Autore: Luigi Cajani
Introduzione
E’ ben noto il proverbio arabo, fatto proprio da Marc Bloch nell’ Apologia della storia, secondo il quale siamo figli più dei nostri tempi che dei nostri padri. E’ un detto che, quando si affronta il tema doloroso e difficile della comprensione della Shoah, suggerisce riflessioni dirimenti per uno storico. In molte ricostruzioni, infatti, si tende a privilegiare “l’asse dei padri”, cioè il lungo periodo dell’antisemitismo, invocato come la spiegazione predominante dello sterminio. Questo asse, tuttavia, va incrociato con l’asse della contemporaneità, e, quindi, con la specificità del Nazismo. Non è una differenza da poco. Nel primo caso, la Shoah è il culmine tragico di un antisemitismo secolare. Nel secondo, è l’applicazione agli ebrei della logica…
Autore: Antonio Brusa
Roser Calaf considera questo sito come il culmine della sua attività di studiosa di didattica presso l'Università di Oviedo. Mette in linea la valutazione qualitativa dei programmi educativi di quattordici musei spagnoli (per il momento), dal Von Thyssen di Madrid, fino ai musei dei dinosauri delle Asturie, quelli minerari del nord della Spagna o il museo archeologico di Huelva.
Autore: Antonio Brusa
Ecco una bellissima serie di suggerimenti per "supportare" l'insegnamento del medioevo. Attenzione: non "per insegnare". Infatti mancano alcuni elementi chiave, fra i quali la questione della costruzione di quadri concettuali che permettano ad allievi di diverse età di comprendere il periodo, di immaginare quelle società e le loro principali trasformazioni.
Se teniamo presenti queste avvertenze, è una bella lista di cose, che si possono cominciare a fare a partire dai cinque anni. In piena rispondenza con i nuovi programmi che, come purtroppo in molti continuano a non sapere, permette di costruire un primo ciclo storico di cinque anni, che comprende la scuola dell'infanzia e i primi tre anni delle elementari. Sono, come vedrete, attività che impegnano la manualità…
Chivasso 26 febbraio
Didattica oltre le mura
Tanto ha insistito, che mi ha portato alle baracche Tav, a vedere Matteotti. Le baracche Tav di Chivasso sono quello che rimane dei cantieri per la costruzione della linea ad Alta Velocità fra Torino e Milano. Il Comune le ha salvate, restaurate e date in concessione ad associazioni culturali, palestre, bar. E a Faber Teater (senza l'acca perché non è inglese), il piccolo teatro dove stasera entro, a vedere Matteotti (regia di Aldo Pasquero e Giuseppe Morrone).
E' la seconda puntata. La prima, con l'assassinio, si è svolta l'anno scorso. Questa mette in scena una vicenda che corre sotto traccia, non molto conosciuta, ma che forse contribuì a far precipitare gli eventi. Non ne avevo alcuna idea, prima di stasera, così come non avevo nessuna…
Autore: Antonio Brusa
Appunti da Dan Smith
In questa cartina, tratta dall’atlante di Dan Smith, le nazioni in viola scuro (paesi arabi, Guyana e Brunei) hanno oltre il 30% di immigrati.Seguono Usa, Canada, Arabia, Australia, Libia e paesi europei centro settentrionali con una percentuali di migrazione fra il 20 e il 30%. L’Italia è fra i paesi con meno del 10%.
Perché studiare gli ultimi decenni
L’atlante di Dan Smith, The State of the World (New Internationalist, Oxford 2014), è un magnifico aiuto per il docente in difficoltà alla fine del percorso formativo. L’intoppo nel quale si trova solitamente è ben conosciuto: da una parte si vorrebbe finire il programma arrivando ai giorni nostri; dall’altra, fra prima e seconda guerra mondiale, fascismi, comunismi e giornate della…
Roma, venerdì 20 febbraio 2015
Sala della Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea
Palazzo Mattei di Giove - via Caetani, 32
Seminario organizzato dalla Società italiana per la storia dell’età moderna (SISEM), in collaborazione con l’Istituto Storico Italiano per l’età moderna e contemporanea e con la Biblioteca di Storia moderna e contemporanea.
Sono passati dieci anni dalla riforma del primo ciclo d’istruzione e alcuni anni dall’avvio della riforma della scuola secondaria di primo grado e, per quanto riguarda l’insegnamento e apprendimento della Storia, il bilancio appare decisamente sconfortante. Prevalgono in larga parte della scuola italiana gli strumenti didattici tradizionali, la ripetizione identica dei contenuti nei due cicli scolastici, mancano percorsi di…
Autori: Antonio Brusa, Luigi Cajani
“Invitiamo ogni dipartimento di storia a occuparsi seriamente di didattica”. Questa raccomandazione si trova in apertura del programma The Next Generation of History Teacher, promosso da varie organizzazioni di storici statunitensi, fra cui l’American Historical Association . Da questo programma abbiamo tratto il titolo della rubrica, che dedichiamo a coloro che in questi giorni cominciano a frequentare il TFA, ai nostri colleghi che vi insegneranno, e, oltre a loro, a tutti gli insegnanti che vogliono intraprendere un percorso autonomo di formazione professionale specifica.
Non conosciamo i programmi, né l’organizzazione dei diversi corsi italiani (speriamo che, a questo proposito, l’indagine avviata dai colleghi della Sisem, ci possa dare buone…
Autore: Antonio Brusa
Ricavo dal libro di Francesca Romana Recchia Luciani quelle che mi sembrano “le conoscenze storiche essenziali per la giornata della memoria”, un momento che molti (della scuola come dell’Università) vorrebbero smettesse i panni della celebrazione e della commemorazione per acquistare quelli dello studio.
Per realizzare questo obbiettivo occorre costruire la profondità temporale della Shoah. Questa si articola su tre livelli. I tempi lunghissimi dell’antisemitismo e dell’antigiudaismo, che accompagnano l’intera storia del cristianesimo e delle società che a questa religione si rifanno. I tempi intermedi della scientifizzazione del concetto di razza (e quindi a partire dalla seconda metà dell’Ottocento). Il tempo breve, infine, quello dei…
Autore: Antonio Brusa
Problemi teorici e pratici di didattica controfattuale
E se a Iwo Jima avessero vinto i giapponesi?
Indice
1. Contro la storia controfattuale
2. Tito Livio, l’alternativo
3. Lo sviluppo ineguale della didattica controfattuale
4. Culture storiche in alternativa
5. Una visione critica della controfattualità
6. Un profilo professionale moderno
Bibliografia
1. Contro la storia controfattuale
“Stronzata antistorica”. Non è molto fine la versione italiana del tedesco Geschichtswissenschlopff, ma è proprio questa l’espressione, con la quale Marx bollò le speculazioni di Proudhon, e che E.P. Thompson riutilizzò per liquidare l’emergere, negli anni…
Il compito delle “tradizioni di saggezza”
Passatempo, 17 gennaio 2014
“Costruite due blocchi omogenei (“Oriente-Occidente”, “Islam-Crociati”, “Musulmani-Laici”, “Arabi-Americani”), scagliateli l’uno contro l’altro e otterrete senza alcun dubbio uno “scontro di civiltà”, secondo l’espressione ormai celebre di Huntington. Se dividete questi blocchi in una moltitudine di piccoli blocchi, come è in effetti la realtà, gli scontri saranno largamente ammortizzati”. “Inch’Allah”, concludeva il commentatore di Oumma, all’indomani delle manifestazioni scoppiate nel mondo musulmano dopo la proiezione del film L’Innocenza dei musulmani, nel 2012.
Quanto corrisponde alla realtà, questo pensiero del commentatore musulmano? Ce ne possiamo fare un’idea scorrendo i dati offerti da un…
Autore: Antonio Brusa
Strumenti per un docente consapevole
I giorni che si passano in classe sembrano appartenere ad un presente eterno. Chi spiega storia si affanna per insegnare a trenta adolescenti il senso del tempo storico. Ma lui, il prof, conosce solo il tempo ciclico del calendario scolastico.
Il prof di storia si preoccupa di studiare quello che deve spiegare in classe, perché, dice, i suoi allievi devono sapersi situare nel tempo. Non è sfiorato dall’idea che gli può interessare ciò che riguarda la sua professione, perché anche lui ha bisogno di situare se stesso e la sua giornata di lavoro. Lo si vede nel piccolo mondo di Historia Ludens, dove tanti si incuriosiscono su argomenti che riguardano “ciò che si può dire in classe”, pochi leggono gli interventi sulla…
Autore: Francesco Terzulli
Storie di internati fra il 1940 e il 1947
Su HL si trovano già altri interventi sulla Casa Rossa, che possono fornire l’introduzione a questo “archivio di biografie”, che dobbiamo alla passione di Francesco Terzulli. Come usarlo in classe? In attesa di proposte degli insegnanti, suggerisco questo facile stratagemma. Stampate le biografie, avendo cura di stamparle su pagine separate. Preparate, in questo modo, un piccolo archivio, con il quale “giocare” in classe. Mescolatele e poi proponete agli allievi di classificarle. Qui ho lasciato la classificazione di Terzulli, in modo che vi serva per controllo. Fate scoprire loro di quanti tipi fossero gli internati, da quali regioni provenissero, per quali motivi venissero internati e in quanti periodi si può…
Autori: Mariangela Galatea Vaglio e Antonio Brusa
II mondo antico nel romanzo giallo e di fantasy: una rassegna storica e didattica.
Indice:
1. Il genere giallo, fra Grecia e Roma (M.G. Vaglio)
2. Il Fantasy, dalle nebbie del nord al Mediterraneo classico (M.G.Vaglio)
3. Suggestioni didattiche (A. Brusa)
4. Bibliografia
1. Il genere giallo, fra Grecia e Roma
Fra i tanti generi della narrativa di consumo, quello che gode maggiormente dei favori del pubblico è sicuramente il giallo. Il genere, che nei paesi anglosassoni viene più correttamente definito mistery story, è un romanzo in cui il centro dell’azione è l’indagine attorno ad un delitto. Nasce sul finire dell’ottocento, nel pieno fulgore dell’epoca…
Alessandria 9 dicembre
Rubo a Norberto Bottani il titolo del suo contributo al dossier sulla scuola, che potete leggere nel numero in corso de “il Mulino” (6, 2014). Sì, risponderebbero tutti, dal giornalista alla cassiera, compresa la maggior parte dei colleghi universitari e moltissimi insegnanti, soprattutto quelli della mia età. Non si può dire, ribatte Bottani. La scuola di oggi è così diversa da quelle del passato, che un confronto è improponibile. E questo anche quando, come nel caso della Svizzera o di paesi anglosassoni, si è cercato di fare esperimenti eroici di comparazione (esempio limite: riproporre a ragazzi di oggi prove date cinquant’anni fa, e tentare il confronto). Figuriamoci se, come è invece il caso dell’Italia, non esiste nessuna ricerca che permetta di azzardare un…
Autore: Mariangela Galatea Vaglio
Introduzione
La maestra aveva dato ai suoi allievi la consegna di immedesimarsi negli abitanti di un villaggio antico; e la bambina aveva scritto che ogni mattina si pettinava le lunghe trecce bionde e cantava con la cetra, nel suo villaggio celtico. Lessi questo compito su un sito, oggi irrintracciabile, di una scuola elementare friulana, negli anni ’90. Era una segno, minimo per quanto significativo a mio giudizio, dell’effetto che la propaganda politica della Lega cominciava ad avere nelle scuole. Sono passati pochi anni, già vediamo che molti adulti non ricordano più quei tempi e gli allievi delle…
Autore: Antonio Brusa
Dei musulmani e dei numerosi altri scopritori dell’America
Indice
• La storia fra politica e radiologia
• Il metodo degli scopritori
• Come nasce una storia inventata
• Uso politico della “parastoria”
• Un obiettivo che fa gola a molti
• Una saga ammonitrice
Erdogan fra i rappresentanti delle comunità musulmane nell’America Latina
La storia, fra politica e radiologia
Quando i giornali di tutto il mondo ci informarono che Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, aveva dichiarato al “Primo summit dei leader dell’Islam in Sudamerica” (15 nov. 2014) che i musulmani erano arrivati in America ben prima di Colombo, sorpreso come molti, ho provato a…
Formazione e sperimentazione per docenti
Da sempre la storia ha svolto la funzione di formazione del cittadino, inteso come appartenente ad una comunità nazionale. Ovunque, questa funzione è in crisi: le comunità sempre più diventano multietniche e gli Stati sempre più perdono la capacità di intervenire efficacemente nei processi fondamentali delle società. Le comunità, nazionali e no, hanno bisogno di nuove concezioni di cittadinanza, inclusive, aperte al mondo e agli altri, e, al tempo stesso, capaci di mettere a valore le eredità del passato. Anche la storiografia ha sviluppato nuovi modi di analizzare il passato, di comprendere il presente e di guardare al futuro. Questi nuovi modi e queste nuove esigenze didattiche impongono una revisione dei contenuti in classe e delle modalità di…
Avezzano, 21 novembre
Per i docenti della scuola elementare e media, l'uso pubblico della storia non dovrebbe essere una cosa sconosciuta, soprattutto se hanno letto le "Indicazioni per il Curricolo". Queste ricordano, infatti, che uno dei compiti della scuola è quello di dotare gli allievi di quegli strumenti critici che li mettano in guardia sugli usi impropri della nostra disciplina, tipici del discorso pubblico dei media e della politica. Sarebbe utile suggerire ai docenti di secondaria superiore di rifarsi a questo testo, piuttosto che a quello che la Gelmini ha confezionato per loro, rifacendosi ai programmi del 1960, quando internet non esisteva, e i personaggi politici non praticavano l'occupazione sistematica dei mezzi di comunicazione.
In altri paesi, molti storici sono…
Autore: Antonio Brusa
Intervista a Rafael Valls Mòntes
Rafael Valls Mòntes insegna Didattica della Storia presso l’Università di Valencia dal 1989. Lavora in un Dipartimento di Didattica delle scienze sperimentali e sociali con 50 colleghi, dei quali dieci sono “strutturati” e quaranta “associati”, cioè docenti di scuola che insegnano presso l’Università. Sono nella sua bella casa, un po’ alla periferia di Valencia, illuminata da un sole autunnale caldo e piacevole. Parliamo di formazione dei docenti e di didattica della storia.
Tfa italiani e Master spagnoli
Da quando le Siss furono chiuse dalla Gelmini, in Italia non abbiamo ancora capito come si andrà a finire con la formazione dei docenti. Attendendo i corsi di formazione universitaria, anno dopo anno, si attivano Tfa, poi Pas, poi…
Valencia, 14 novembre
La Stanbrok nel porto di Alicante
Giunti allo stremo, siamo alle ultime battute della guerra civile spagnola, i repubblicani cercano scampo in Francia. La Francia democratica, però,ha chiuso i confini. Allora progettano di salvarsi via mare. Si imbarcano da Alicante, a sud di Valencia. Alla spicciolata, su navi mercantili, su pescherecci o su navi passeggere. Il 28 marzo 1939, circa duemiladi loro si stipano sullo Stanbrook, una nave carbonifera. Partono da Alicante, la città che, nel frattempo, era sottoposta a feroci bombardamenti da parte dell’aviazione fascista. Quelli che restano, circa quindicimila, vengono catturati dalla legione Littorio e portati in un campo di concentramento.
I fuggiaschi varcano il mare, verso l’Algeria. Di nuovo i francesi.…
Si può rappresentare tutto con le carte: la felicità, la bellezza, i paesi spazzatura, il sovrappeso. E, naturalmente, i fatti politici, economici, demografici. Per chi ha problemi di geostoria, ecco lo strumento ideale, curato da Christian Grataloup, che gli insegnanti italiani hanno imparato ad apprezzare al convegno su storia e intercultura di Senigallia, e del quale possono leggere il bell'articolo su Novecento.org. l'Atlante globale è scritto da un'équipe di ricercatori di storia e di geografia e si avvale della collaborazione dei disegnatori di carte di Le monde e di Alexandre Nicholas, autore de Le dessus de Cartes (HL)