Diario di bordo


Chivasso 26 febbraio
Didattica oltre le mura
Tanto ha insistito, che mi ha portato alle baracche Tav, a vedere Matteotti. Le baracche Tav di Chivasso sono quello che rimane dei cantieri per la costruzione della linea ad Alta Velocità fra Torino e Milano. Il Comune le ha salvate, restaurate e date in concessione ad associazioni culturali, palestre, bar. E a Faber Teater (senza l'acca perché non è inglese), il piccolo teatro dove stasera entro, a vedere Matteotti (regia di Aldo Pasquero e Giuseppe Morrone).
E' la seconda puntata. La prima, con l'assassinio, si è svolta l'anno scorso. Questa mette in scena una vicenda che corre sotto traccia, non molto conosciuta, ma che forse contribuì a far precipitare gli eventi. Non ne avevo alcuna idea, prima di stasera, così come non avevo nessuna…

Il compito delle “tradizioni di saggezza”
Passatempo, 17 gennaio 2014
“Costruite due blocchi omogenei (“Oriente-Occidente”, “Islam-Crociati”, “Musulmani-Laici”, “Arabi-Americani”), scagliateli l’uno contro l’altro e otterrete senza alcun dubbio uno “scontro di civiltà”, secondo l’espressione ormai celebre di Huntington. Se dividete questi blocchi in una moltitudine di piccoli blocchi, come è in effetti la realtà, gli scontri saranno largamente ammortizzati”. “Inch’Allah”, concludeva il commentatore di Oumma, all’indomani delle manifestazioni scoppiate nel mondo musulmano dopo la proiezione del film L’Innocenza dei musulmani, nel 2012.
Quanto corrisponde alla realtà, questo pensiero del commentatore musulmano? Ce ne possiamo fare un’idea scorrendo i dati offerti da un…

Alessandria 9 dicembre
Rubo a Norberto Bottani il titolo del suo contributo al dossier sulla scuola, che potete leggere nel numero in corso de “il Mulino” (6, 2014). Sì, risponderebbero tutti, dal giornalista alla cassiera, compresa la maggior parte dei colleghi universitari e moltissimi insegnanti, soprattutto quelli della mia età. Non si può dire, ribatte Bottani. La scuola di oggi è così diversa da quelle del passato, che un confronto è improponibile. E questo anche quando, come nel caso della Svizzera o di paesi anglosassoni, si è cercato di fare esperimenti eroici di comparazione (esempio limite: riproporre a ragazzi di oggi prove date cinquant’anni fa, e tentare il confronto). Figuriamoci se, come è invece il caso dell’Italia, non esiste nessuna ricerca che permetta di azzardare un…

Avezzano, 21 novembre
Per i docenti della scuola elementare e media, l'uso pubblico della storia non dovrebbe essere una cosa sconosciuta, soprattutto se hanno letto le "Indicazioni per il Curricolo". Queste ricordano, infatti, che uno dei compiti della scuola è quello di dotare gli allievi di quegli strumenti critici che li mettano in guardia sugli usi impropri della nostra disciplina, tipici del discorso pubblico dei media e della politica. Sarebbe utile suggerire ai docenti di secondaria superiore di rifarsi a questo testo, piuttosto che a quello che la Gelmini ha confezionato per loro, rifacendosi ai programmi del 1960, quando internet non esisteva, e i personaggi politici non praticavano l'occupazione sistematica dei mezzi di comunicazione.
In altri paesi, molti storici sono…