampolini
(con una prefazione di Antonio Brusa)
Perché studiare la schiavitù?
Fig.1: Alessandro Magnasco, L'imbarco dei galeotti nel porto di Genova (1740). Da G. Bonazza, Essere Schiavi. Il dibattito abolizionista e le persistenze della schiavitù negli Stati Italiani preunitari (1750-1850), tesi dottorale (Ca’ Foscari e Ecoles des Hautes Etudes), 2016, p. 165).
Roba da scuole americane, inglesi o francesi, nelle cui classi i discendenti dei vecchi padroni e dei vecchi schiavi si confrontano. Ma in Italia? L’Italia moderna è stata un “paese con gli schiavi”, ha scritto Salvatore Bono (il nostro più importante studioso di questo problema), non un “paese schiavista”. Da noi, la schiavitù non è un “argomento sensibile”. Un tema interessante, ma non indispensabile in un…

Il 5 novembre 2020 è partita la quarta edizione del concorso di scrittura a squadre Che Storia!, rivolto agli studenti e agli insegnanti degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Informazioni aggiornate sull’iniziativa, promossa dall’Accademia dell’Arcadia, in collaborazione con la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, l’Istituto di storia dell’Europa mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea e il Dipartimento di Scienze umane dell’Università degli studi dell’Aquila, sono disponibili nel sito del progetto Narrazioni di confine (alla pagina http://www.narrazionidiconfine.it/concorso/che-storia-4/).
Il concorso propone a docenti e studenti un progetto di scrittura originale e innovativo. Gli studenti…

di Valeria Della Valle
Tutta un’altra storia 3 raccoglie i dodici racconti finalisti della terza edizione del concorso Che Storia!, scritti da studenti di scuole superiori. Sono racconti diversissimi per temi e modalità espressive. Alcuni hanno scelto la formula del diario ritrovato o inventato, altri la ricostruzione di un antico fatto di cronaca, in altri ancora l’invenzione parte dalla lettura di fonti d’archivio o dalle cronache riportate dai quotidiani.
In tutti si avverte non solo la volontà di scrivere bene, in buon italiano, e di utilizzare le fonti in modo corretto e rispettoso, ma anche il piacere di scavare nel passato per riportare alla luce frammenti di memorie lontane. Stanno a testimoniarlo le note metodologiche e le bibliografie e sitografie riportate alla fine di ogni…

di Antonio Prampolini
Per un migliore utilizzo delle risorse della rete sulla storia della schiavitù si propone di seguito una sitografia in ordine alfabetico degli autori (studiosi, enciclopedie, centri di ricerca, networks, associazioni culturali, istituzioni/enti, organismi internazionali) degli articoli/testi/documenti elencati nella Sitografia per temi.
Tutti i testi erano consultabili in rete alla data del 24 /11/2020.
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Fig.1: acquerello di Francis Meynell (1821-1870) raffigurante gli schiavi sotto il ponte della nave negriera spagnola Albanoz catturata dalla marina inglese nel 1846 al largo…

di Antonio Prampolini
La recente “guerra delle statue” ha suscitato un nuovo interesse per la storia della schiavitù e dello schiavismo. Historia Ludens ha affrontato l’argomento negli articoli di Antonio Brusa[1] e di Daniele Boschi[2].
Numerose e disperse nel “mare magnum” del Web sono le fonti digitali sull’argomento. Il loro utilizzo impone perciò un attento lavoro di individuazione/ selezione e giustifica una sitografia che percorra la storia della schiavitù attraverso i secoli dall’antichità alla nostra contemporaneità.
La sitografia che qui si propone è suddivisa in due parti: Schiavitù / Schiavismo e Abolizione della schiavitù / Abolizionismo. Nella prima parte le fonti digitali sono aggregate per epoche/periodi storici (Antichità, Medioevo, Età Moderna, Forme contemporanee di…

di Antonio Brusa
Fig.1: Totem Thunderbird Fonte I media sottolineano la puntualità di Liberator, la nuova serie di Netflix, che esce proprio l’11 novembre, il Veteran day americano. Io preferisco sottolineare la tempestività che ha mosso i responsabili di Netflix a produrre questa fiction proprio in un momento di scontri razziali. Liberator, infatti, racconta le imprese della divisione Thunderbird, dallo sbarco in Sicilia fino alla liberazione del campo di concentramento di Dachau.
Thunderbird, “uccello del tuono”, è un mito/favola comune a popolazioni indigene americane ed europee. Il nome azzeccato per una divisione nella quale latinos e nativi americani militavano insieme a soldati statunitensi. Uno straordinario esempio di integrazione, oltre che di abnegazione e di incredibile…

di Daniele Boschi
Fig.1: La statua di Cristoforo Colombo a Boston (Massachusetts) decapitata lo scorso 10 giugno. Fonte Un corposo dossier sulla Guerra delle statue
Historia Ludens è intervenuta più volte sulla questione dell’abbattimento delle statue, con articoli sugli attacchi ai monumenti avvenuti a partire dal giugno scorso, sul dibattito sviluppatosi intorno alla cosiddetta “guerra delle statue” e sulla proposta di abbattere la statua di Costantino il Grande; abbiamo pubblicato inoltre una sitografia analitica e la presa di posizione degli storici che lavorano al progetto Contested Histories dell’IHJR (Institute for Historical Justice and Reconciliation). Ma l’analisi degli eventi più recenti rimarrebbe sicuramente incompleta, se tralasciasse il fatto che la principale…

di Joan Santacana Mestre
Parigini poveri bevono il caffé sotto gli occhi inorriditi di un aristocratico. Stampa della fine del XVIII, museo Carnavalet, Parigi. (Fonte)Gli avvenimenti del secolo XIX che hanno influito sul nostro futuro.
Propongo un modello di lavoro per gli insegnanti delle secondarie superiori, basato sulla ricerca in rete di immagini storiche. L’esempio riguarda il secolo XIX, fino agli anni ’80. Su questa base l’insegnante potrà costruire altri lavori, completando il percorso della storia contemporanea. Una proposta cronologica potrebbe essere questa (le date sono indicative):
1800-1880: modello qui sviluppato
1880-1919 | 1919-1945 | 1949-1980 | 1980-2008 | 2008-oggi
Di questo modello esiste un’altra…

Falsi e fake news, fra passato e presente
di Amedeo Feniello
Ma il falso appartiene solo alla nostra epoca? Solo le infinite voci, bulimiche e caotiche, dei social sono capaci di catalizzare fake news? Proprio no. Due libri apparsi entrambi nel 2020, il primo del compianto Paolo Preto (Falsi e falsari nella storia, a cura di W. Panciera e Andrea Savio, ed. Viella) e il secondo di Tommaso di Carpegna Falconieri (Nel labirinto del passato, Laterza 2020) ci introducono nella foresta, ampia ed intricata, dei falsi e dei falsari. Del falsario, ciò che colpisce è specialmente la dimensione psicologica. L’ostinata schiettezza non solo nella ricerca della imitazione maniacale di copie identiche al millimetro di un medesimo oggetto, di un’opera d’arte, di un documento, di una…

di Giuliano De Felice
La Convenzione di Faro, finalmente
Finalmente anche in Italia si è iniziato a parlare di archeologia pubblica e partecipata, soprattutto sulla scia della Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sul valore dell’eredità culturale per la società, meglio nota come Convenzione di Faro, a lungo (15 anni!) discussa e fresca di ratifica in Italia. Una Convenzione tutt’altro che perfetta ma che comunque rappresenta un enorme cambiamento rispetto al passato, soprattutto per l’idea di fondo di far ruotare tutto l’universo del patrimonio culturale (e quindi anche archeologico) intorno al concetto di comunità di patrimonio, definito come
un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici del patrimonio, e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli…

di Giuseppe Sergi
Fig. 1 Cavaliere franco, armato pesantemente, con angone e scudo. Non adopera la staffa. Sacramentario di Gellone (780-800).
La storia non ama le "svolte"
Un permanente contrasto caratterizza, negli ultimi decenni, il rapporto fra scienziati che praticano la storia delle tecniche e storici puri: i primi fondano le loro riflessioni su conoscenze storiche consolidate (e talora obsolete) del pieno Novecento, i secondi si tormentano sulla complessità dei contesti intellettuali e sociali; i primi amano i momenti di svolta (l’invenzione che avrebbe cambiato il corso della storia), i secondi – quasi sempre – ricostruiscono la gradualità e individuano nell’«invenzione» il rischio che si tratti di un luo- go comune. Qualche esempio? Uno dei più grandi storici contemporanei, David…

di Antonio Brusa
Tre miti americani
La mostra Americans, organizzata presso lo Smithsonian Institute da Paul Chaat Smith, studioso di etnia comanche, smantella tre miti sugli indiani, resi celebri in tutto il mondo da Hollywood. Ecco come, con le parole di Ryan P. Smith, ricercatore presso l’Istituto.
Fig. 1 I nativi americani sono stati usati per vendere qualsiasi cosa, dai sigari alle station wagon (National Museum of American Indians)
Little Bighorn
“È vero che la battaglia di Little Bighorn, nota ai popoli nativi come la Battaglia dell'Erba Rigogliosa, fu una catastrofe per il 7° reggimento di cavalleria del generale Custer. Ma ciò che è importante ricordare è che si è trattato dell’unico lampo dei nativi americani in una spietata campagna militare americana, che subito…

di Antonio Brusa
Un professore americano chiede sui social di inviargli i meme su Colombo. Dice che gli servono per insegnare storia ai suoi ragazzi. Ho provato a raccoglierne un po’, per vedere che cosa ci raccontano e che cosa ci possiamo apprendere.
L'errore geografico
Dato il loro numero, non pretendo di riprodurli tutti. Li divido per categorie, magari del tutto personali. E metto prima quelli che mi hanno fatto sorridere (un meme dovrebbe essere anche ironico, no?). Questi, per me, meriterebbero l’oscar. Eccone due varianti che chiamano in causa rispettivamente Microsoft e Apple
Ma irrompe subito Trump con una delle sue massime: “Se Colombo avesse usato il GPS non saremmo in questo pasticcio”
Gli immigrati illegali
Da Trump alla politica il…

di Daniele Boschi
1. La statua di Jefferson Davis, presidente degli Stati Confederati d’America, a Richmond (Virginia). È una delle tante statue buttate giù dai manifestanti nello scorso mese di giugno sull’onda del Black Live Matters. (Fonte)1. IL DIBATTITO ITALIANO
Il passato non si cancella, si studia
I principali organi di stampa italiani hanno pubblicato articoli che esprimevano critiche alquanto aspre, o almeno forti perplessità, sulla furia iconoclasta scatenatasi negli Usa e in altri paesi dopo l’uccisione di George Floyd a Minneapolis lo scorso 25 maggio. “Abbattono le statue e non i propri cervelli. Gli anti-razzisti cancellano la storia”, titolava ad esempio il quotidiano “Libero” lo scorso 12 giugno, introducendo un lungo articolo in cui Renato Farina deplorava “l’onda della…

di Antonio Prampolini
A completamento delle sitografie sull’educazione civica già pubblicate in precedenza su HL (Italia, Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Organizzazioni/reti europee) si propone di seguito una sitografia riepilogativa per autori al fine di facilitare la consultazione delle numerose fonti segnalate.
Tutti i links sono stati controllati alla data del 26/09/2020
INDICE AUTORI
A
► Adernò Giuseppe, Educazione civica, storia della “Cenerentola” della scuola, in «Tecnica della Scuola», 13 maggio 2019.
► Advisory Group on Citizenship, Final report: Education for citizenship and the teaching of democracy in schools, Great Britain. 22 September 1998.
► Anbar Maram, Citizenship Education in Spain, 26/10/2015.
► Apitzsch Ursula, Citizenship and…

di Antonio Prampolini
La “guerra delle statue” è un’espressione ricorrente nei numerosi articoli che, a partire dalla fine del mese di maggio 2020, sono stati pubblicati dalle principali testate della stampa internazionale a commento dei ripetuti episodi di contestazione antirazzista consistenti nell’abbattimento o nella vandalizzazione di monumenti dedicati, sia in America che in Europa, a personaggi giudicati emblemi dello schiavismo, del colonialismo e della discriminazione razziale.
Articoli che, oltre alla cronaca degli eventi, contengono anche interessanti contributi di approfondimento da parte non solo di editorialisti/opinionisti ma anche di storici.
Pur trattandosi di “eventi in corso” si è, tuttavia, ritenuto utile e opportuno proporre una sitografia sull’argomento, sia per la…

di Antonio Brusa
“L’appello lanciato questa estate da militanti “antirazzisti” in molti paesi democratici ad abbattere le statue di coloro che sarebbero più o meno direttamente legati alla tratta atlantica ha rimesso al centro del dibattito pubblico la questione della schiavitù. Al posto di migliorare la nostra conoscenza del carattere abietto del commercio degli schiavi neri nella pluralità delle sue manifestazioni geografiche, la frenesia vendicatrice alla quale stiamo assistendo non ha fatto altro che rinforzare l’idea, peraltro già ben radicata, secondo la quale non ci fu che una sola Tratta dei Neri: quella condotta dagli Occidentali fra i secoli XV e XIX”.
Con queste parole, Matthieu Creson apre il suo articolo sulla “persistenza del tabù della Tratta”, appena pubblicato…

di Antonio Prampolini
1. Principi, contesti e indirizzi dell’educazione civica
La Politische Bildung (l’educazione civica) vanta una lunga tradizione in Germania (Repubblica Federale) dove ha svolto un ruolo importante, accompagnando e supportando la transizione alla democrazia dopo la tragica esperienza della dittatura nazista, negli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda guerra mondiale, l’imponente crescita economica e sociale del paese nei decenni successivi, il processo di riunificazione dello Stato tedesco dopo la caduta del Muro di Berlino[1].
Beutelsbacher Konsens: https://kita-global.de/blog/dokumentation-in-unserer-mitte-die-welt/beutelsbacher-konsens/
Beutelsbacher Konsens (Consenso di Beutelsbach). I tre principi base dell’educazione civica.
Nell’autunno…

Didattica della storia e DaD: problemi, proposte e materiali per l’insegnamento
di Angela Petruzzelli
La proposta di partecipare all’ennesimo corso di formazione/aggiornamento è arrivata mentre ero nel pieno della disintossicazione da web: l’esperienza della DAD mi aveva messa a dura prova e avevo imposto a me stessa di tenermi lontana da tutto il virtuale del mondo.
Però l’invito era interessante perché non ho ancora smesso di cercare spunti di innovazione didattica realmente realizzabili, e sono convinta che la formula migliore per l’aggiornamento sia la peer education, cioè lo scambio di esperienze fra colleghi, finalizzato alla socializzazione ed alla condivisione delle buone pratiche che possono essere ripetute e magari anche ulteriormente migliorate.
Per questo ho…