
di Barbara Fini
Indice
1. Cos’è un Edu-Larp
2. Il gioco
3. I materiali
Il larp (live action role-playing – gioco di ruolo dal vivo) è un metodo ludico che può essere utilizzato come strumento educativo: in questa funzione prende il nome di edu-larp.
Si tratta di una modalità didattica di affermazione relativamente recente, la cui sperimentazione è partita dai paesi nordici, in particolare in Danimarca, e che in Italia ha cominciato ad emergere dal 2015, con i primi convegni specificamente dedicati all’argomento.
Non mi soffermerò sulle definizioni di cosa sia un larp e quanto si differenzi o si avvicini ad altre attività confinanti come il gioco di ruolo al tavolo o l’improvvisazione teatrale, né affronterò le diverse modalità con cui l’edu-larp viene usato in…

Laboratorio con le fonti iconografiche
(questo laboratorio segue l’articolo di Prampolini L'America della Grande Crisi e del New Deal nelle fotografie della collezione FSA della Library of Congress).
di Antonio Brusa, Antonio Prampolini
Indice
A. Schede per l’insegnante (numerate per il percorso didattico)
Fig.1: Copertina del libro di Hariman e Lucaites, pubblicato nel 2007 per i tipi della University Chicago Press. Da quest’opera sono tratti i brani virgolettati qui riportati. a.1 La foto iconica
“Non ha bisogno di didascalie”. È una foto che parla. Chi la guarda sa subito (o pensa di sapere) che cosa vuole comunicare. Così scrivono Robert Hariman e John Louis Lucaites, gli studiosi che per primi hanno…

*Su queste fonti HL propone a breve un laboratorio per le scuole superiori di primo e secondo grado
di Antonio Prampolini
Indice
1. La "fotografia documentaria" e il movimento per le riforme sociali
2. Il progetto fotografico di Roy Stryker e la Farm Security Administration
(FSA)
Fig.1: famiglia boema impegnata nella produzione di sigarette in un quartiere di NewYork - fotografia di Jacob Riis (1890). Fonte1. La "fotografia documentaria" e il movimento per le riforme sociali
In America (Stati Uniti), già prima degli Anni Trenta e del New Deal roosveltiano, la "fotografia documentaria" (Documentary Photography) aveva affrontato, a cavallo tra '800 e '900,…

Il linguaggio del rap per stimolare argomentazione e pensiero storico*
di Ilaria Calvano
Che cos’è il dissing
Chiedete in una classe della scuola secondaria che cosa significhi il termine “dissing”. La risposta non tarderà ad arrivare: i nostri ragazzi e le nostre ragazze conoscono bene la cultura rap, dalla quale la trap, una variante più recente dell’hip hop oggi molto popolare, ha ripreso diversi elementi.
La parola dissing deriva dall’inglese disrespecting (mancare di rispetto). Si tratta di un confronto verbale tra artisti, soprattutto attraverso le canzoni e talvolta improvvisando, il cui obiettivo è attaccare l’avversario, dimostrando la propria superiorità artistica. In sostanza, una sorta di moderna “tenzone”, i cui precedenti illustri potremmo rintracciare in quei vivi…

di Antonio Prampolini
Indice
1. Emil Otto Hoppé: uno sguardo sul mondo
3. La Germania dalla Repubblica di Weimar al Reich hitleriano
4. L’archivio ritrovato: il sito eohoppe.com
1. Emil Otto Hoppé: uno sguardo sul mondo
Emil Otto Hoppé (1878-1972) è stato uno dei più importanti fotografi della prima metà del Novecento. Nato a Monaco di Baviera in una famiglia della ricca borghesia, si era trasferito a Londra nel 1900 dove aveva iniziato l’attività di fotografo (prima a livello amatoriale e poi professionale) affermandosi come ritrattista di personalità di spicco della società del tempo (aristocratici, politici, uomini d’affari, artisti e scienziati).1
Tra le due guerre mondiali Hoppé viaggiò in molti paesi e continenti alla ricerca di nuovi…

Una biblio-sitografia, con giochi provati in classe*
di Marco Mengoli
Questa bibliografia nasce dai miei corsi all’Istituto Secondario di Secondo grado “Carlo e Nello Rosselli” di Aprilia. Sono i giochi che uso con i ragazzi e nelle attività di formazione per i docenti che organizzo presso la mia scuola. Di questi, alcuni sono stati utilizzati durante l’orario curriculare, mentre altri, essendo più difficilmente adattabili alle dimensioni e ai tempi di una classe, soltanto durante le attività facoltative pomeridiane.
In appendice, per onorare la splendida città che ha ospitato la Conferenza della Sididast, dove ho presentato per la prima volta questa biblio-sitografia, presento quattro giochi in cui la Siracusa del V secolo a.C. è protagonista.
Aggiungo che la lista…

di Claudia Villani
FonteSta partendo anche in Italia, insieme ad altri 13 paesi, il progetto internazionale di ricerca “Youth and History 2025”-“Giovani e storia 2025” sulla coscienza storica degli adolescenti di oggi, su come si relazionano con la storia, non solo come materia scolastica, ma in rapporto alle grandi questioni sociali del nostro tempo.
Il progetto è una replica aggiornata di un'indagine condotta in 27 paesi europei nel 1994/1995 [Angvik & von Borries (dirs.) Youth and History. The Comparative European Project on Historical Consciousness among Teenagers, 1997]. Nasce dal desiderio di confrontare le variabili sensibili emerse da quell’indagine con il contesto mutevole dell'Europa di oggi, tenendo anche conto delle numerose esperienze di rinnovamento del curriculum e della…

di Andrea Nicolotti
Il 28 agosto 2025 un articolo uscito sulla rivista Journal of Medieval History a firma di Nicolas Sarzeaud, ricercatore presso l’Università cattolica di Lovanio, ha reso nota l'avvenuta identificazione della prima fonte in assoluto che menziona la Sindone oggi conservata a Torino. La notizia è stata resa nota al grande pubblico, lo stesso giorno, grazie a un articolo pubblicato da Andrea Parodi su "La Stampa", si sono poi interessate della questione diverse testate giornalistiche di diversi paesi e in diverse lingue.
La fonte consiste in un breve passaggio contenuto all'interno di uno scritto, finora mai pubblicato nella sua interezza, opera del teologo, filosofo e scienziato medievale Nicola di Oresme, noto agli studiosi come uno dei precursori di Copernico,…

di Marco Cecalupo e Giuseppe Losapio
1. Giocare a scuola: domande e strumenti per orientarsi
Quali sono gli elementi e i passaggi per decidere se un gioco di storia possa funzionare a scuola? Come inserirlo nella programmazione e cosa lo rende differente da qualsiasi altro gioco? Come posso usare un gioco commerciale e adattarlo per le mie lezioni? Queste sono le domande che ci hanno spesso impegnato nella nostra decennale pratica di didattica ludica, sia come insegnanti sia come autori di giochi didattici o adattatori di giochi commerciali. E in tutti questi anni le risposte sono venute da una tradizione di studi ben rappresentata nel volumetto di Antonio Brusa, Giochi per imparare la storia (Carocci 2022), a cui ci siamo rifatti per ripensare e aggiornare i nostri strumenti di…

di Antonio Brusa
Non parlo mai di casi personali, su fb, a meno che non sia di qualche prelibatezza o di qualche uascezza, come si dice a Bari. Ma questo, per quanto capitato a me, mette a fuoco un problema che è di tutti i colleghi.
Ecco il fatto. Per anni, insieme con validissime colleghe, ho messo su un appuntamento formativo su intercultura e apprendimento disciplinare. Il principio che ci muoveva è che le due cose non possono essere separate. Ascolti una lezione sull'intercultura, poi una di storia, te ne vai a casa e fai lo zabaglione. No, l'intercultura deve essere DENTRO la storia (come nelle altre discipline), per poter funzionare in classe. Il che implica un'operazione difficile (e a volte) dolorosa, perché ti obbliga a rivedere gli assetti disciplinari…

di Giuseppe Losapio
Dopo l’ennesimo taglio di ore a discapito dell’insegnamento della Storia, avvenuto per il biennio dei professionali con la riforma del 2017, il quesito che mi ha maggiormente perseguitato in questi ultimi anni, quando mi veniva assegnata una classe del biennio, è stato: “Come insegnare venti milioni di anni di storia con un’ora settimanale?”
Una risposta a questo quesito – o almeno una proposta – l’ho presentata sfruttando l’invito di Duccio Balestracci a un incontro online il 16 aprile 2024 presso l’Accademia Senese degli Intronati, dal titolo “Severamente riservato ai minori. La Storia a misura di bambino”. È stata l’occasione per presentare la sperimentazione che in quell’anno scolastico stavo portando avanti nella mia prima superiore di secondo grado. Infatti,…

di Joan Santacana
*Joan Santacana è archeologo e ha insegnato didattica della storia all’Università di Barcellona. HL lo ringrazia per averci concesso di pubblicare questo suo articolo anche per il pubblico italiano.
So già di aver scritto diverse volte sull'uso degli smartphone in classe. So anche che un'ampia maggioranza della popolazione spagnola, forse il 90%, è a favore del loro divieto. Tra questi rientrano la maggior parte degli insegnanti, delle associazioni di genitori, degli psicologi e dei cosiddetti esperti... Vorrei insistere sull'argomento, anche se so che non convincerò nessuno. Questa volta, però, non farò riferimento alle mie ricerche, bensì a un articolo pubblicato dalla più importante e autorevole rivista scientifica dedicata alla ricerca sui sistemi informativi…
di Marco Cecalupo
*per gentile concessione di Clio ‘92. Questo articolo è parte del numero monografico sul fascismo de “Il Bollettino di Clio”, nuova serie n. 23, giugno 2025, scaricabile online.
1. Un laboratorio con le fonti iconografiche
Questo laboratorio, ideato dall'Associazione Historia Ludens1, si avvale della metodologia didattica del laboratorio con i documenti sviluppata da Antonio Brusa2, ma nella forma descritta in questo articolo si configura come un compito di realtà.
Nella sua struttura iniziale è stato condotto da docenti dell'associazione decine di volte in scuole secondarie di primo e secondo grado italiane. Negli ultimi anni, con questa diversa configurazione, è stato condotto con classi terze della Scuola Secondaria di Primo Grado “Leonardo da…

di Antonio Brusa
Clio92 e il Cidi hanno prodotto dei multimedia sulle NI. Clio92 ha prodotto un podcast, curato da Chiara Patuano, nel quale Ivo Mattozzi spiega le contraddizioni presenti nel testo delle NI, Giorgio Cavadi ne illustra le caratteristiche didattiche e Anna Aiolfi, della Rete di Geostoria, parla della storia nella scuola dell’infanzia, un tema che è stato poco affrontato nell’intenso dibattito che ha accompagnato la stesura e la pubblicazione di queste NI.
Il Cidi, e in particolare la sezione di Perugia ha prodotto 8 clip rapide, “Parole di scuola. 300 secondi per l’istruzione pubblica contemporanea”, che si focalizzano su aspetti precisi: Gloria Calì, sui rapporti fra scuola e territorio, Simonetta Fasoli sugli aspetti pedagogici delle NI (il rapporto con le famiglie e le…

di Antonio Brusa
Perché è importante studiare la storia? Emilio Gentile ce lo spiega nell’intervista che apre il 23° “Bollettino di Clio”, dedicato al fascismo. Segniamoci le sue parole, perché non valgono non solo per quel periodo, ma per ogni fatto sconcertante, del passato come del presente:
“La conoscenza critica del passato è lo sviluppo di una personalità razionale e realistica, che non si ritrae mai dal capire come e perché sono accaduti certi fenomeni, anche i più orrendi e ripugnanti alla nostra coscienza soggettiva, così come uno studioso del cancro non si ritrae dall’indagare le sue manifestazioni più distruttive”.
Il Bollettino, curato da Giuseppe di Tonto e Saura Rabuiti, raccoglie 12 saggi, 4 esperienze didattiche e 6 letture su questo argomento. Se scorrete…

di Daniele Morgese
Durante una conferenza collaterale all’evento “La Storia in piazza” (27-30 marzo 2025), Giuseppe Nifosì, storico dell’arte e divulgatore di fama nazionale, a proposito dei social si espresse così: “se li prendiamo come integratori, non c’è nulla di male. Ma non possono sostituirsi, per definizione. Solo integrare”.
Ciò che stiamo vivendo è soltanto la prima ondata di una tempesta della quale non conosciamo minimamente le dimensioni e la cui velocità appare vertiginosa. Ogni giorno appaiono sviluppi solo poco prima incredibili, e ci vuol poco a perdere la barra, soprattutto se questi confluiscono su terreni viscosi come i social, che hanno reso labili i confini tra attendibile e parziale, reale e fake. Certamente potremmo chiudere gli occhi, nella speranza che lo…
di Antonio Brusa
17 novembre 1951: un fotoreporter in Polesine. Immagine dalla mostra "70 anni dopo. La Grande Alluvione". ©Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo. FonteRoberta Biasillo e Pietro Pinna ci regalano un’introduzione alla storia dei fiumi che va ben al di là di chi si interessa al tema del bacino del Po, al quale è dedicato l’ultimo numero di e-review, la rivista degli istituti storici della Resistenza emiliani, fondata dall’indimenticabile Alberto De Bernardi.
“Che cos’è un fiume”? aprono con questa domanda i due studiosi. “E’ una macchina organica”, rispondono, utilizzando l’indagine che Richard White ha dedicato al fiume Columbia, il quarto per grandezza degli Stati Uniti, che nasce dalle Montagne Rocciose e sfocia nel Pacifico. Da secoli fu…
di Antonio Brusa
Giovani in attesa dell’intervista per Hunger Games (Gary Ross, 2012), FontePassatempo, 18 luglio
Cinque ragazzi su decine di migliaia di esaminandi hanno rifiutato l'orale. Centinaia di commenti, di intellettuali e gente comune hanno inondato il web e, fra questi, quelli del Ministro.
Tecnicamente, questo episodio ci autorizza a dire con certezza tre cose. La prima è che il campione è così ridotto che non ci permette di affrontare l'argomento "giovani d'oggi". La seconda è che invece ne abbiamo abbastanza per farci un'idea sulle conoscenze diffuse intorno all'esame di stato (e in genere sull'istruzione pubblica), sul grado di conoscenza della storia dell'esame di stato, della tormentata vicenda legislativa ha portato alla sua struttura odierna e del suo…
di Antonio Brusa
Andrea Marchese, Egemonia FontePassatempo 12 luglio 2025
Galli della Loggia rimprovera alla destra di non saper costruire un'egemonia. Questa, scrive nell'editoriale del "Corriere" dell'11 luglio, non si fa sostituendo gli amichetti degli altri con i propri, ma con le idee e le persone giuste al posto giusto. Non potremmo non essere d'accordo. Come esempio, cita le Indicazioni Nazionali che possono ambire a realizzare l'egemonia della destra proprio perché si servono di ragionamenti profondi e persone capaci. Ecco il motivo, continua lo storico, per il quale sono state accolte da un'opposizione "a prescindere".
"A prescindere - spiega Galli della Loggia - cioè da ogni considerazione su quello che è diventato oggi, con le vecchie Indicazioni, il reale…
di Antonio Prampolini
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1. La Settimana Incom e la nuova immagine dell’America
3. Il Treno dell’amicizia e il documentario Thanks America!
3.1. Il Treno dell'amicizia arriva in italia
3.2. L’Italia povera ringrazia la ricca America
4.1. Il Piano Marshall e la propaganda in Italia
5. La Settimana Incom nell’archivio storico online dell’Istituto Luce
Fig.1: titolo di testa del cinegiornale diretto da Sandro Pallavicini Fonte1. La Settimana Incom e la nuova immagine dell’America
In una Italia sottoposta al controllo degli angloamericani, dove la gente soffriva le conseguenze della guerra e, nel contempo,…
di Antonio Brusa
Valditara si era lasciato andare in elogi nei confronti del CSPI per il suo parere così garbato, assicurando che avrebbe accolto tutte le osservazioni importanti. E Loredana Perla, di rincalzo, lo aveva lodato per non aver prodotto un giudizio “dicotomico” (sic), cioè sì o no, ma un testo articolato nel quale, certo, vi erano state delle osservazioni, ma su “aspetti tecnici di portata limitata, o l’opportunità di precisazioni terminologiche, o ancora l’esplicitazione di alcune formule per evitare ambiguità interpretative”. Ora, abbiamo il testo definitivo e possiamo controllare, per quanto riguarda la storia.
Ecco il testo del Cspi
Per quanto riguarda la disciplina “Storia”, sembra che sia stato totalmente eliminato l’ambito della lettura e…



