Autore: Antonio Brusa
Il Mediterraneo e il Laboratorio del Tempo presente.
Indice
Introduzione: Naufragi didattici
Competenza n.1: Mettere in prospettiva storica
Competenza n. 2: Usare i concetti storici in modo appropriato
Competenza n.3: Contestualizzare
Competenza n. 4: Comprendere la complessità dei fatti storici
Competenza n. 5: Comprendere i processi storici
Il laboratorio del tempo presente
Introduzione
Naufragi didattici
Tanti rischi di naufragio, quando si progetta di trasformare il Mediterraneo odierno in un oggetto di studio storico. Il primo riguarda proprio l’oggetto “Mediterraneo contemporaneo”. Ormai tutti ci hanno fatto l’abitudine. Fino al 1500, il Mediterraneo è al centro della storia insegnata. Greci, romani, medioevo, Repubbliche marinare, Venezia e i…
Autore: Antonio Brusa
Immagini di guerra, social e didattica della storia
Indice
• Introduzione
• Testimonianze da una guerra passata, ancora moderna
• La globalizzazione del fronte interno
• Il ruolo dell’insegnante di storia
Introduzione
In tempi angosciosi, nei quali i social network sono invasi da immagini di guerra, vorrei discutere sull’impulso di indignazione e di compassione che mi spinge a condividerle sulla mia bacheca. Ci vorrei ragionare, però, non come cittadino, utente di Fb. Qui ognuno fa la sua scelta. Il tasto “mi piace” serve apposta per sottometterla all’approvazione degli altri. E penso che funzioni, tutto sommato. Ci vorrei discutere come storico e insegnante di storia. C’entra il mio mestiere…
Bari, 30 Luglio
La stampa dà notizia della pubblicazione dell’VIII rapporto sulle classi dirigenti italiane. Confesso che i precedenti non mi avevano affatto interessato. Questo sì, perché tratta di formazione, anche se dei dirigenti (poverini, sono anche loro cittadini italiani). Per i quali, però, la ricerca scopre che la maggior parte di loro, quando vuole la formazione per i figli, li manda all’estero. Oddìo, l’ho fatto anch’io (e tantissimi miei amici), che abbiamo avuto la fortuna, rispetto a tanti connazionali, di mandare fuori i nostri figli. Ma, a differenza dei dirigenti, io non ho i soldi per capire perché sono stato costretto a fare questo. Visto perciò che i Dirigenti hanno fatto questa ricerca, mi sono detto, perché non approfittarne?
Qui riporto le mie obiezioni,…
Autore: Francesca Vinciotti
Cosa ci può insegnare “Teaching History”
Indice
Introduzione
L’insegnamento tradizionale
Le novità degli anni ‘70
I primi problemi in classe sulle fonti
Strane proposte su Boadicea
Lavori forse troppo difficili per gli studenti
Un esempio ben fatto sulla prima guerra mondiale
Le fonti su internet
Le fonti letterarie
Le fonti visive
La cartografia come fonte storica
La fotografia come fonte storica
Un modello di lavoro su fonti fotografiche
Le vignette satiriche
Introduzione
Il tema dello studio delle fonti storiche e di come proporle in classe è uno tra i più presenti di Teaching History, la rivista didattica che è il punto di riferimento degli insegnanti inglesi, a partire dagli anni ‘90. La modalità di azione didattica privilegiata è quella della…
Autore: Antonio Brusa
Appunti da Giovanni Gozzini.
e nel silenzio freddo delle strade
non vivremo più
(non saremo più)
come vuoti di memoria
http://www.musictory.it/musica/Giorgio+Barbarotta
Una recentissima rassegna di Giovanni Gozzini (L’Italia di Berlusconi come problema storiografico, in “Italia Contemporanea”, 2013, pp. 645-658), mi spinge a proporre l’analoga questione didattica, inevitabile, se non vogliamo escludere dalle nostre classi l’informazione, l’analisi e la discussione sugli ultimi decenni: si può parlare di Berlusconi in classe? Con la sua consolidata abitudine a non studiare la storia recente (o “molto contemporanea”), la scuola del dopoguerra ha largamente contribuito a formare una società incapace di trasformare in conoscenza/coscienza storica…
Autore: Salvatore Di Pasqua
Siamo intervenuti già altre volte sul tema del gioco, della simulazione e della didattica empatica. Ora cominciano ad arrivare i resoconti di insegnanti. Questo giunge da una scuola superiore di Pordenone. Si tratta di un percorso misto, in parte tradizionale e in parte “innovativo” (metto le virgolette perché solo in Italia la didattica empatica è considerata ancora tale). I colleghi a cui l’esperienza piacerà, hanno qui tutti i materiali per ripeterla. E per HL, sia pure con qualche giorno di ritardo, è un bel modo per ricordare la Révolution (HL).
Indice
• La proposta didattica
• Partiamo dalla lezione e dal manuale
• I materiali di approfondimento
• Letture
• …
Autore: Sergio Chiaffarata
Nel 1953, la sovraintendente di Palermo, Jole Bovio Marconi pubblicò gli studi dello scavo archeologico e delle incisioni rupestri, scoperte durante gli anni ’40, all’interno della grotta dell’Addaura sul fianco del Monte Pellegrino a Palermo. Lo scavo attestava la presenza umana nel Paleolitico superiore e all’inizio del Mesolitico.
Nell’arco di sessant’anni, gli studiosi non hanno cessato di interessarsi a questo sito, e Alda Vigliardi ha raccolto il loro lavoro nel suo L’arte paleolitica del Monte Pellegrino. Con il supporto di questo studio, nel 2008, una rete di scuole palermitane dava inizio al percorso di formazione, ricerca e sperimentazione del laboratorio didattico I graffiti delle grotte dell’Addaura.
Il loro obiettivo era quello di far conoscere ai…
Autore: Antonio Brusa
Lawrence Alma-Tadema, Le rose di Elagabalo, 1888 (collezione Juan Antonio Pérez Simòn)
La storia nascosta nel quadro
Il Velarium, in alto, si è appena staccato con uno schiocco. Una pioggia di petali rosa cade sui commensali dell’imperatore. Sdraiato sul triclinio, vestito di una tunica dorata, Elagabalo osserva quasi impassibile, appena un lieve sorriso, come si conviene al signore del mondo. Accanto a lui i privilegiati: la nonna, la madre, la moglie, le donne di corte e un generale fedele, quello con il viso rubizzo e il bicchiere alzato. Sulla destra, in basso, con la tunica verde, il biondo amante dell’imperatore lo guarda intensamente. In primo piano una ragazza fissa lo spettatore. Il suo volto è serio. Forse triste. Ha in mano un melograno. Al tempo…
Il laboratorio del tempo presente
Qui trovate il Programma dell'edizione 2014 della Summer school INSMLI e la scheda di iscrizione
Pavia, 28 maggio
Se avete tempo, guardatevi questa breve lezione di Rossella Duches, tenuta al Muse di Trento. Vi troverete una bella introduzione all'archeologia e al lavoro dello storico, di quelle che spesso inutilmente si fanno al principio di anno. Duches spiega come, attraverso la rielaborazione delle informazioni che ricaviamo dai documenti, lo storico riesce a trasformare una situazione statica (uno scavo) in una realtà dinamica (i fenomeni culturali del passato).
Fa l'esempio dell'invenzione dell'arco, a partire da ritrovamenti del nord Europa, e soprattutto del riparo Dalmeri, vicino Trento (bellissimo il sito). Mostra come, rielaborando le informazioni sulle punte di frecce e su altri reperti di quelle società mesolitiche di cacciatori/raccoglitori, gli storici abbiano intuito…
Autore: Antonio Brusa
Introduzione
Ho appena provato con ottanta colleghi di Bari questo laboratorio. Non è facile lavorare con tante persone. Perciò, quando li ho visti divertirsi, mentre leggevo la lettera di Lei, ho pensato: è fatta. E’ un lavoro che funziona e posso farlo circolare.
E’ un piccolo laboratorio, che fa parte del materiale che sto preparando per un progetto internazionale sull’emigrazione. Tutti i dettagli di questo progetto si trovano sul sito del CVM . Si compone di una parte di inquadramento curricolare di questo tema, e di due laboratori, uno sulle immagini dell’emigrazione nei manuali, e l’altro è questo, sull’emigrazione italiana negli anni ’70. Man mano, tutto questo materiale verrà pubblicato su HL. A settembre, al convegno di Senigallia, ritrovo ormai…
Appunti da Mario Liverani
Autore: Antonio Brusa
Indice
L’antico Israele nei media e nella rete
La storia d’Israele a scuola
Il modello della vulgata
Un piccolo prontuario di stereotipi
Avvertenze per l’uso
Che fare con i bambini?
Una nuova vulgata
Un aggiornamento storico-didattico
Il dibattito storiografico è uno strumento per insegnare
Lo spazio palestinese
Cronologia essenziale
L’antico Israele nei media e nella rete
Compaiono periodicamente sulla stampa notizie sugli scavi archeologici in Palestina. Sono notizie di fascino, perché alludono a fatti che abbiamo letto, ascoltato o visto al cinema. Ogni scoperta suscita la domanda: “allora, la Bibbia aveva ragione?”. Se la pongono in tanti, e ha dato origine a molti libri. E molti pensano, laici o credenti, che la risposta rafforzerà le…
Autore: Antonio Brusa
L’omaggio di Eataly
All’ingresso di Eataly il cittadino barese trova uno spettacolare omaggio alla sua città. “L’agricoltura, dalle terre dove fu inventata alla Puglia”. Video e cartine spiegano in dettaglio, al cittadino che ricorda vagamente qualcosa dalle sue elementari, che la Mezzaluna Fertile fu il teatro della più grande invenzione della storia umana, la nascita dell’agricoltura. E la Puglia, gli si dice, ne è una delle interpreti più intelligenti e fortunate. Appresa questa lezione di storia, il cittadino barese si accinge a comprare cibo e a consumarne una discreta quantità, contento di soddisfare, con una sola spesa, il suo bisogno di alimentazione, di cultura e di orgoglio identitario. Che cosa può desiderare di più in tempo di crisi?
Peccato che questa…
Andreas! Non ci vediamo da più di dieci anni, da quando tentammo insieme un progetto ambiziosissimo, di insegnare storia in Europa con le immagini di oggetti, tratte dai musei. Ha fatto una carriera strepitosa. Ora dirige il dipartimento di storia antica, qui all’Università di Vienna. Si occupa della frontiera dell’Impero romano. Hanno scoperto più di 400 fortezze, fra Austria e Ungheria. Lavorano per conoscerle e metterle in sicurezza. Gli dico che domani vedrò un docente dell’Università dei Bambini. Kinderuniversitaet. Gli chiedo se ne sa nulla. Così ho fatto una scoperta incredibile. Ve la racconto.
Credevo che questo termine fosse uno dei tanti sinonimi, di quelli che caratterizzano le facoltà di pedagogia, in giro per il mondo. Non è un sinonimo. E’ proprio così. Una università…
Pavia 2 aprile
Dì, fa Mario con il suo caratteristico intercalare, lo sai come chiamano gli studenti la storia? Siamo quasi al termine del Pas, a Pavia. Mario lavora con me forse da venti anni, e ora insegna anche lui in un corso di didattica. Fa il vice-preside in un comprensivo dell'Oltrepò, dove ha lanciato un questionario sulle materie. E' venuto fuori che la storia, insieme con le scienze e la geografia sono "materie di studio". Che vuol dire, chiedo?
Per questi ragazzi, l'italiano, l'educazione artistica, la matematica non sono "materie di studio". Lì si fanno i compiti, i problemi, si scrive, si discute. Storia, invece (come le sfortunate compagne), "si studia". Cioè si legge, si impara e si dice in classe.
Sembrano ancora in vigore i regolamenti del 1817, quando l'Austria…
Autore: Antonio Brusa
I manuali di storia dei licei
Introduzione
L’Indice dei libri del mese di aprile pubblica l’inserto sulla scuola, il ventiseesimo della sua lunga vita. Questa volta è dedicato ai manuali di storia. Vi potete leggere una lunga intervista a Roberto Gulli, ora direttore di Pearson Italia (è stato a lungo alla guida della Bruno Mondadori), un’indagine su come i manuali trattano il tema della Shoàh e un intervento di Rachele Pasquali su di un fenomeno di attualità, i libri “fai da te”. In mezzo anche un mio studio, sui manuali di storia del liceo, che l’Indice mi permette di ripubblicare qui. Ne presento, dunque, una versione più ampia (la rivista di carta ha leggi diverse dal digitale, ed è giusto approfittarne), ma cerco di dare conto del dibattito, così come emerge anche…
Foggia 23 marzo
Potrete vederle presto, online, le tre relazioni che ieri sera hanno tenuto viva l'attenzione di circa duecento persone a Foggia, nella Biblioteca Provinciale. Quella di Piero Bevilacqua, che ha esposto in modo efficace ciò che bisogna sapere del paesaggio storico italiano. Un paesaggio costruito dall'incrocio mirabile fra una geografia, che concentra in uno spazio ristretto un'enorme varietà di ambienti, e una storia che ha fatto succedere, nella penisola, culture, popolazioni, tradizioni provenienti da ogni dove. Quella di Massimo Montanari, che ha illustrato le meraviglie del Paese di Cuccagna, dove più si dorme e più si magna, e dove chi lavora viene subito messo in galera e, infine, l'intervento di Alberto Salza, che ha parlato del quinto punto cardinale. Quello che…
Appunti dall’intervista di Ettore Paris a Quinto Antonelli*
Quinto Antonelli è uno storico, nato a Rovereto. Lavora presso il Museo storico del Trentino. Ha lavorato soprattutto sulle memorie popolari delle guerre del Novecento. Ettore Paris lo intervista su "Questo Trentino" e dal dialogo fra i due si ricostruisce una memoria della guerra, che è anche una memoria del Novecento. Ne riassumo i punti fondamentali, quelli che maggiormente possono interessare il docente "non trentino". La combinazione tra il fatto (la guerra) e la sua memoria, ci permette di ripercorrere rapidamente, e da un punto di vista molto interessante, l´intera vicenda del Novecento, fino ai giorni nostri.
Il primo dopoguerra
Interpretazione risorgimentale. La Quarta Guerra di indipendenza. Un’ “ubriacatura…
Autore: Isabella D'Amico*
I docenti di Scuola dell’Infanzia e Primaria del I e II circolo di Mola di Bari sono stati letteralmente catturati, e messi a giocare la preistoria. E’ accaduto nell’ambito del progetto “Biblioteca in un click”, promosso dal I Circolo “M. Montessori” di Mola. La scena della cattura si è svolta nell’Aula magna dell’Istituto. Il cacciatore, stavolta è stato Antonio Brusa (che i lettori di HL conoscono fin troppo bene), durante la presentazione di Piccole Storie 1. Giochi e racconti di preistoria per la primaria e la scuola dell’infanzia (Ed. La Meridiana).
I docenti hanno giocato (erano oltre un centinaio), hanno provato su di sé l’efficacia di quei giochi e il divertimento che provocano (il che non guasta), e ora sono in grado di trasferire questo divertimento…
Diario di bordo, 6 marzo
Seguendo un breve e frettoloso articolo dell'Espresso, un riassunto in verità dell'intervista che sussidiario.it ha ottenuto da Giulia Boico, cittadina ucraina di origini italiane, ho scoperto che fin dal principio dell'Ottocento, si stabilì una piccola comunità italiana nella penisola di Crimea. Secondo l'Espresso si tratterebbe di una comunità le cui origini risalgono alle immigrazioni favorite dalla zarina Caterina II, e sarebbero composte da genovesi, pugliesi, friulani ecc.
Da questa intervista sono risalito a un libro (un pamphlet, dicono i suoi stessi autori), scritto dalla Boico e da Giulio Vignoli, un docente universitario di Genova. Lo potrete leggere nel link che trovate alla fine (se lo volete in cartaceo, dovete ordinarlo dall'Ucraina...). Il sito…